In un periodo in cui la ristrutturazione e la riqualificazione energetica delle abitazioni stanno assumendo un ruolo centrale, è fondamentale comprendere le varie agevolazioni fiscali legate ai lavori edili. Una delle novità introdotte riguarda il “bonus casa oltre 70.000 euro“. Se ti stai chiedendo cosa sia e come potresti beneficiarne, sei nel posto giusto. Vediamo insieme tutto quello che c’è da sapere.
Quali lavori rientrano in questo bonus?
Il contesto legislativo
Al fine di assicurare condizioni di lavoro adeguate nel settore dell’edilizia e accrescere i livelli di sicurezza nei luoghi di lavoro, il legislatore ha stabilito delle regole ben precise. In particolare, per gli interventi lavori edili ammessi ai bonus casa con un importo complessivo superiore a 70.000 euro, sono state introdotte specifiche condizioni.
Requisiti per accedere al bonus
Per poter accedere al bonus, è necessario che nell’atto di affidamento dei lavori, stipulato a partire dal 27 maggio 2022, venga indicato che gli interventi saranno eseguiti da datori di lavoro che applicano i contratti collettivi del settore edile, sia a livello nazionale che territoriale. Questi contratti devono essere stipulati dalle associazioni datoriali e sindacali comparativamente più rappresentative a livello nazionale.
L’importanza del documento obbligatorio
L’indicazione nella fattura
La condizione relativa all’applicazione dei contratti collettivi del settore edile non deve solo essere riportata nell’atto di affidamento, ma anche nelle fatture emesse in relazione all’esecuzione dei lavori. Questo requisito è obbligatorio per lavori di importo complessivo superiore a 70.000 euro, come stabilito dal comma 43-bis della legge n. 234/2021. Per poter usufruire della detrazione fiscale, il committente deve mostrare sia l’atto di affidamento sia le fatture di spesa che riportano la citata condizione al CAF o al professionista incaricato.
Cosa fare in caso di omissione in fattura
Se la fattura non dovesse riportare l’indicazione relativa ai contratti collettivi del settore edile, non tutto è perduto. Grazie alle Circolari n. 19/E del 2022 e n. 17/E del 2023 dell’Agenzia delle Entrate, è stato chiarito che l’omessa indicazione non preclude la possibilità di usufruire della detrazione fiscale. Tuttavia, è fondamentale che la condizione sia indicata nell’atto di affidamento e che l’impresa rilasci una dichiarazione sostitutiva che attesti l’applicazione del contratto collettivo. Questa dichiarazione dovrà poi essere esibita al CAF o al professionista per il rilascio del visto.
In sintesi, se stai pianificando lavori edili con un budget superiore ai 70.000 euro e desideri accedere al bonus casa, è fondamentale rispettare le condizioni legate all’applicazione dei contratti collettivi del settore edile. Ricorda di verificare sempre che tali condizioni siano riportate sia nell’atto di affidamento sia nelle fatture. E in caso di omissione, sappi che esistono strumenti per rimediare e non perdere l’agevolazione fiscale.