La casa autosufficiente: ecco come vivere senza bollette

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La casa autosufficiente non è un sogno: vediamo come vivere senza bollette.

Vivere senza bollette in una casa energeticamente indipendente è possibile, solo se sai come farla. In un periodo di crisi economico ogni famiglia fa i conti con i budget investito nelle spese energetiche e, quindi, con le bollette.

La casa autosufficiente: vivere senza bollette

L’indipendenza energetica domestica parte da un principio semplice: bisogna mettere a bilancio i consumi di energia con quella che ci occorre.

In termini più semplici, dobbiamo conoscere “il peso” del consumo di energia elettrica che serve per accendere le lampadine, guardare la tv, caricare i telefonini, tener accesi i pc, aprire il cancello, usare il forno in cucina, ecc.

Un altro peso da considerare è il riscaldamento: ci riferiamo quindi al peso energetico per riscaldare casa, per scaldare l’acqua che esce dai rubinetti, per scaldare l’acqua che passa nei termosifoni o nei circuiti del pavimento radiante.

Una casa intelligente ed autosufficiente usa una pompa di calore per riscaldarsi, e se è una nuova costruzione, anche per raffrescarsi.

La casa autosufficiente: il bilancio energetico

Risparmio energetico in casa
Credits Photo: sdecoret – Shutterstock

Individuati i due pesi, bisogna quindi bilanciare l’esigenza domestica con un sistema che annualmente produca tutta l’energia necessaria. La soluzione ideale, soprattutto per chi vive in Italia, è l’impianto fotovoltaico. Questo sistema permette all’abitazione di essere autosufficiente eliminando i costi di bolletta.

Banalmente i concetti visti ora possono assomigliare a una bilancia: da un lato troviamo le due aliquote di energia elettrica ed energia termica, che rappresentano il fabbisogno, e dall’altra la produzione annua dell’impianto fotovoltaico.

La casa autosufficiente: vivere senza bollette

Se nell’arco di un anno l’energia che produciamo e quella che consumiamo sono uguali, risultiamo a tutti gli effetti energeticamente indipendenti.  Quindi, per essere completamente indipendenti e vivere senza bollette, bisogna staccarsi dalla rete elettrica.

La casa che tutti noi desideriamo è quella che non ha bisogno di contatori dell’energia elettrica: questo significa che bisogna accumulare di giorno e utilizzare la notte, al fine di risultare totalmente autonomi.

La realtà è che se vogliamo una casa energeticamente indipendente 365 giorni all’anno, bisogna pensare ad accumulare d’estate ed utilizzare d’inverno, solo così l’obiettivo sarà realmente aggiunto.

La casa autosufficiente: uno stile di vita

Energia elettrica: come ridurre i costi in bolletta
shutterstock_1565663443Di Shutter Rich

La prima cosa da fare è quella di liberarci dal contatore del gas, oramai obsoleto e messo alla gogna anche dall’Europa che, avendo capito il potenziale delle rinnovabili, incentiva tutti gli stati membri a passare al riscaldamento elettrico con termopompe professionali, per spingerci sempre più velocemente a rispettare il protocollo di Kyoto.

Il contatore dell’energia si può eliminare quando vogliamo, a patto che la nostra abitazione ed il nostro stile di vita possano farne a meno.

Non esiste una via facile: bisogna tener presente alcuni principi semplici e basilari che ci aiuteranno a condurre una vita energeticamente sana e conveniente per il budget familiare.

  • Elimina gli sprechi
  • Ottimizza gli impianti
  • Autoproduci l’energia

Questi sono i principi fondamentali su cui si basa uno stile di vita volto al risparmio energetico e alla sostenibilità ambientale.

La casa autosufficiente: sostenibilità ambientale delle nuove costruzioni

shutterstock_lovelyday12

Gli edifici sono parte essenziale dell’ambiente in cui viviamo ed è per questo che l’architettura contemporanea si affaccia sempre di più al concetto di fotovoltaico e architettura integrata. Non si ragiona più dissociando i concetti di struttura e di impianto, ma come edificio che ingloba entrambi.
Vivere in un ambiente costruito oggi deve diventare un’esperienza confortevole e soprattutto sana per gli abitanti stessi. Abbiamo infatti l’opportunità di aggiungere agli edifici una funzione nuova che li renda in grado di produrre l’energia necessaria ai nostri bisogni. Laddove ci troviamo difronte a una nuova costruzione, dobbiamo necessariamente attenerci a queste nuove tecnologie volte al risparmio energetico.

Fotovoltaico e architettura integrata: costi e autorizzazioni in Italia e nel mondo

Pillole di curiosità. Io non lo sapevo e tu?

  • Il protocollo di Kyoto è un impegno firmato da quasi tutti gli stati dei cinque continenti, dove ognuno si impegna ad abbassare le emissioni dei gas responsabili dell’effetto serra, sostanzialmente dei gas che inquinano l’ambiente che ci circonda.
  • Gli interventi possibili che prevedono l’installazione di impianti fotovoltaici integrati nei tetti degli edifici con la stessa inclinazione della faldanon sono soggetti a SCIA, ma è sufficiente una comunicazione al comune dove ha sede l’impianto. Questa operazione rientra nell’art 11, comma 3 D.Lgs 30 maggio 2008, n 115, nella tipologia T3 (sostituzione di materiale di rivestimento con superfici trasparenti).

Credits immagine in evidenza: Shutterstock – lovelyday12

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