Il crescente sentimento di responsabilità verso l’ambiente ha dato vita a numerosi musei sostenibili in Italia, progettati e realizzati secondo precisi criteri eco-compatibili.
I musei sostenibili in Italia sono spazi culturali che rappresentano una meta ideale per chiunque desideri combinare l’amore per l’arte e la cultura con un impegno verso uno stile di vita più sostenibile.
Tradizionalmente considerati tra i grandi consumatori di energia a causa delle necessità legate alla conservazione e all’esposizione delle opere d’arte, i musei stanno progressivamente diventando esempi di come le istituzioni culturali possano contribuire attivamente alla lotta contro il cambiamento climatico.
Attraverso l’adozione di strategie di bioarchitettura, l’impiego di tecnologie per il risparmio energetico e l’installazione di sistemi di alimentazione rinnovabile come i pannelli solari, questi musei ecosostenibili offrono un modello di come cultura e rispetto per l’ambiente possano andare di pari passo, proponendo un approccio all’arte profondamente radicato nei valori della sostenibilità e dell’innovazione.
Quali sono i musei sostenibili in Italia?
Il MuSe di Trento
Il MuSe di Trento, aperto al pubblico nel 2013, rappresenta un faro di sostenibilità nel panorama museale italiano e internazionale. Questo gioiello architettonico, nato dalla visione dell’illustre Renzo Piano e del suo Renzo Piano Building Workshop, trova casa nel rinnovato quartiere Le Albere, sull’area che un tempo ospitava gli stabilimenti Michelin di Trento.
La sua inaugurazione ha segnato un momento storico: questo è il primo museo in Italia a fregiarsi della prestigiosa certificazione LEED Gold, assegnata il 13 giugno 2013 dal Green Building Certification Institute di Washington D.C., in riconoscimento delle sue avanzate pratiche di sostenibilità.
Il MuSe emerge non solo come un tempio della scienza ma come un modello di eco-sostenibilità, grazie all’adozione di strategie costruttive all’avanguardia, un efficace sistema di risparmio energetico e l’impiego massiccio di risorse rinnovabili.
La scelta di materiali eco-compatibili, unita ad un design che promuove percorsi pedonali e soluzioni di trasporto sostenibile, evidenzia l’impegno del museo nel ridurre l’impronta ecologica e favorire uno stile di vita rispettoso dell’ambiente.
Con una struttura che si estende su cinque piani, più un livello interrato e una serra tropicale, il MuSe si configura come una celebrazione della biodiversità globale, offrendo uno spazio dinamico dove natura e scienza si incontrano.
L’integrazione di pannelli fotovoltaici e sistemi geotermici, insieme a una impiantistica centralizzata e all’avanguardia, testimonia l’approccio innovativo alla gestione energetica. La regolazione automatica delle tende attraverso sensori di temperatura, l’illuminazione naturale e sistemi di ventilazione mirati, contribuiscono non solo ad un significativo risparmio energetico ma anche al comfort degli spazi interni.
L’adozione di soluzioni come la cisterna per il recupero dell’acqua piovana dimostra come il MuSe superi di cinque volte l’efficienza in termini di risparmio idrico rispetto ad edifici simili, stabilendo nuovi standard nel campo della sostenibilità edilizia museale.
Il Mart a Rovereto
Situato nel cuore di Rovereto, vicino Trento, il Mart, Museo d’Arte Moderna e Contemporanea, si erge come una destinazione imperdibile per gli appassionati d’arte.
La sua collezione spazia attraverso un ampio spettro di movimenti artistici, dal Futurismo alla Metafisica, dall’Arte Povera all’Arte Concettuale, abbracciando anche le più recenti correnti sperimentali.
Ogni anno, il Mart si fa palcoscenico di grandi esposizioni tematiche, attirando visitatori da tutto il mondo. Incastonato tra due storici palazzi del XVIII secolo, l’edificio che ospita il museo è un’opera dell’acclamato architetto svizzero Mario Botta, realizzata in collaborazione con l’ingegnere Giulio Andreolli di Rovereto.
In linea con la sua vocazione innovativa, il Mart si distingue per il suo impegno verso la sostenibilità. Un esempio eclatante è l’adozione di un software avanzato per la gestione dell’illuminazione, che consente un risparmio energetico del 25% sulla bolletta elettrica.
