Salisburgo: la città più scenografica del mondo

vivere in città o in paese

Un’immersione totale tra castelli, chiese e nuovi musei: Salisburgo si presenta come la città più scenografica del mondo. Ecco tutto quello che c’è da sapere per organizzare un viaggio.

“Voi grandi città | su pietra innalzate | nella pianura! | Così senza parola segue | il senza patria | dalla scura fronte il vento, | gli alberi nudi sulla collina. | Voi, dalla luce incerta all’orizzonte, fiumi! | Poderoso soverchia | tetro, vesperale rosso | nelle nubi di tempesta. | Voi moribonde nazioni! | Pallida onda | che s’infrange sulla riva della notte, | cadenti stelle.” –  Georg Trakl

Salisburgo: la città più scenografica del mondo
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Viaggio alla scoperta di Salisburgo, patrimonio UNESCO

Salisburgo è Patrimonio dell’umanità dell’UNESCO. Chiamata Salzburg in tedesco e Soizburg in austro-bavarese, questa è una città di 154 211 abitanti (2019) dell’Austria centro-settentrionale, distante circa 300 km ad ovest da Vienna. Salisburgo una città conosciuta nel mondo per la sua architettura barocca italianeggiante, per il suo rapporto con la musica e con le Alpi. Rappresenta oggi il centro industriale con, principalmente, industrie alimentari, chimiche e tessili.

Salisburgo: la città più scenografica del mondo
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Le meraviglie naturali della città

La città è situata sulle rive del fiume Salzach ai confini settentrionali delle Alpi e dell’Austria. Le cime dei monti a sud della città contrastano inoltre con le dolci pianure del nord. Il massiccio alpino più vicino, l’Untersberg (alto 1.972 m), è a pochi chilometri dal centro cittadino. Il centro di Salisburgo, chiamato la Città Vecchia, è dominato dalle torri e dalle cupole barocche delle chiese e dai fastosi palazzi. Salisburgo è circondata da due piccole montagne, il Kapuzinerberg e il Mönchsberg. Su quest’ultima è stata costruita un’imponente fortezza (Hohensalzburg) in pietra bianca, cinta da grossi bastioni. Questa fortezza, in cui si rifugiavano i vescovi in tempi di pericolo, per lungo tempo è risultata inespugnabile. Oggi vi si può accedere a piedi o mediante una funicolare.

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La musica che ha reso celebre Salisburgo

Se parliamo di Salisburgo non possiamo non citare la musica: è, infatti, la città che ha dato i natali a Wolfgang Amadeus Mozart che, seppur non la avesse mai amata (scrisse in una lettera: “Tengo molto poco a Salisburgo e ancor meno al suo arcivescovo“), riceve ancora oggi grandissimi onori. Intitolato a lui è il Mozarteum, una tra le più rinomate accademie di musica dell’Austria e dell’Europa intera, che dedica annualmente grandi manifestazioni in onore del compositore. Le visite guidate alla Festspielhauser sono frequenti e permettono di scoprire la bellissima Haus für Mozart, la gigantesca Grosses Festspielhaus e soprattutto l’incredibile Felsereitschule (Scuola d’equitazione estiva), con le 96 arcate – parte integrante della scena – scavate nella roccia della rupe nel 1693.

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Salisburgo e le sue tante architetture religiose

Nel centro città, a qualche decina di metri l’una dall’altra, ci sono quattro grandi chiese. Si fanno notare per la loro magnificenza e anche perché svettano sopra le case e i palazzi ed è facile tenerle come punto di riferimento quando si ammira Salisburgo dall’alto. La Cattedrale dei Santi Ruperto e Virgilio (Salzburger Dom), chiesa di origini romaniche, fu distrutta da un incendio nel XVI secolo, ricostruita in 14 anni da Vincenzo Scamozzi e da Santino Solari, e affrescata dal religioso pittore dei Servi di Maria Donato Arsenio Mascagni. Di grande valore storico è l’Abbazia di San Pietro (Sankt Peter Erzabtei) che si presenta come un grande complesso benedettino, eretto in stile romanico nel XII secolo e fastosamente barocchizzata nel XVIII secolo. Da non perdere ci sono la Chiesa dei Francescani (Franziskanerkirche), la Chiesa di Sant’Eraldo (Erhardkirche), la chiesa della Trinità (Dreifaltigkeitskirche), la chiesa dell’Università (Kollegienkirche). In ultimo, ma non per importanza, ci sono l’Abbazia di Nonnberg, il più antico monastero delle nazioni di lingua tedesca, e il caratteristico cimitero di Petersfriedhof.

