La rigenerazione urbana con i Lego: nasce Dispatchwork

Dispatchwork|||||mappa dispatchwork|

La rigenerazione urbana è argomento all’ordine del giorno per quel che concerne la valorizzazione delle nostre città. Questo però avviene con innumerevole declinazioni, alcune più particolari di altre. E’ proprio il caso di Dispatchwork (www.dispatchwork.info): la rigenerazione urbana con i mattoncini colorati, i Lego.

Come nasce Dispatchwork

 

Credits: www.unsplash.com

A partire dal 2007 l’artista berlinese Jan Vormann girando il mondo, armato dei suoi mattoncini Lego, decise di contribuire alla rigenerazione urbana per riqualificare angoli di città.

La sua idea era quella di colmare le crepe dei muri e ravvivare il grigio delle città moderne con i colori che rimandano all’immaginario dell’infanzia: colmare i vuoti della città contemporanea con la vivacità dei colori.

Questo progetto ha fatto chiaramente il giro del mondo ed è arrivato fino in Italia: troviamo infatti l’esempio del borgo medievale di Bocchignano, in provincia di Rieti, che ha ispirato per la prima volta l’artista tedesco.

In questi anni ha invaso con i suoi mattoncini colorati almeno 27 Paesi, lasciando traccia indelebile del suo passaggio.

L’obiettivo di Jan Vormann è la rigenerazione urbana

 

Questo progetto di street art ha l’obiettivo di migliorare la vivibilità degli spazi urbani andando a ricucire parti abbandonate di città o elementi decadenti degli edifici con interventi puntuali e coloratissimi.

Dispatchwork è quindi un progetto artistico con una vena satirica che riguarda la comunità. L’intento dell’artista è infatti quello di sottolineare la possibilità di mostrare la creatività all’interno del nostro paesaggio “serioso” grazie a interventi di rigenerazione urbana.

In questo modo incontriamo il vecchio e il nuovo che si accostano, il grigio e il colorato.

Riempire i vuoti della città con i colori dell’infanzia

Questa idea non nasce dal nulla: la lunga tradizione dell’arte giapponese del kintsugi insegna infatti che i vasi rotti, una volta riparati con l’oro, guadagnano in bellezza e valore.

Se guardiamo le nostre città in questa ottica, non possiamo non notare che la bellezza è vista in chiave sociale.

Essa è data dal senso di stupore dei passanti che incontrano questi mattoncini colorati con cui da bambini giocavano e che ora vanno a ricucire le crepe dei manufatti della città che normalmente ignorerebbero.

Dispatchwork è rigenerazione urbana e sociale

 

L’iniziativa dell’artista tedesco contribuisce allo sviluppo del senso di appartenenza dei cittadini ai loro luoghi. La rigenerazione urbana in chiave contemporanea serve soprattutto a rendere gli abitanti consapevoli del posto in cui vivono e partecipi ai suoi cambiamenti.

Definito come un gioco a più giocatori che si svolge in tutti i luoghi pubblici del mondo, Dispatchwork ha raccolto moltissimi consensi da parte degli abitanti che partecipavano attivamente in gruppo seppur sconosciuti tra loro.

L’appello globale dell’artista berlinese ha riscontrato successo: ha invitato tutti ad uscire di casa, recarsi nei luoghi pubblici armati di Lego a recuperare col colore il vecchio muro e inviare la foto indicando la località in cui era stata scattata.

Un progetto di rigenerazione urbana che è diventato virale, basta guardare la mappa con la geolocalizzazione delle opere di street art.

mappa dispatchwork

L’aspetto forse più interessante è che iniziative spontanee, nate dal basso, come questa mettono in moto una serie di meccanismi che generano attenzione ai luoghi che i cittadini ritengono preziosi da valorizzare.

Associazioni ed enti territoriali notano a loro volta queste segnalazioni e attivano una serie di processi di valorizzazione dei beni secondo una procedura adeguata di recupero e restauro.

 

Serena Giuditta

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