Quando parliamo di abitare, sentiamo spesso parlare di dissesto idrogeologico. Scopriamo insieme il significato di questa espressione, le cause principali e perché è così importante per l’ambiente.
Cos’è il dissesto idrogeologico e com’è la situazione in Italia?
Con dissesto idrogeologico si fa riferimento ai processi di tipo morfologico caratterizzati da azioni che generano un degrado del suolo.
Sebbene il dissesto idrogeologico possa generarsi a seguito di fenomeni meteorologici, le azioni che causano un degrado del suolo sono quasi del tutto di origine antropica, legati a varie attività umane.
Possiamo, dunque, associare la definizione di dissesto idrogeologico a un insieme di processi di degradazione del territorio e del suolo più nello specifico, processi innescati quasi esclusivamente dall’uomo, che hanno conseguenze negative, soprattutto quando si verificano determinate condizioni meteorologiche.
Dissesto idrogeologico in Italia: i dati dell’ISPA
Il rischio idrogeologico in Italia rappresenta una problematica di grande rilievo. Il rischio è diffuso in modo capillare lungo il Paese, ma naturalmente a seconda delle aree il fenomeno varia e può generare diverse conseguenze, come per esempio frane, esondazioni (poiché il dissesto idrogeologico è legato anche a fenomeni distruttivi delle acque di superficie), alluvioni, dissesti di carattere torrentizio, trasporto di massa lungo conoidi nelle aree montano-collinari, e ancora sprofondamenti.
Ogni due anni l’ISPA, Istituto per la protezione e la ricerca ambientale, presenta il Rapporto nazionale sulla situazione del dissesto idrogeologico in Italia.
Gli ultimi dati disponibili sono quelli presentati alla Camera dei deputati nel luglio del 2018, secondo il quale è a rischio il 91% dei comuni italiani (88% nel 2015) ed oltre 3 milioni di nuclei familiari risiedono in queste aree ad alta vulnerabilità.
Quali sono le cause del Dissesto Idrogeologico in Italia?
Quali sono le principali cause del dissesto idrogeologico in Italia e non solo? Le attività umane che incidono maggiormente sono:
- la cementificazione
- la deforestazione
- l’abusivismo edilizio
- l’abbandono dei terreni d’altura,
- lo scavo scriteriato di cave
- le tecniche di coltura non ecosostenibili
- le estrazioni di idrocarburi e di acqua dal sottosuolo
- gli interventi invasivi e non ponderati sui corsi d’acqua
- la mancanza di manutenzione degli stessi
Edilizia Sostenibile per ridurre il rischio di dissesto idrogeologico
Per la salvaguardia del Pianeta e di noi abitanti, possiamo fare veramente moltissimo e abbiamo tutti gli elementi per combattere il dissesto idrogeologico.
Prima di tutto per ridurre il rischio dovuto al dissesto idrogeologico è fondamentale insistere su azioni di previsione, prevenzione e mitigazione degli effetti, grazie all’Edilizia sostenibile.
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La conoscenza del territorio, l’individuazione e la quantificazione dei rischi, permettono di prevedere eventuali disastri e calamità naturali, con l’obiettivo di ridurre al minimo i possibili effetti collaterali.
È importante pianificare gli interventi di gestione e cura del territorio, inclusa una regolare manutenzione.
Costruire nei luoghi giusti per prevenire il dissesto idrogeologico
Uno dei problemi che si collegano al dissesto idrogeoligico è sicuramente l’aver costruito edifici in zone a rischio e non adeguate, generalmente in modo abusivo.
È importante controllare lo sviluppo territoriale e urbano, secondo logiche e informazioni precise, in modo da non costruire nuovi edifici in zone a rischio idrogeologico. Non è sufficiente non costruire, ma è opportuno anche costruire nel modo giusto, le modalità e le tecniche costruttive devono essere scelte tenendo conto della conformazione del suolo, delle sue caratteristiche e del rischio ad esso connesso. La pianificazione dell’uso del suolo, in sostanza, serve per garantire la difesa e il corretto uso del suolo, primo passo fondamentale per contrastare il rischio derivante dal dissesto idrogeologico.
La permeabilità del suolo
Nei contesti urbani il problema della gestione delle acque meteoriche diventa più critico. La grande quantità di superficie costruita e cementificata fa sì che il suolo non riesca a drenare correttamente l’acqua meteorica.
Precipitazioni particolarmente intense e continue possono provocare allagamenti e disagi anche molto forti.
Per questo in città è importante ripristinare aree a verde, evitare di utilizzare ulteriore suolo per costruire nuovi edifici e scegliere, per pavimentazioni esterne, piazze e altre superfici pubbliche materiali idonei.
Le pavimentazioni drenanti
Esistono diverse soluzioni per realizzare pavimentazioni drenanti permeabili, tra cui anche un particolare calcestruzzo che assorbe l’acqua piovana, pur garantendo tutti i requisiti prestazionali che offre il normale cemento. Inoltre, queste pavimentazioni sono ecocompatibili e facendo “respirare” il terreno favoriscono la mitigazione di un altro grave problema ricorrente dei centri urbani: quello dell’isola di calore.
Per progettare correttamente una pavimentazione drenante è opportuno conoscere in modo approfondito la morfologia del terreno e una stima indicativa dell’acqua mediamente raccolta dalla superficie, così dotare la pavimentazione del giusto grado di assorbenza.
Si valuta la granulometria dello strato di sottofondo, allettamento e inerte, in modo da progettare la pavimentazione con la giusta permeabilità, per poi valutare come eseguire lo strato geosintetico.
L’utilizzo di un materiale geotessile serve per migliorare le prestazioni della pavimentazione e renderla più durevole e resistente nel tempo.
Questo strato filtrante serve anche per dividere strati di materiali diversi e ripartire in modo più uniforme i carichi che gravano sulla pavimentazione.
Le pavimentazioni drenanti, infine, possono avere diverse forme, sia grigliati che lisce e compatte.
Pillole di Curiosità- Io non lo sapevo. E tu?
- Circa 7 milioni e mezzo di abitanti italiani vivono pericolosamente, tutti i giorni, perché abitano in zone con un alto dissesto idrogeologico. Altri 7 milioni di italiani vivono in territori poco sicuri. Di questi, 1,3 milioni vive in aree a pericolosità da frana elevata e molto elevata (PAI – Piani di Assetto Idrogeologico) e più di 6 in zone a pericolosità idraulica nello scenario medio (ovvero alluvionabili per eventi che si verificano in media ogni 100-200 anni).
- In termini di famiglie che possono essere spazzate vie sono oltre 3 milioni quelle che vivono in territori classificati ad alta pericolosità per frane e alluvioni. I dati ce li ricorda Ispra estraendoli dall’Inventario dei Fenomeni Franosi in Italia (Progetto IFFI). Da questo rapporto si evince che il 91% dei comuni italiani è a rischio per il dissesto del suolo.
Continua a leggere su Green Planner Magazine: Gli italiani vivono pericolosamente a causa del territorio https://www.greenplanner.it/2018/11/15/dissesto-idrogeologico-italia/
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