Sexy è qualcosa o qualcuno che è dotato di forte attrazione erotica così da riuscire sessualmente eccitante (vocabolario Treccani). Si riferisce perciò a qualcosa di provocante, di sensuale, di seducente e di erotico, ad un qualcosa che non è necessariamente bello ma che attrae la persona per un determinato aspetto o dettaglio.
Ebbene architettura ed interior design possono essere definiti tali? A mio parere sì. La trasparenza ne è un esempio: effetti vedo-nonvedo creati attraverso materiali trasparenti, come plastica e vetro, hanno la capacità di trasformare uno spazio. Troviamo molti arredi e complementi d’arredo realizzati con questi materiali: dalle sedute alle vasche da bagno, dai tavoli alla rubinetteria.
Esempio di seduzione è la poltrona Ghost disegnata da Cini Boeri nel 1987 e diventata un classico del design contemporaneo tanto da essere esposta nei più prestigiosi musei del mondo. Essa è realizzata con un unico foglio di vetro spesso 12 mm che piegato e tegliato forma la seduta, i braccioli e lo schienale. Non è solo il materiale a renderla sexy, ma anche la forma morbida data dalle linee curve e sinuose.
Alla trasparenza perciò si aggiungono le forme morbide che richiamano il corpo umano: HIM & HER di Fabio Novembre ne sono una dimostrazione poiché si rifanno letteralmente al corpo femminile e maschile. Le due sedute in polietilene, oltre a citare chiaramente la Panton Chair per quanto riguarda la forma, si rifanno a livello poetico alla Genesi biblica con la creazione del primo uomo e della prima donna: due corpi nudi, armoniosi e privi di vergogna, simbolo di fascino e attrazione.
Poi c’è Nemo, altro modello di seduzione: un volto dalle sembianze classiche che viene scavato per creare uno spazio abitabile, una testa-poltrona che, come una maschera, cela e contemporaneamente rivela il suo abitante (da Driade.com). Rappresenta una figura umana capace di farsi astratta ed universale e perciò di proporre una bellezza mimetizzata come succedeva nell’arte greca. Fabio Novembre utilizza il furniture design per raccontare delle storie: storie intense e coinvolgenti ove sovente protagonista è la figura umana (da Driade.com). Oggetti del genere sono capaci di rendere gli spazi che li contengono attraenti e seducenti, in sintesi sexy.
Parlando di curve morbide e libere ci si può collegare alla filosofia progettuale di uno dei più grandi architetti all’avanguardia del panorama brasiliano Oscar Niemeyer, nato a Rio de Janeiro nel 1907 e vissuto per quasi 105 anni.
“Non è l’angolo retto ciò che mi affascina. Non la linea retta. Dura, inflessibile, creata dall’uomo. Ciò che mi affascina è la curva libera e sensuale. La curva che trovo nelle montagne del mio Paese, nel corso sinuoso dei suoi fiumi, nelle nuvole del cielo, nel corpo della donna. Di curva è fatto tutto l’Universo.” (Oscar Niemeyer)
Di curve morbide e libere vi è fatto tutto l’universo ed esse sanno creare forme sensuali in grado di suscitare emozioni nell’uomo. Le opere di Oscar Niemeyer sono di una plasticità unica, con forme sinuose e fluide, a volte in perfetta mimesi e sintonia con il contesto circostante, a volte imposte all’ambiente.
In Casa das Canoas, seguendo uno dei suoi precetti secondo cui “l’architettura deve adattarsi alla natura senza modificarla“, Niemeyer adagia l’abitazione al naturale dislivello fondendola con il paesaggio. La casa non è più solo una struttura solida creata per proteggere l’uomo, ma un veicolo di espressione di bellezza e poesia in grado di stupire e stimolare i suoi abitanti.
Anche nelle opere di Zaha Hadid le linee sinuose e le forme inaspettate sprigionano una sensualità tale da attrarre ed emozionare il visitatore.
“La vita non è una griglia. Prendete un paesaggio naturale, non c’è nulla di regolare o piatto, ma tutti trovano questi luoghi molto piacevoli e rilassanti. Penso che dovremmo cercare di ottenere questo con l’architettura, nelle nostre città.” Così diceva l’architetto di fama internazionale le cui opere sono simbolo di un linguaggio unico e di forte impatto. Un esempio è il Heydar Aliyev Center a Baku in Azerbaijan il cui design stabilisce un rapporto fluido tra la piazza circostante e l’interno dell’edificio.
Ondulazioni, pieghe, inflessioni e curve rendono la superficie dell’edificio in grado di svolgere una serie di funzioni sia estetiche che pratiche, rendendo la struttura accogliente ed invitante ma anche in grado di amalgamarsi con il paesaggio. Il design di Zaha Hadid è fortemente innovativo, poiché basato su una continua sperimentazione, e allo stesso tempo molto riconoscibile per i suoi aspetti sensuali dettati dall’uso di linee morbide e sinuose. Forme che derivano dalla natura, prima fonte d’ispirazione per l’uomo: una collina, il movimento dell’acqua, tutto ciò che non è lineare e piatto diventa motivo di attrazione, sensualità e spettacolo.
In sintesi curve, trasparenze ed effetti vedo-nonvedo sono in grado di rendere sexy ambienti ed edifici, di dare quell’aspetto o dettaglio capace di attrarre ed affascinare una persona.
Silvia Patalacci