Chiunque di noi è stato almeno una volta nella vita costruttore di castelli di sabbia; ma cosa c’è nella terra dorata che ogni bambino adora? L’ICD Aggregate Pavilion 2018 ci ha risposto forte e chiaro. Scopriamo come la sabbia può stupire attraverso l’architettura.
Quanta sabbia c’è sul pianeta? Difficile dirlo, ma forse è più semplice studiare quante cose si potrebbero creare con la stessa. Già è incredibile pensare come dalla sabbia si sia ottenuto il vetro ma altrettanto incredibile è la creazione dell’ICD Aggregate Pavilion 2018. Usando i risultati di 10 anni di studi sui materiali granulari hanno creato un mondo fantastico, uno spazio nel quale ci rimpiccioliamo per capire come ogni granulo si collega al successivo utilizzando solo l’attrito. La cosa più interessante è che questi 70.000 granuli di plastica riciclata, nel complesso, creano una struttura autoportante che apre nuove prospettive. Sostenibilità, struttura, criterio, stupore… Sbaglio o non sono questi i criteri dell’architettura moderna?
La creazione del padiglione
Gli elementi utilizzati si dividono in 2 categorie: le sfere convesse come elementi rimovibili e granuli esapodi e dekapodi non convessi che creano la struttura. Dopo prove di stabilità in scala inferiore, si è deciso per un’area di lavoro di 9m per 10m. Ogni elemento posto in opera doveva essere creato sul posto ed inserito nella composizione con molta precisione. Sin dall’inizio ogni elemento è stato inserito utilizzato un robot parallelo a cavo installato sopra l’opera e fissato su quattro punti alle pareti della sala. Il robot, dopo aver svuotato una cassa di granuli, poneva la stessa a limite della struttura. Ciò creava un muro di contenimento alla struttura che pian piano cresceva.
Il design del padiglione
I granuli sono creati appositamente con l’idea di poter essere incastrati e, sostenendosi per contatto, restare in piedi mantenendo la forma di una grotta spigolosa. La magia avviene quando vengono rimosse le sfere. Nonostante qualche granulo caduto, le sfere convesse hanno creato lo spazio fantastico che ricorda un tunnel nella sabbia, anche se il colore bianco della plastica ricorda maggiormente la neve. Questo spazio contiene lo stupore di un paesaggio dei cartoni Disney, come se fosse un paesaggio boschivo fitto ed eterno. E se si potesse costruire su scala più ampia? Cosa ne uscirebbe fuori?
Viviamo per regalare qualcosa, a chiunque debba venire dopo di noi, a prescindere dalla relazione, l’idioma e la provenienza. È nostro dovere donare studio, sperimentazione e creazione, così come ha fatto l’ICD Aggregate Pavilion 2018 ha fatto con il mondo.
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Giuseppe Carissimo