Progetto Prin 2015 per gli spazi pubblici: “La città come cura e la cura della città”
Salute e benessere influenzano e sono influenzati profondamente dalla struttura e dai contenuti della città contemporanea. Nel diciannovesimo secolo, il corpo malato della città è stato oggetto di trapianti chirurgici e i parchi cittadini, come polmoni verdi, sono nati per svolgere un ruolo purificatore, igienico e ricreativo, mentre i tessuti malati sono stati oggetto di resezione e sostituzione. Di seguito, negli anni recenti, la metafora medica della rigenerazione dei tessuti ha sostituito quella della chirurgia. Oggi appare necessario introdurre logiche progettuali rivolte al raggiungimento di condizioni di garanzia e miglioramento della salute delle persone che vivono nella città, chiamando in gioco l’architettura dal punto di vista strategico e operativo.
Esaminare il rapporto con la natura e con il paesaggio che i grandi spazi urbani aperti “artificializzati” instaurano all’interno della città contemporanea ha costituito una chiave di lettura specifica per affrontare il tema della Ricerca Prin 2015 “La città come cura e la cura della città”. In questo quadro, il Convegno intende indagare le relazioni tra salute, architettura e città, focalizzando l’attenzione sugli spazi pubblici, a partire dal superamento della dimensione tradizionale del progetto di parco urbano. Quattro sessioni, incentrate sui temi di architettura e paesaggio, ospiteranno molteplici contributi, punti di vista e progetti, al fine di confrontare le differenti e molteplici esperienze nazionali e internazionali.
PROGETTO URBANO E SALUTE: L’ARCHITETTURA COME CURA
Nella definizione di un nuovo ruolo del parco, non più recinto ma luogo aperto e molteplice di connessione e cura della salute dei cittadini, gli spazi chiusi e monofunzionali perdono di significato e acquistano un senso compiuto dentro una logica di relazioni molto articolata. È dunque necessario costruire una mappatura di spazi pubblici e edifici con specifiche caratteristiche architettoniche e urbane, al fine di individuare scenari interessati da dinamiche di cambiamento a partire da punti e elementi di innesco.
Gli inneschi, nodi propulsivi di rigenerazione dello spazio aperto contemporaneo, sono costituiti da grumi funzionali e aggregativi e dai loro interni, quali scuole, ospedali, stazioni di scambio per la mobilità dolce, e rappresentano nuovi punti di sperimentazione e di aggiornamento. Si apre in questo modo il tema del ripensamento della tipologia degli edifici e della connessione di questi con lo spazio aperto che, modificandosi profondamente, può in questo modo indurre una nuova capacità relazionale e di uso dell’edificio imperniate sul carattere pubblico e urbano. Gallerie sportive, atri-giardino, terrazze terapeutiche, orti-cucina, luoghi ricreativi ma anche di prevenzione potrebbero essere innestati nell’architettura preesistente o di nuova costruzione in maniera complessa tra spazio chiuso e spazio aperto. È una operazione di “riduzione” e al tempo stesso di “amplificazione” che conferisce possibilità di respiro alle configurazioni spaziali oggi esistenti, reinterpretate come insiemi articolati e aperti, da modificare, integrare, ridefinire profondamente.
NATURA E SALUTE: IL PAESAGGIO COME NATURA PUBBLICA nella città
Le molteplici forme in cui il paesaggio è apparso nella storia dell’umanità, come elemento salutare e terapeutico, sono certamente una costante significativa. Questo valore nel tempo ha assunto forme sempre diverse tali che, mentre il “paesaggio” sembra apparire immutato nella considerazione comune, per converso esso è in continuo mutamento, anche in relazione al desiderio di origine, di salvifica autenticità, al ruolo che la Natura offre come garante di una condizione di salute e benessere in relazione all’ambiente in cui l’uomo vive.
Il progetto di paesaggio come Natura Pubblica pone al centro di qualsiasi argomentazione lo spazio aperto collettivo, conferendogli il ruolo primario nell’azione di trasformazione, con esiti significativi sulle questioni dell’abitare contemporaneo, fondanti la vita civile delle città e delle comunità: è il nodo dal quale non si può prescindere per svolgere un ragionamento di responsabilità nella pratica del progetto di paesaggio.
Gli spazi pubblici sono infatti potenzialmente il luogo della democrazia, che possiede lo status di cosa viva e mutevole, proprio perché accoglie e appartiene a tutti. Public Nature -nel progetto di paesaggio- compone le buone pratiche nelle diverse scale d’intervento, oggi sinonimo d’impegno e responsabilità, di libertà e comunità, di riposo e tempo libero.
