Perché le case vanno all’asta?

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Perché le case vanno all’asta? Questa è una pratica che consente di recuperare, attraverso il prelievo forzato del bene, una parte del debito che il proprietario deve ai creditori.

Perché una casa viene messa all’asta?

La casa è per molti un bene primario, l’unico luogo in cui ci si sente al sicuro. A molte persone è capitato di aver avuto difficoltà a pagare il mutuo della propria abitazione, una particolare circostanza che se protratta nel tempo, può portare a perderla.

Di solito un immobile finisce all’asta dopo essere stato pignorato. Questo decreto giudiziario consiste in una procedura formale che prevede l’espropriazione forzata e la svendita di un bene di proprietà di un debitore insolvente, destinata a soddisfare le pretese del creditore. Solo quando quest’ultimo non è più in grado di pagare, il decreto diventa esecutivo e l’immobile è pignorato. Proprio per questo è utile conoscere le dinamiche per cui una casa può essere messa all’asta, in modo da evitare che questo accada.

Perché le case vanno all’asta
Perché le case vanno all’asta – shutterstock foto di Valery Kalantay

Il pignoramento di un immobile

Il pignoramento è l’atto notificato da parte di un ufficiale giudiziario, con cui ha inizio la procedura di espropriazione forzata di beni mobili e immobili, come la casa, di proprietà di un debitore insolvente. Quando l’atto giudiziario è relativo all’espropriazione di un’abitazione, che ne prevede la svendita all’asta, si tratta di pignoramento immobiliare. In questo modo il creditore ha la possibilità di recuperare quanto gli spetta, o almeno in parte. L’atto di pignoramento è, in realtà, la terza e ultima fase dell’intera procedura. Le due fasi precedenti al pignoramento sono:

  • il decreto ingiuntivo: il primo atto con cui l’Autorità Giudiziaria, in seguito alla richiesta del creditore, ordina di pagare, entro 40 giorni, la somma a cui ammonta il debito, oltre alle spese e agli interessi maturati.
  • Il precetto: il secondo atto giudiziario che arriva se il pagamento non è avvenuto. In questo caso il tempo a disposizione per pagare il debito è di soli 10 giorni dal ricevimento dell’atto.
Perché le case vanno all’asta
Perché le case vanno all’asta – shutterstock foto di eleonimages

L’asta di una casa pignorata

Il tribunale fissa la data dell’asta, solo successivamente, e ne determina il prezzo minimo, sulla base della valutazione della procedura di pignoramento. Il prezzo, di solito, è più basso rispetto al valore reale della casa. Per questo, per il debitore, dato che l’immobile viene svenduto all’asta, la maggior parte delle volte è impossibile coprire tutta la somma dovuta. Per di più, quando il giudice pronuncia il decreto di trasferimento della proprietà dell’immobile il debitore è costretto a lasciare la propria abitazione.

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Partecipare ad un’asta immobiliare

Quando una casa viene messa all’asta la prima cosa che viene in mente sono le aste giudiziarie, ovvero le vendite organizzate in seguito a una procedura di pignoramento immobiliare.

Tuttavia, esistono tante tipologie di aste immobiliari: dalle aste online, a quelle benefiche, dismissioni immobiliari da parte di enti pubblici o religiosi e ci sono anche le vendite all’asta da privati, che aggiudicano l’immobile al miglior offerente. Quindi, per partecipare ad un’asta immobiliare esistono tanti modi alternativi, tante occasioni e opportunità di risparmio. In ogni caso è bene però conoscere tutte le procedure che ci sono alla base dell’asta per avere una giusta strategia per riuscire ad aggiudicarsi l’immobile.

Per questo è bene affidarsi ad una figura esperta di aste immobiliari, in grado di fornire un supporto specifico anche durante la visita dell’immobile ottenibile con una semplice domanda on line sul sito del Ministero di Giustizia o chiedendo al professionista delegato per la custodia.

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Pillole di curiosità – Io non lo sapevo. E tu?

  • Dopo la riforma del 2015 le aste immobiliari, indette dal 27 giugno 2015, si svolgono quasi esclusivamente con la procedura di vendita senza incanto in base alla quale l’offerente presenta la propria offerta in busta chiusa. Questa non è considerata efficace se inferiore di oltre 1/4 rispetto al prezzo base indicato nel bando di vendita. Un esempio: se il prezzo stabilito è 100, chi vuole partecipare all’asta dovrà presentare un’offerta pari almeno a 75. Quindi, un’offerta inferiore, di oltre il 25% del valore della base d’asta è inefficace.
  • Chi acquista all’asta deve poter disporre entro 90 giorni dall’aggiudicazione di tutta la cifra stabilita. Tuttavia oggi si ha anche la possibilità per attivare un mutuo se ci si organizza per tempo con banche che offrono prodotti specifici per questo genere di acquisti, caratterizzati da regole speciali.

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