Quella che vogliamo raccontarvi oggi per la rubrica Icone è una storia che non vi aspettate.
Sommersi dal mainstream che ci mostra arredatori atteggiati, architetti fra le nuvole e giovanotti tuttofare che operano ristrutturazioni in tempi record, abbiamo finito per associare la parola design a qualcosa di inutilmente sofisticato e costoso, troppo concettuale e non sfruttabile nella vita di tutti i giorni o, nel migliore dei casi a qualcosa di iper massificato, noiosamente carino che si possa trovare da Roma a Pechino a New York ad un prezzo democratico.
Insomma, potremmo pensare che le icone di design siano roba per pochi, e tanto meglio perché la maggioranza non le capirebbe.
Come nascono le icone di design
Beh, design è davvero molto di più ed al contempo molto di meno.
Design è progettualità al servizio dell’uomo e dell’ambiente. È creatività, è sfida di fare di più con meno, di fare il massimo con il minimo (Gio Ponti e il suo concetto di forma esatta docet) è ambire alla perfezione che si concretizza nell’esatta risposta all’esigenza, ed è anche e soprattutto fare molto sul serio senza mai prendersi troppo sul serio, caratteristica questa che è propria di tutte le grandi imprese.
Icone di design sotto gli occhi tutti i giorni
Credete davvero che siano concetti applicabili solo ai prodotti esclusivi? Nulla di più falso, e per comprenderlo basta posare lo sguardo su oggetti che conosciamo fin da bambini ma che, ingannati da quella spocchiosa concezione di cui abbiamo accennato all’inizio, non abbiamo mai considerato “di design”. Avete presente, non so, il vaso di ceramica delle amarene Fabbri? O il barattolo della colla Coccoina onnipresente alle elementari? La piccola bottiglia di vetro della Cedrata Tassoni o quella del più celebre Campari Bitter?
Credete forse che si siano pensati, disegnati e prodotti dal nulla?
Questi oggetti Made in Italy , protagonisti della quotidianità di intere generazioni, sono di fatto diventati icone di design e sono spesso sopravvissuti ai cambiamenti di costume determinati da due conflitti mondiali.
Non a causa di un design molto sofisticato, ma senza dubbio a motivo di un design vincente, sebbene spesso semplice ed essenziale, in grado di comunicare efficacemente la natura del prodotto. Oppure semplicemente grazie alla costruzione perfetta per rispondere ad una determina esigenza. È il caso del tanto celebre quanto modesto tagliere per la rigatura dello gnocco.
Fattobene, il design del quotidiano italiano sommerso
A qualcuno è venuto in mente di garantire memoria e dignità a questi prodotti del design italiano di uso quotidiano. È così che, per opera di Anna Lagorio (giornalista) e Alex Carnevali (fotografo) è nato Fattobene.
Una piattaforma online dedita alla ricerca e alla promozioni di quelli che si possono correttamente definire “archetipi di di design italiano”, di cui vengono ricostruite la nascita, le storie e le curiosità.
Dilettatevi quindi a scoprire la storia di queste vere e proprie pre icone di design che hanno molto probabilmente accompagnato il vostro essere nel mondo.