OSSERVATORIO SALUTE-CITTÀ IN ITALIA
Le politiche di governo del territorio italiano sono oggi caratterizzate da un approccio prevalentemente di tipo collaterale e affrontano spesso marginalmente le questioni relative al benessere urbano. In questo quadro, la costruzione di un Osservatorio intende mettere a sistema iniziative, azioni e processi che lavorano sui temi della salute nelle città italiane, a partire dalle ricerche e dalle sperimentazioni condotte sul campo nelle tre realtà oggetto di studio, Roma, Venezia e Napoli. Appare quindi molto significativo indagare le esperienze di maggiore rilievo in altri ambiti territoriali, già attive o in fase embrionale, nell’ottica di instaurare confronti e tracciare un disegno più ampio e complesso sulla situazione italiana. L’obiettivo principale è, da un lato, verificare le condizioni di salute delle città, individuandone le carenze strutturali dal punto di vista urbano e presentandone lo stato epidemiologico; dall’altro, presentare le strategie efficaci e le nuove progettualità che sono state messe in campo al fine di migliorare la qualità di vita dei cittadini e lo stato delle città.
In questa ottica, oggetto principale di discussione sono le iniziative e gli interventi che interessano edifici e spazi pubblici e la mobilità dolce, in grado di affrontare il tema della promozione della salute urbana attraverso operazioni di tipo sistemico, approfondite secondo molteplici aspetti quali l’ambito territoriale, gli attori, il tipo di iniziativa, la scala e il campo d’azione, gli spazi investiti. L’operazione proposta è in definitiva strumentale al fine di rivelare scenari dove l’intreccio tra i diversi aspetti genera casi esemplari, città-faro, in cui la cura del benessere cittadino da collaterale diventa obiettivo centrale nel quadro complessivo delle operazioni di rigenerazione urbana delle città italiane
Osservatorio Napoli: Fondazione San Gennaro, Via Capodimonte 13
Uno specifico approfondimento della sezione “Osservatorio” riguarda da vicino e in maniera dettagliata il territorio di applicazione delle strategie proposte sotto forma di sperimentazione progettuale. Nel Laboratorio Prin su Napoli, i temi della città della cura sono indagati nei quartieri Sanità e Colli Aminei, con uno sguardo verso Scampia, ruotando attorno al sistema paesaggistico del Vallone di San Rocco. Il ragionamento si basa sul disegno di un percorso ciclopedonale, che, strutturandosi assieme alla linea della metropolitana, offrirebbe una possibilità di attraversamento urbano agendo direttamente anche sulla qualità della vita e della salute dei cittadini, e sull’individuazione di alcuni nodi di salubrità, che definiscono aree di trasformazione via via sempre più estese, nel tentativo di ridare visibilità, accessibilità e significato a parchi e spazi pubblici attualmente mal connessi e valorizzati.
Politiche di sviluppo e trasformazione della Municipalità 3
In questo lavoro, il Laboratorio Prin su Napoli ambisce a compiere un’operazione più ampia, proponendosi come strumento di strutturazione e messa a sistema delle iniziative in atto o in programma promosse dai vari attori agenti sul territorio (Regione, Comune, Municipalità, Associazioni, altri Enti e Istituzioni), al fine di proiettare l’intero quadro delle azioni progettuali della ricerca su un elevato grado di concretezza e dimostrare che, con pochi passaggi aggiuntivi rispetto a tali iniziative pubbliche, è possibile una visione di vita urbana più salutare. Tale visione si collega ad una problematica fondamentale, ben evidenziata dalle politiche e intenzionalità di sviluppo e trasformazione promosse in particolare dalla Municipalità 3, che comprende le aree della Sanità e dei Colli Aminei: il centro storico, aggredito dal turismo, sta soffocando. L’obiettivo è, dunque, anche quello di decongestionare le aree centrali, offrendo un nuovo margine di sviluppo attraverso nuove linee di attraversamento e aree di respiro urbano.
Il ruolo della Fondazione San Gennaro
Uno degli attori più attivi sul territorio è la Fondazione San Gennaro che ha alimentato un vero e proprio “focolare” di trasformazione dal basso, diventando un interessante esempio e un vero e proprio caso studio. A partire dalla rigenerazione degli spazi delle Catacombe, numerosi altri interventi di sistemazione di strade, slarghi e piazze sono stati via via promossi e realizzati, in un quartiere particolarmente denso in cui la dimensione della strada assume una forte centralità. Tali iniziative continuano tuttora, nel tentativo di cominciare a coinvolgere realmente anche i numerosi edifici in stato di abbandono presenti nell’area. Un esempio sono gli importanti complessi monumentali, alcuni dei quali ospedali storici dismessi o in fase di dismissione.
Per ulteriori informazioni potete visitare questo sito.
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Serena Giuditta
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