Agevolazioni prima casa: cosa c’è da sapere

bonus prima casa

Il 2020 può essere un anno favorevole per acquistare casa. Le nuove agevolazioni per la prima casa, per l’acquisto così come la vendita, spiegate dall’Agenzia delle Entrate, sono finalizzate a favorire l’acquisto di immobili da destinare come abitazione principale.

Quali sono le agevolazioni per la prima casa

Vediamo nel dettaglio i vantaggi di tali agevolazioni:

  • L’applicazione dell’imposta di registro è del 2%
  • le imposte ipotecaria e catastale sono fissate a 50 euro ciascuna
  • se invece la vendita è soggetta a Iva, sono dovute l’imposta di registro, quella ipotecaria e quella catastale nella misura fissa di 200 euro, oltre all’Iva ridotta al 4%

Tali agevolazioni spettano quando:

  • l’acquirente risieda o lavori nel Comune in cui è sito il fabbricato;
  • si impegni a trasferirvi la residenza entro i successivi 18 mesi dall’acquisto,
  • l’acquirente non sia titolare di un altro immobile nello stesso comune e non abbia su tutto il territorio nazionale di diritti di proprietà, uso, usufrutto, abitazione o nuda proprietà un altro immobile acquistato, anche dal coniuge, usufruendo delle agevolazioni per l’acquisto della prima casa.

Sostituire gli infissi: costi, consigli e agevolazioni

Quali immobili scegliere?

Il fabbricato può appartenere solo a determinate categorie catastali: A/2 (abitazioni di tipo civile); A/3 (abitazioni di tipo economico); A/4 (abitazioni di tipo popolare); A/5 (abitazioni di tipo ultra popolare); A/6 (abitazioni di tipo rurale); A/7 (abitazioni in villini); A/11 (abitazioni e alloggi tipici dei luoghi).

Le agevolazioni prima casa non sono quindi ammesse per l’acquisto di immobili appartenenti alle categorie catastali A/1 (abitazioni di tipo signorile), A/8 (abitazioni in ville) e A/9 (castelli e palazzi di eminenti pregi artistici e storici).

Alcune clausole e altri vantaggi

Il contribuente proprietario di un immobile acquistato con le agevolazioni prima casa può avvalersi comunque nuovamente del beneficio fiscale, solo se la casa già posseduta sia venduta entro un anno dal nuovo acquisto. In caso contrario si perderanno le agevolazioni e, oltre alle maggiori imposte e ai relativi interessi, si dovrà anche pagare una sanzione del 30%.

Inoltre, chi vende entro un anno l’abitazione acquistata con le agevolazioni e ne compra un’altra in presenza delle condizioni per usufruire nuovamente dei benefici, ha diritto a un credito d’imposta pari all’imposta di registro o all’Iva pagata per il primo acquisto agevolato.

Sisma Bonus 2020: come funzionano le agevolazioni

Pillole di curiosità. Io non lo sapevo e tu?

  • Attenzione: in ogni caso, l’imposta di registro proporzionale (2%) non può essere di importo inferiore a 1.000 euro. Questo potrebbe risultare inferiore per effetto dello scomputo dell’imposta proporzionale già versata sulla caparra – quando è stato registrato il contratto preliminare – o per effetto del credito d’imposta per l’acquisto della “prima casa”.
  • Il cambio di residenza si considera avvenuto nella data in cui l’interessato presenta al comune la dichiarazione di trasferimento.
  • Anche se il luogo di residenza coincidente con l’immobile è fondamentale, se ne può usufruire anche sull’intero territorio nazionale, purché l’immobile sia acquisito come “prima casa” sul territorio italiano, se l’acquirente è un cittadino italiano emigrato all’estero. La condizione di emigrato può essere documentata attraverso il certificato di iscrizione all’AIRE o autocertificata con dichiarazione nell’atto di acquisto.

TI È PIACIUTO L’ARTICOLO?  ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER GRATUITA

Per altre curiosità e informazioni sugli abitanti continuate a seguirci su www.habitante.it

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Related Posts