Design e colore, i pezzi più iconici

rosse

Dalla poltrona Sacco alla radio Cubo, passando per la libreria Carlton, ecco come design e colore si sono uniti per rendere ancora più iconici gli oggetti dei grandi maestri della storia.

Non solo forma e funzione, nel design conta anche l’aspetto cromatico. Si tratta infatti di un mezzo con il quale dare carattere, evidenziando dettagli con accenti a contrasto oppure uniformare visivamente grazie al tono su tono. Nella storia molti maestri hanno sperimentato utilizzandolo come protagonista e riuscendo a trasformare oggetti ed elementi di arredo in vere e proprie icone. Abbiamo raccolto per voi una selezione dei più interessanti esempi di unione di design e colore:

Sedia rossa e blu, Gerrit Rietveld, 1917

Sedia con campiture di colore nere, rosse, blu e gialle

Disegnata dal celebre Architetto olandese Gerrit Rietveld, è uno dei primi casi di contaminazione tra design e colore, ispirata al mondo dell’arte. Infatti, dopo aver realizzato il primo prototipo in legno di faggio grezzo, l’aspetto della sedia cambiò radicalmente grazie all’adesione di Rietveld al gruppo De Stijl, il cui manifesto mirava a raggiungere un’armonia visiva con perfette proporzioni tra forme e colori. A seguito dell’incontro con l’artista Piet Mondrian, la Sedia rossa e blu è diventata un’icona del movimento, grazie all’utilizzo di linee nere e campiture di colori primari che ne evidenziano i volumi.

Radio Cubo TS522, Richard Sapper e Marco Zanuso, 1964

Cubo radio in plastica gialla con interni bianchi e neri

La radio Cubo, prodotta nel 1964 su disegno di Richard Sapper e Marco Zanuso, è stata pensata come un oggetto da integrare nell’ambiente domestico, creando un focus visivo grazie alle cromie vivaci e alle forme morbide. Design e colore si uniscono così attraverso il progetto della scocca divisa in due parti simmetriche: collegata con una cerniera, permette di avere un cubo colorato quando il dispositivo è chiuso e un gioco di contrasti quando l’oggetto è aperto e in funzione, mostrando gli interni neri con dettagli bianchi a contrasto.

Valentine, Ettore Sottsass, 1968

Macchina da scrivere Olivetti con scocca rossa in plastica

La macchina da scrivere più celebre della storia è senza dubbio la Valentine, disegnata da Ettore Sottsass e vincitrice del Compasso D’Oro nel 1970. Qui il rapporto strettissimo tra design e colore le ha valso la nomina de “La rossa portatile”, nonostante la produzione si sia concentrata su cromie differenti, comprendendone anche una in total-white. Le linee geometriche della scocca sono evidenziate dall’utilizzo del colore brillante, mentre i dettagli di accento arancio, si sposano con le cromie bianche e nere della tastiera. Il suo enorme successo commerciale e l’estetica vincente le sono valsi un posto d’onore nelle collezioni permanenti del MoMa di New York e del Triennale Design Museum di Milano.

Poltrona Sacco, Gatti, Paolini e Teodoro, 1968

Poltrona a forma di sacco rossa di Zanotta

Altro pezzo iconico del design italiano è la poltrona Sacco, dalla forma anatomica che si adatta alla forma del corpo di chi vi si siede. Nota al grande pubblico grazie all’utilizzo in ambito cinematografico nelle pellicole di Paolo Villaggio, si trova anch’essa a far parte di collezioni permanenti di musei come il Victoria & Albert di Londra e il Musée des Arts Décoratifs di Parigi. L’interno in polistirolo composto da piccole sfere che la rendono leggera e dalla forma mutevole, sono racchiuse da un rivestimento monocromatico sui toni brillanti dei colori primari, talvolta graficizzato con pattern geometrici.

Libreria Carlton, Ettore Sottsass, 1981

Libreria Carlton colorata disegnata da Ettore Sottsass

Tra il 2017 e il 2018, le tendenze del design si sono concentrate su un revival degli anni ’80, prendendo come riferimento alcune delle realizzazioni più interessanti del gruppo Memphis. Fondato nel 1981 da Ettore Sottsass, ha rappresentato una ventata di novità dopo le tendenze minimaliste degli anni precedenti, caratterizzato dall’utilizzo di forme geometriche, colori brillanti e texture grafiche dall’aspetto ludico. La libreria Carlton rappresenta l’oggetto cult della produzione del gruppo, disegnata dal fondatore come pezzo iconico, quasi da museo, ispirandosi alle forme antropomorfe di una persona con braccia sollevate e gambe aperte. Design e colore trovano in questo esperimento postmoderno una delle loro massime espressioni.

 

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