I mobili di antiquariato sono pezzi di grande fascino perfetti per donare unicità all’ambiente. Ecco alcuni consigli per capire quanto vale un tavolo antico.
Tra tavoli, sedie e madie di antiquariato, è possibile donare all’abitazione un tocco di fascino senza tempo. Ma quanto vale un tavolo antico? Di seguito alcuni consigli per capire il valore dei mobili di antiquariato.
Cos’è l’antiquariato?
In genere, con il termine antiquariato si fa riferimento alla raccolta (e vendita) di oggetti di varia origine considerati come antichi. Che siano libri, mobili, opere d’arte, gli oggetti vengono definiti di antiquariato quando sono effettivamente collezionabile, che sia per origine, rarità, condizione o provenienza. In linea generale, i pezzi di antiquariato possono essere acquistati presso alcuni negozi specializzati o, in alternativa, tramite i diversi siti e servizi di aste online. Gli oggetti di antiquariato si contraddistinguono per la loro essenza artigianale, così da essere definiti come pezzi unici e ricchi di fascino senza tempo.
La collezione di mobili antichi è un mercato del settore sempre più in crescita. In particolare, ad essere coinvolti sono arredi quali tavoli, sedie, scrittoi, scrivanie e molti altri mobili realizzati principalmente in legno di mogano, quercia o pino. Di seguito alcuni consigli e suggerimenti per capire come valutare un tavolo antico e alcuni trucchetti generali per la quotazione di un mobile di antiquariato.
Quanto valgono i mobili di antiquariato?
Il valore dei mobili di antiquariato varia in base ad infiniti fattori. In particolare, ne possono condizionare il prezzo finale: la provenienza, l’epoca e lo stile, l’originalità, lo stato di conservazione, i materiali utilizzati, le dimensioni e molto altro ancora. Di conseguenza, è evidente come non è possibile tracciare un prezzo sicuro e ufficiale dei mobili di antiquariato. In linea standard per un pezzo antico semplice come un vaso si potrebbe partire da una base non inferiore a 300 o 400 euro. Mentre, i mobili più grandi come sedie e tavoli possono partire da una base di 200 euro fino a raggiungere le migliaia e oltre, ovviamente in base alla rarità dell’esemplare. Infine, per i mobili di grandi dimensioni come armadi e librerie, i prezzi di base non scendono oltre i mille euro.
Ecco alcuni consigli per capire quanto vale un tavolo antico
Per valutare un mobile antico, in genere, è necessario avere occhio attento ad ogni genere di dettaglio, per cui spesso una buona idea potrebbe essere quella di rivolgersi ad un esperto del campo. In genere, una prima soluzione per la quotazione di un mobile è quella di prestare attenzione al materiale utilizzato per la sua formazione. Su base standard, i mobili antichi venivano realizzati in legno di rovere o in noce, mentre in un’epoca più tarda è stato utilizzato il mogano. Infine, durante il periodo napoleonico si è cominciato ad utilizzare per la produzione dei mobili legni di carattere locale, contraddistinti da tonalità più chiare.
D’altro canto, però, è bene saper distinguere l’essenza del legno utilizzato in quanto, spesso, può capitare che il materiale utilizzato per la produzione del mobile sia piuttosto povero. Nei primi anni dell’Ottocento, infatti, gli artigiani erano soliti bollire il legno (di origine povera) insieme al sale di tartaro per poi verniciarlo e riprodurre l’effetto più vicino possibile al legno di prestigio. Infine, un altro aspetto da non sottovalutare sono i dettagli e le imperfezioni. Essendo realizzati a mano, i mobili antichi devono necessariamente essere caratterizzati da imperfezioni più o meno evidenti, perfetti per valutare la sua provenienza, origine e storia.
Metodo quotazione dei mobili antichi: ecco cosa sapere
In genere, online esistono molti siti disponibili per valutare al meglio la quotazione dei mobili antichi. In linea specifica, un mobile può essere definito antico quando risale ad una data anteriore al 1840. Di conseguenza, la data di origine e, in aggiunta, la provenienza sono due fattori determinanti per valutare il tavolo. Per quanto riguarda la provenienza, è possibile distinguere i pezzi di origine francese, genovese inglese e lombarda.
I primi sono caratterizzati da uno stampiglio pressochè invisibile, capace di denotare l’appartenenza ad un’epoca compresa tra il 1741 e il 1791. I mobili di origine genovese, invece, sono caratterizzati da particolari decorazioni a quadrifoglio. Per quanto concerne i mobili inglesi, questi presentano una colorazione tendente all’ocra e venature piumate. Infine, i mobili di origine lombarda del Settecento si distinguono per cornici sottili e scure che incorniciano le varie zone dell’arredo.