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Le bontà culinarie della città

Gli italiani in viaggio sono spesso scettici sulla cucina degli altri Paesi. Salisburgo ha una tradizione culinaria interessante: come ogni città spiccatamente turistica si propone da un lato con attività di ristorazione turistica di dubbia qualità, ma dall’altro riesce a mantenere la tradizione in molti ristoranti eccellenti. Tra i piatti più rinomati troviamo le cotolette impanate con semi di zuzza, bolliti misti, selle di cervo degli Alti Tauri e il Salzburger Nockerl, il dolce tipico, una sorta di meringa che ricorda le colline della città. Non possiamo però dimenticare della rinomata birra: nettare degli dei, la birra in tutta l’Austria, è stata per secoli in buona parte appannaggio dei monaci. Anche a Salisburgo, dove gli Agostiniani sono arrivati all’inizio del Seicento e fin da allora hanno prodotto la birra Märzen, a bassa fermentazione. Possiamo provarla nei numerosi microbirrifici della città, oppure nei più famosi come Augustiner Bräustübl, Stiegl-Brauwelt e Die Weisse.

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Per visitare Salisburgo ecco alcuni link utili per avere informazioni turistiche:

– Sito web Ente del turismo di Salisburgo: www.salzburg.info/it
– Sito web Ente del turismo del Salisburghese: www.salisburghese.com
– Acquista la Guida Verde Vienna e Salisburgo sul sito

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Pillole di curiosità. Io non lo sapevo e tu?

  • La città riscosse inoltre molta popolarità quando nel 1964 fu girato il musical Tutti insieme appassionatamente con protagonisti Julie Andrews e Christopher Plummer; nel quale risaltano le piazze del centro storico ed il paesaggio alpino circostante.
  • Salisburgo è suddivisa in 24 quartieri, e Landschaftsräume tra i quali: Aigen, Altstadt, Andrä Viertel, Elisabeth Vorstadt, Gneis, Gnigl, Herrnau, Itzling, Langwied, Lehen, Leopoldskron-Moos, Liefering, Maxglan, Morzg, Neustadt, Nonntal, Parsch, Riedenburg, Sam, Schallmoos, Taxham.
  • Il piccolo cimitero Petersfriedhof. Stretto tra la rupe del Mönchsberg e la città, dietro alla chiesa di S. Pietro, è un angolo di straordinario fascino, soprattutto d’estate, quando fiori multicolori e rigogliose piante semi-spontanee adornano le antiche tombe delle famiglie nobili salisburghesi – il cimitero è il più antico della città, insieme a quello di Nonnberg. Qui è sepolto anche Santino Solari, italiano che visse tra Cinquecento e Seicento e che fece fortuna a Salisburgo, diventando l’architetto di fiducia del principe arcivescovo Marcus Sitticus: la cattedrale e il castello di Hellbrunn sono opere sue.
  • Helbrunn bisogna recarsi in una bella giornata estiva, di quelle in cui si sta bene al sole. Perché il grande castello appena fuori Salisburgo è sì interessante per i trompe l’oeil seicenteschi, ma il suo vero punto di forza sono i giochi d’acqua nei giardini. Fontanelle, spruzzi, zampilli escono improvvisamente da statue e finte grotte, cogliendo di sorpresa anche il più smaliziato visitatore: inutile dire che il divertimento (e la lavata da capo a piedi) è assicurato. Merito di quel buontempone di Marcus Sitticus, che infliggeva feroci scherzi ai suoi ospiti già nel Seicento.

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