Porta Nuova: laboratorio urbano di architettura contemporanea
“Nella città moderna, contemporanea, i nostri nuovi luoghi” Mario Cucinella
Milano città della moda, città del design, città dell’architettura, il suo cambiamento è legato ad un linguaggio che si legge nello skyline di Porta Nuova, mostrandosi attraverso il re-thinking le forme di abitare la città, lo spazio e l’architettura.
In un mondo che si evolve, portando le città a caratterizzarsi di mixitè socio-urbane e architettoniche, è diventata una delle realtà sempre più leader nel panorama nazionale e internazionale.
Il Progetto Porta Nuova è un importante intervento di riqualificazione urbana ed architettonica e ha come obiettivo mettere in relazione la città con i quartieri di Porta Nuova, Porta Garibaldi e Isola.
Un laboratorio esperienziale d’architettura contemporanea in cui le più grandi società di progettazione sperimentano forme e volumi con la natura e con la delicatezza del design.
La “Milano Moderna” diventa così motore dell’evoluzione e del dinamismo di una comunità. Generatrice di uno stile d’architettura che persegue in modo intelligente e creativo gli obiettivi dello sviluppo sostenibile.
Maurizio Carta afferma che “re-immaginare l’urbanistica non si propone come una nuova parola-totem o un nuovo mantra, ma richiede un rigoroso esercizio di volontà, responsabilità e competenze che si fondino su un “buon governo” delle città basato su un nuovo pentagramma: visione, strategia, progetto, regole e comunità. Un pensiero differente e una filiera di azioni per i tempi nuovi, capaci di re-immaginare il progetto urbano, territoriale e paesaggistico”.
Milano è una realtà sempre più dinamica e innovativa e l’ultima delle opere che trasformerà nuovamente il suo skyline è la “Torre Efficiente”. Un Centro Direzionale di UnipolSai firmato da Mario Cucinella Architects (MCA), hub polifunzionale, incubatore di negozi, uffici e serra-giardino.
Mario Cucinella Architects (MCA) per la Milano che cambia
Secondo Cucinella, l’architettura oggi deve scindere sia dall’estetismo narcisistico, sia dall’applicazione del sapere tecnico, quindi, mostrarsi attraverso una forma di equilibrio in cui sostenibilità e architettura dialogano mediante un solo linguaggio.
Nella Milano che cambia e che si racconta rafforzando il suo status di ambasciatrice del Made in Italy, Mario Cucinella diventa oggi simbolo della sua trasformazione.
La torre UnipolSai, la sede della Coima Sgr, un museo in Corso Venezia, la Città della Salute e l’Ospedale San Raffaele sono la manifestazione evidente di come la filosofia del gruppo MCA sia espressione di una narrazione architettonica che mira a connettere le varie parti di città in un continuum urbano.
Ogni opera pensata, progettata e realizzata parte dal presupposto di volersi confrontare, dialogando, sia con le preesistenze sia con il nuovo e farlo attraverso un codice che si legge nel paradigma dell’essenzialità.
Risultato è la realizzazione di una scenografia urbana in cui ogni attore, in questo caso ogni opera architettonica, si mostra come fautore del cambiamento.
Nuovo Centro Direzionale Gruppo Unipol
Il progetto per il Centro Direzionale del Gruppo Unipol nasce con l’obiettivo di realizzare un’architettura in grado di dialogare con il contesto urbano, con la torre Unicredit, con il parco e le altre architetture presenti.
La torre, massima espressione dell’innovazione tecnologica e dell’architettura sostenibile, così come definito da Cucinella, “è caratterizzata da un design elegante e pragmatico al tempo stesso, frutto di uno sviluppo progettuale rigoroso, attraverso il quale ogni elemento dell’edificio, dal volume al sistema facciata, dal connettivo interno agli spazi pubblici che circondano la struttura, contribuisce alla creazione di una macchina efficiente, senza concedere nulla al puro formalismo”.
All’interno di questa sfera teorica e di una cornice della Milano contemporanea l’opera rappresenta un’ulteriore passo verso il futuro.
L’edificio si sviluppa su 22 piani fuori terra e 3 interrati raggiungendo un’altezza di circa 120 metri, la cui sommità sarà caratterizzata dalla presenza di una serra giardino-panoramica che ospiterà eventi pubblici e culturali. Inoltre, questo “polmone verde” avrà il compito di regolare la temperatura interna della struttura.
L’edificio, secondo M.C., è un’architettura che respira in modo dinamico grazie alla parete a doppia pelle e le correnti d’aria, calda e fredda, saranno in grado di circolare liberamente al fine di abbattere notevolmente i consumi energetici.
Una tecnologia che in modo efficiente rispetta quei canoni di sostenibilità ambientale cui oggi si è chiamati a rispondere.
Legno, vetro e metallo sono i materiali principali di quest’opera e proprio nel legno è presente il dinamismo di quest’architettura. Infatti, i pilastri curvilinei in modo fluido tenderanno a convergere e costituire un “nido verticale” che conferirà leggerezza alle forme.
In una relazione tra vuoti e pieni, in cui il vuoto è l’elemento progettato, l’area interna, che esprime in modo sinergico il concetto di “vivere lo spazio“, è contraddistinta dalla presenza di terrazzamenti ellittici nei quali saranno alloggiate le varie funzioni dell’edificio.
Una filosofia progettuale che in quest’opera, così come in tutte le opere dell’architetto, si ispira al concetto di architettura pura di Giancarlo De Carlo, ovvero, di un’architettura rivolta agli uomini in modo generoso e significante se si manifesta come estensione gentile e delicata dell’ordine naturale.
Ph.D. Arch. Antonio Ippolito