Esplosione della moka: perché scoppia e come prevenirlo

Esplosione moka|Perché moka esplode

Il primo brevetto per la macchinetta del caffè risale al 1884 e fu progettato da Angelo Moriondo. Le macchinette del caffè, quindi, hanno origini antichissime. Ciononostante, un’elemento che le ha da sempre contraddistinte riguarda il fatto di scoppiare se lasciate per troppo tempo sul fornello. La pressione ed alcuni altri fattori ne determinano l’esplosione improvvisa.  Evitare questa situazione, quindi, potrebbe aiutare chi è solito utilizzare la moka per preparare il caffè.

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Perché la moka esplode

L’esplosione della moka riguarda qualsiasi tipo di macchinetta, anche quelle appena acquistate. Il problema dell’esplosione della moka ha a che vedere unicamente con alcuni fattori:

  • la pressione con cui è stato macinato il caffè.  In questo caso, l’acqua fa fatica a salire. La sua spinta, così, non trovando fuoriuscite, farebbe esplodere la moka. Fra le altre, questa è la possibilità più rara. Solitamente, infatti, è più probabile che il caffè riesca ad uscire, avendo, però, il classico gusto di bruciato.
  • la quantità di acqua. La quantità di acqua deve essere perfettamente calibrata. Potrebbero configurarsi, in questo caso, due ipotesi: la mancanza totale di acqua e l’eccessiva presenza della stessa. In caso di mancato inserimento di acqua nel serbatoio, la moka tenderà a surriscaldarsi, fino ad esplodere definitivamente. Al contrario, in presenza di un’eccessiva quantità di acqua, tale da superare la valvola di sicurezza, il calcare potrebbe ostruire quest’ultima fino a far scoppiare la macchinetta da caffè.
  • guarnizione rotta o danneggiata. Nel caso in cui la guarnizione dovesse essere danneggiata o definitivamente rotta, occorrerà subito sostituirla, per evitare lo scoppio.

É importante, perciò, fare attenzione nel momento della preparazione del caffè. Basterà assicurarsi di aver dosato in modo opportuno acqua e miscela e che la moka sia correttamente funzionante e non usurata.

esplosione moka
Esplosione della moka: perché scoppia e come prevenirlo- Pixabay di coyot

Come prevenire l’esplosione

Ogni volta che si è in procinto di preparare una moka, basteranno pochi minuti per assicurarsi che non esploda. Alcuni semplicissimi accorgimenti eviteranno sia di rovinare definitivamente la macchinetta, ma anche di provocare seri danni ad oggetti o persone.

  • Non pressare troppo la miscela di caffè. Basterà riempire il filtro dosatore adagiando il caffè, fino a formare una piccola montagnetta.
  • Mantenere pulito il filtro dosatore. Se ci dovessero essere ostruzioni, infatti, nel salire, il caffè potrebbe bloccarsi.
  • Assicurarsi che la valvola di sicurezza non sia sporca. La valvola di sicurezza è la componente della moka perché permette la fuoriuscita del caffè. Se dovesse essere intasata, la moka avrebbe molte probabilità di scoppiare. Per mantenere pulita la valvola, perciò, basterà immergerla in un liquido composto da acqua e aceto. In questo modo, i residui di sporco e le eventuali incrostazioni verranno definitivamente eliminate.

La manutenzione della moka

Nel caso di una moka appena comprata, sarà utile non inserire caffè nel filtro dosatore. Aggiungendo solo l’acqua, infatti, si permetterà alla moka di fare un giro cosiddetto a vuoto. In questo modo, si elimineranno definitivamente eventuali residui di produzione dalla macchinetta e si eviterà di bere un caffè dal sapore prettamente metallico. Una volta entrata in funzione e dopo un costante utilizzo, all’interno del bollitore e del filtro, tenderà a crearsi una pellicola da residuo di caffè. Sarebbe opportuno non eliminare tale residuo. La sua funzione, infatti, è quella di evitare il contatto diretto del caffè con l’alluminio. É importante, inoltre, non lavare la macchinetta con detersivi e saponi (il gusto del caffè potrebbe cambiare) e non metterla in lavastoviglie. Il detersivo per lavastoviglie, infatti, contiene idrossido di sodio che provocherebbe un’immediata corrosione.

La moka: le origini

La moka è un particolare tipo di macchinetta da caffè ideata nel 1933 da Alfonso Bialetti. L’idea nasce da una geniale intuizione. All’epoca, i panni venivano lavati attraverso il cosiddetto “lisciveuse”, un pentolone dotato di un tubo forato, in cui si inserivano acqua, panni da lavare e detersivo. Il pentolone veniva riempito d’acqua che, durante l’ebollizione, risaliva dal tubo forato. Bialetti, così, pensò di utilizzare lo stesso meccanismo per la preparazione del caffè. Nacque, perciò, la moka che, da allora, portò una grossa svolta in tutte le case italiane.

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Pillole di curiosità – Io non lo sapevo. E tu?

  • Gli  italiani bevono, in media, 2,2 caffè a persona, consumando ogni anno circa 3oomila tonnellate di caffè. Nella classifica dei Paesi che più sono soliti bere caffè, l’Italia occupa il terzo posto. In cima si collocano gli Stati Uniti, con un consumo annuo pare a 1.6 milioni di tonnellate. Seguono il Brasile (1.2 milioni di tonnellate) e la Germania, il cui consumo è stimato di 600mila tonnellate.
  • Nei distributori automatici, viene consumata una quantità di caffè pari all’11% del caffè prodotto a livello globale. Nel 2017, i distributori italiani hanno erogato 768 milioni di caffè, per un fatturato totale di 884 milioni di euro.

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