Il 24 ottobre 2014, il museo ha ospitato il convegno “Turismo Sostenibile & Expo 2015 – Arti e saperi per raccontare il territorio”, evento pionieristico nel suo genere per essere stato il primo a impatto zero all’interno della sua sala conferenze. Da allora, il Mart ha offerto la possibilità a enti pubblici e privati di organizzare eventi e convegni certificati CO2 zero, con emissioni completamente neutralizzate.
Plessi Museum, Autostrada del Brennero
Lungo l’Autostrada del Brennero sorge il Plessi Museum. Inaugurato nel 2013, questo museo ha segnato una pietra miliare essendo il primo museo autostradale in Italia, un concetto rivoluzionario che fonde l’arte con il viaggio.
Il museo si estende su un’area di ben 13.000 metri quadri, dove l’architettura stessa diventa un’espressione di sperimentazione formale e funzionale. L’intento è stato quello di trasformare una semplice area di sosta in un santuario della cultura.
All’interno, visitatori e viaggiatori possono ammirare le opere di Fabrizio Plessi, una figura emblematica dell’arte contemporanea a livello mondiale. Oltre a creare le opere esposte, Plessi ha personalmente curato il design interno del museo, rendendolo un luogo dove l’arte visiva e lo spazio si fondono in un’esperienza immersiva.
Il Plessi Museum è parte di un progetto che mira a trasformare il viaggio autostradale in un’esperienza culturale arricchente, invitando i viaggiatori a connettersi con il patrimonio culturale dei territori che attraversano.
Questa innovativa fusione tra arte e viaggio evidenzia un nuovo modo di pensare lo spazio autostradale, non più solo come un corridoio di transito, ma come un luogo di scoperta e apprezzamento culturale.
Explora, il museo dei bambini a Roma
Explora, situato a Roma, si distingue è un museo no profit dedicato ai più piccoli. Questo spazio unico non si affida a finanziamenti pubblici ordinari per il suo funzionamento: si sostiene attraverso la partecipazione a bandi di finanziamento su scala regionale, nazionale e internazionale.
Explora vuole stimolare la curiosità innata e il desiderio di apprendimento presenti in ogni bambino, attraverso attività, mostre ed esperienze concepite per intrattenere e educare simultaneamente, adattandosi alle diverse età. Vuole creare un ambiente dove bambini e genitori possano condividere insieme momenti di scoperta e gioco, favorendo lo sviluppo dei più piccoli e offrendo agli adulti l’opportunità di riscoprire la meraviglia attraverso gli occhi dei loro figli.
L’impegno di Explora verso la sostenibilità ambientale è tangibile e si manifesta attraverso l’installazione di due impianti fotovoltaici. Questi sistemi avanzati non solo dimostrano l’attenzione del museo per le pratiche eco-sostenibili, ma generano anche 40.000 kWh di energia pulita ogni anno.
Attraverso le sue iniziative, Explora si propone come un modello di come i luoghi dedicati all’apprendimento e al divertimento possano operare in armonia con l’ambiente, rendendo l’esperienza museale non solo educativa dal punto di vista culturale ma anche consapevole dal punto di vista ecologico.
Ecomuseo Terra del Castelmagno, Valle Grana
In Piemonte, in Valle Grana sorge l’Ecomuseo Terra del Castelmagno, inaugurato nel 2007 con l’obiettivo di riscoprire e valorizzare le antiche vie di collegamento, i luoghi simbolo, e rivitalizzare le pratiche tradizionali che hanno plasmato la vita economica e culturale della valle.
L’ecomuseo si propone come un viaggio attraverso il tempo e le tradizioni. Qui, gli spazi storici di produzione formaggiera si trasformano in laboratori vivaci dove il formaggio Castelmagno viene ancora prodotto seguendo metodi antichi, permettendo ai visitatori di immergersi completamente nella cultura casearia locale.
Questo progetto non si limita alla sola esaltazione del Castelmagno, ma abbraccia un’ampia varietà di attività che definiscono l’essenza della valle: dall’architettura rurale alla lavorazione artigianale del legno, dall’estrazione di ardesia alla molitura di cereali e castagne, senza dimenticare le antiche fucine e la storica centrale idroelettrica.
