Le stufe a legna sono ecologiche o dannose per ambiente e salute?

stufe a legna

Le stufe a legna sono un’alternativa green o fanno male all’ambiente e alla salute? Non c’è una risposta univoca a questa domanda ma bisogna fare alcune e approfondite precisazioni.

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Stufe a legna: nemiche o amiche di ambiente e salute?

In realtà, le stufe di casa non sono proprio nemiche dell’ambiente ma le loro emissioni dipendono dal tipo di combustibile e dalle tecnologie utilizzate. Esistono varie disposizioni che consentono di abbattere di molto le emissioni. In Italia si mettono spesso le stufe come principali fonti di emissioni di particolato. Studi di settore però dimostrano come, grazie all’uso di tecnologie innovative, l’apporto si sia notevolmente ridotto. Altro fattore da tenere in considerazione è anche la tossicità delle emissioni prodotte che, rispetto a combustibili di altro tipo, con l’utilizzo della legna si riduce al minimo.

Inoltre, gli attuali requisiti di efficienza di combustione per stufe a legna di qualità, riducono notevolmente l’inquinamento. Come in altri settori, anche in questo, occorre sviluppare una consapevolezza diffusa su quali stufe impiegare e come utilizzarle al meglio per ridurre le emissioni.

Inquina di più la stufa o il metano?

Secondo uno studio dell’Università di Sheffield nel Regno Unito, sui livelli di particolato (PM2,5 e PM1) rilasciato da stufe e camini all’interno delle abitazioni, è emerso che:

  • le concentrazioni medie giornaliere di PM all’interno della casa durante l’utilizzo della stufa sono più alte del 196,23% per il PM2,5 e del 227,80% per il PM1 rispetto al periodo di non utilizzo,
  • se l’apparecchio viene ricaricato più di una volta, le concentrazioni orarie massime di PM arrivano ad essere più alte del 250-400%,
  • durante l’accensione dell’apparecchio (in media 4 ore per tutte le famiglie), il livello medio di particelle sale a valori tra 27 e 195 microgrammi per metro cubo d’aria. Il limite indicato dell’OMS è di 25 in 24 ore.
  • ogni volta che viene aperto lo sportello per ricaricare la stufa, nell’ambiente vengono rilasciate grandi quantità di PM.

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Pillole di curiosità – Io non lo sapevo. E tu?

  • Dall’elaborazione dell’Osservatorio Autopromotec sulla base di uno studio del Politecnico di Milano sull’impatto sulla qualità dell’aria urbana da parte delle principali fonti di inquinamento è emerso che, su un campione rappresentativo di cinque città italiane medie e grandi (Milano, Genova, Firenze, Parma e Perugia), il contributo fornito dal settore del riscaldamento in termini di emissioni di anidride carbonica è pari in media al 64,2% del totale delle emissioni stimate per le città considerate, contro il 10,2% che proviene dal settore della mobilità e dei trasporti motorizzati. La restante quota di CO2 (25,6%) è invece generata dal settore delle attività industriali.

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