Fairbnb.coop: una piattaforma per il turismo equo made in Italy

Fairbnb.coop una piattaforma per il turismo equo made in Italy|Fairbnb.coop una piattaforma per il turismo equo made in Italy

Fairbnb.coop: una piattaforma per il turismo equo made in Italy che propone un servizio di accesso a stanze ed alloggi proposti in affitto a breve termine da host singoli e da piccole strutture isolate.

La piattaforma per il turismo equo

Fairbnb.coop è la nuova piattaforma online per prenotare alloggi in maniera sostenibile. Infatti, propone un modello di mercato “etico” con l’obiettivo di responsabilizzare chi visita le città. L’idea nasce dal Distretto DumBO che, per ovviare alla recessione causata dall’emergenza Covid-19, ha pensato di mettersi al servizio della comunità offrendo la possibilità di prenotare un soggiorno con la possibilità di fruirlo anche in futuro e di destinare il 50% della commissione ai fondi per l’emergenza. Il meccanismo si basa sulle pratiche di crowdfunding sociale e democrazia partecipativa con il booking online. In particolare, il 50% delle commissioni versate dal viaggiatore viene devoluta a suo nome ad uno dei progetti di economia sociale e ambientale promossi dalla comunità della destinazione scelta dal viaggiatore in fase di prenotazione. Così l’innovativa piattaforma promuove un turismo sostenibile basato sulla triplice relazione viaggiatore-host e territorio per rinnovare l’economia della condivisione.

Fairbnb.coop una piattaforma per il turismo equo made in Italy
Fairbnb.coop una piattaforma per il turismo equo made in Italy – shutterstock foto di LMspencer

Le peculiarità di Fairbnb.coop

Fairbnb.coop vuole essere un’alternativa rispetto alle forme diffuse di prenotazioni turistiche, promuovendo un turismo sostenibile. Infatti, dà valore alle persone e allo sviluppo dei territori invece che al profitto. Ciò che distingueFairbnb.coop dalle altre piattaforme di affitti brevi è la regola 1 host = 1 casa, nel senso che vengono accettati solo Host che abbiano al massimo una seconda casa sul mercato turistico nella destinazione, in modo da promuovere operatori sostenibili e una tipologia di accoglienza legata al territorio al fine di massimizzare i vantaggi economici per la comunità ospitante. Un modello in cui tutti i protagonisti sono vincenti – l’host, il viaggiatore e la comunità – grazie ai progetti sociali a beneficio del territorio.

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Il lancio e la diffusione di Fairbnb.coop

Il lancio ufficiale di Fairbnb.coop era previsto proprio per giugno ma è slittato a causa dell’emergenza Covid-19. Da novembre 2019 una parte della piattaforma è aperta a alcuni utenti per migliorare la piattaforma e capire le esigenze delle comunità. Oggi il servizio è attivo in varie città sia in Italia che in Europa e prevede nei prossimi mesi ulteriori ampliamenti in importanti metropoli come Londra, Parigi, Berlino e molte altre località. Le città in cui Fairbnb.coop è già presente in Italia, sono Bologna, Venezia e Genova. Attualmente il lavoro del team si concentra sullo sviluppo del network e su un ripensamento collettivo dedicato a quello che può essere il turismo, per fare in modo generare prosperità diffusa. Ciò che Manuela Fucigna chiama Community Powered Tourism, ovvero l’opportunità di partecipare a un modello di turismo rigenerativo che supporta progetti di sostenibilità ambientale, economica e sociale.

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La nascita di Fairbnb.coop

La data di nascita della cooperativa, che raccoglie una decina di persone, risale a fine 2018. Il progetto ha ben presto visto aderire altri gruppi da tutta Europa che hanno contribuito al dibattito e alla creazione del nostro attuale modello di turismo sostenibile. Oggi, Fairbnb.coop, come organizzazione aperta accoglie chi ha i requisiti per partecipare alla crescita di questo modello di turismo sostenibile. Ovvero, limitare gli effetti negativi dell’eccesso di turismo e reinvestire una parte di commissione in progetti sociali sul territorio al dine di creare un’azione collettiva attraverso una piattaforma come bene comune.

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Pillole di curiosità – Io non lo sapevo. E tu?

  • Secondo il 10° Rapporto di fondazione UniVerde, in collaborazione con Noto sondaggi e con la main partership di Cobat, per il 74% degli italiani il turismo sostenibile è quello più sicuro nel post-Covid
  • Inoltre, dai dati emerge come sia in crescita la percentuale di italiani che conoscono la definizione di “turismo sostenibile”. Si è infatti arrivati a un 83%, dato in crescita del +2% rispetto alla scorsa ricerca. In più, il 71% totale degli intervistati lo considera eticamente corretto e vicino alla natura.
  • Anche Homelink e Airbnb seguono il trend. Quest’ultimo offre la possibilità di optare per soggiorni sostenibili.

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