Il legame con il territorio e la sua valorizzazione si esprimono anche attraverso la possibilità di esplorare la valle percorrendo itinerari in bicicletta. Questi percorsi guidano i visitatori attraverso un ambiente agricolo preservato, fra frutteti, pascoli e boschi di castagno, fino a prati fioriti di tarassaco.
L’Ecomuseo Terra del Castelmagno si rivela quindi non solo come custode della tradizione casearia, ma come un vero e proprio manifesto vivente di sostenibilità, cultura e bellezza.
MMM Corones, Plan de Corones
Situato a 2275 metri di altezza sul Plan de Corones, il MMM Corones rappresenta il capolavoro conclusivo della serie dei Messner Mountain Museum, dedicato all’universo dell’alpinismo tradizionale.
Questo progetto museale trae origine dall’idea di valorizzare durante l’intero anno le strutture e gli impianti di risalita presenti in una delle più celebri destinazioni sciistiche dell’Alto Adige, trasformandoli in un punto di interesse culturale. La posizione privilegiata del museo offre una vista panoramica spettacolare.
La collaborazione tra Zaha Hadid, architetta di fama mondiale nota per le sue creazioni futuristiche, e Reinhold Messner, leggenda dell’alpinismo, ha dato vita ad un’architettura straordinaria.
Il design innovativo del museo riesce a integrarsi con l’ambiente montano circostante. Nel 2016, in occasione della cerimonia inaugurale del museo, è stato riconosciuto il suo impegno per la sostenibilità con l’assegnazione della certificazione CasaClima Classe A. Il MMM Corones è il primo italiano a raggiungere un tale standard di efficienza energetica.
Museo Salvatore Ferragamo a Firenze
Il Museo Salvatore Ferragamo a Firenze non solo celebra l’eredità del celebre stilista, ma si distingue come un esempio di impegno attivo nel campo della sostenibilità ambientale. Nel 2016, il museo ha ottenuto il prestigioso riconoscimento come primo museo aziendale Green d’Italia, guadagnandosi lo standard internazionale ISO 14064 per la misurazione e la rendicontazione delle emissioni di CO2 generate dalle proprie attività.
Negli anni successivi, il museo ha continuato a ottenere importanti certificazioni, testimoniando l’instancabile dedizione alla realizzazione di idee e proposte sostenibili per mostre, eventi e iniziative culturali.
La sua continua ricerca di equilibrio tra creatività e responsabilità ambientale rende il Museo Salvatore Ferragamo non solo un’icona della moda, ma anche simbolo di sostenibilità nel mondo dell’arte e della cultura.
GNAM a Roma
La Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma ha intrapreso da anni un cammino verso la sostenibilità ambientale. Nel 2017, il museo, guidato dalla visionaria Cristiana Collu, ha avviato un programma ambizioso per diventare un museo eco-sostenibile di riferimento.
La digitalizzazione del patrimonio artistico e culturale è stata una delle prime mosse, affiancata da scelte mirate alla decarbonizzazione per ridurre l’impatto ambientale complessivo.
Nel giugno 2017, la Galleria ha inaugurato un piano quinquennale mirato all’ottimizzazione delle risorse e all’aumento dell’efficienza energetica, introducendo una figura pionieristica nell’organigramma museale: l'”Energy Manager”.
Il 2019 ha visto il riconoscimento internazionale con la certificazione ISO 50001 per il Sistema di Gestione dell’Energia, un traguardo che ha posizionato il museo come il primo in Italia e tra i pochi nel mondo a ottenere tale certificazione.
Gli sforzi per la decarbonizzazione sono proseguiti con la realizzazione di una centrale a pompa di calore, l’implementazione di illuminazione a LED e la riqualificazione degli impianti idraulici, affiancati dalla creazione di nuovi lucernari.
Grazie a queste iniziative, le emissioni climalteranti della Galleria si avvicinano allo zero, il consumo di gas metano è stato completamente azzerato e sono stati risparmiati oltre cinque milioni di litri d’acqua utilizzati per il raffrescamento estivo.