Alla scoperta di Isernia: la città, gli abitanti, cosa visitare e mangiare

gli abitanti

L’Appuntamento con l’Habitante Viaggiatore oggi vi accompagna ad Isernia: scopriamo insieme i luoghi e gli appuntamenti da non perdere per conoscere questa città e la sua provincia.

Alla scoperta della città di Isernia

Siamo in Molise, qui si trova Isernia, adagiata sull’appennino molisano, tra i fiumi Sordo e Carpino. Una città dalla storia antichissima, che nei secoli ha subito saccheggi e invasioni, ed anche i bombardamenti della seconda guerra mondiale, ma che, nonostante tutto, conserva le tracce del suo antico aspetto, soprattutto nella parte bassa della città. Sotto la città scorre anche l’acqua incanalata dall’antico Acquedotto Romano, ancora in uso. Il suo centro storico era racchiuso da mura ciclopiche, risalenti al III secolo a.C., oggi visibili solo in alcuni tratti. Qui si può passeggiare tra i vicoli stretti e ammirare edifici religiosi, palazzi storici e monumenti, come la Fontana Fraterna, realizzata tra il Duecento e il Trecento in onore di Papa Celestino V, uno dei cittadini più illustri di Isernia. Fu costruita con blocchi di pietra calcarea con iscrizioni e bassorilievi romani provenienti da varie strutture della città, lavorati a più riprese. Con sette getti d’acqua e sei archi a tutto sesto sorretti da colonnine circolari e ottagonali su cui si trovano dei capitelli ornati con motivi zoomorfi, fitomorfi e geometrici. Sul fondo della fontana si distinguono due blocchi di età romana, con dei festoni ed un’epigrafe, e sul lato destro una epigrafe di età alto medievale. Queste caratteristiche, che racchiudono secoli di storia del territorio, rendono la Fontana il simbolo della città. Tra gli edifici religiosi da visitare la Cattedrale di San Pietro Apostolo con la sua torre campanaria, l’Arco di San Pietro. L’edificio fu costruito riciclando il materiale dell’antico tempio sottostante, una costruzione di epoca medievale in stile greco-bizantino. Oggi i resti di questo tempio sono visibili grazie alla pavimentazione in vetro che permette di vedere i reperti archeologici ritrovati dopo il restauro effettuato in seguito ai bombardamenti della seconda guerra mondiale. All’interno dell’edificio si fondono arte neoclassica e stile barocco, e le cappelle ospitano diverse opere d’arte, tra le quali un altare barocco in marmi policromi, tavole bizantine,  statue e un’icona in stile bizantino, conosciuta come La Madonna della Luce. Da visitare anche l’Eremo dei Santi Cosma e Damiano, che sorge su una collina, costruito anch’esso sui resti di un antico tempio pagano, custodisce numerosi affreschi che raffigurano la vita quotidiana dei due santi medici Cosma e Damiano, e un soffitto in legno a cassettoni. Ed anche la chiesa di San Francesco risalente al 1267, le chiese di Santa Croce e di Sant’Antonio, e la chiesa di Santa Chiara che custodisce la statua della Madonna Addolorata che viene portata in processione durante le celebrazioni del venerdì Santo. Tra i musei da visitare il Museo nazionale del Paleolitico di Isernia, il Museo archeologico Santa Maria delle Monache che si trova all’interno di un ex convento benedettino di epoca longobarda, il Musec il Museo dei Costumi del Molise dove poter ammirare una collezione di costumi e oreficeria popolare che va dall’Unità d’Italia alla prima Guerra Mondiale. E il Museo Civico, diviso in quattro sezioni che raccontano la seconda guerra mondiale, la vita di Celestino V, e la storia, gli usi e i costumi della comunità rom residente a Isernia. Infine una sezione è dedicata ad una delle eccellenze dell’artigianato locale, il tombolo. Infatti Isernia è conosciuta anche come la Città dei Merletti, qui infatti è famosissima la lavorazione del merletto a tombolo. Un’arte ancora praticata e tramandata, che si diffuse dal XIV secolo grazie a delle suore spagnole che alloggiavano nei monasteri di Santa Maria delle Monache e di Santa Chiara, dove venivano accolte le giovani fanciulle della nobiltà napoletana. 

Alla scoperta di Isernia: la città, gli abitanti, cosa visitare e mangiare


Gli abitanti di Isernia: quanti sono e come si chiamano?

Gli abitanti di Isernia si chiamano isernini e in totale sono 21.749 di cui 10.459 uomini 11.290 donne.

Tutti i comuni della provincia di Isernia

I comuni limitrofi sono 9: (in ordine alfabetico)

Pesche, Pettoranello del Molise, Miranda, Sant’Agapito, Macchia d’Isernia, Fornelli, Longano, Roccasicura, Forlì del Sannio 

Le frazioni sono 22 (in ordine alfabetico)

Acqua Solfa, Asinina, Bazzoffie, Breccelle, Breccelle I, Castagna, Colle Cioffi, Colle Croce Primo, Colle Croce Secondo, Colle Martino, Colle Pagano, Collevavuso, Conocchia, Coppolicchio, Cutoni, Fragnete, Marini, Masseria Capruccia, Ramiera Vecchia, Rio, Salietto, Selverine Delle Monache

http://comuneisernia.asitechspa.it/


 Alla scoperta di Isernia: la città, gli abitanti, cosa visitare e mangiare
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Alla scoperta della provincia di Isernia

La provincia di Isernia gode di una posizione che la rende meta ideale per gli appassionati del trekking e della natura, ma anche per scoprire borghi, castelli e antiche tradizioni artigiane. Il borgo di Frosolone, ad esempio, è conosciuto come centro di eccellenza per la produzione di coltelli già al tempo del Regno di Napoli. Un borgo immerso nel paesaggio collinare, caratterizzato da stretti vicoli che custodiscono le botteghe artigiane dove si lavorano ancora il ferro e l’acciaio e dove si può visitare il Museo dei Ferri Taglienti che raccoglie oggetti legati a questa antica tradizione. A fare da cornice al borgo speroni di roccia, molto frequentati da chi ama praticare free-climbing, parapendio e deltaplano. E poi Scapoli, Capitale della Zampogna, qui si conserva l’arte della lavorazione di questo strumento e si possono visitare il Museo Nazionale della Zampogna e il Circolo della Zampogna, centro di documentazione, tutela e valorizzazione. Mentre Agnone è famosa per la produzione di campane, che da otto secoli si tramanda di padre in figlio. Qui si trova la Pontificia Fonderia Marinelli e il Museo Storico Della Campana Giovanni Paolo II, dove è raccolta una vasta collezione di campane dall’anno mille ai giorni nostri e antichi documenti relativi all’arte campanaria. Pescolanciano fu un centro rinomato per la produzione di ceramiche, qui tra il 1780 ed il 1795 aveva sede una piccola fabbrica di ceramiche che divenne concorrenziale alla regia fabbrica di Capodimonte in Napoli. Oggi qui si possono visitare edifici storici come il Castello D’Alessandro, dove aveva sede la fabbrica. Qui si trova anche la cappella gentilizia, risalente al 1628, dove sono conservate le reliquie di Sant’Alessandro di Bergamo. La Chiesa parrocchiale del Salvatore e il Tratturo Castel di Sangro-Lucera, sul quale si sviluppa il paese. In questo territorio si trova anche la Riserva MAB UNESCO Alto Molise, che si estende per oltre 25mila ettari di territorio. Comprende le riserve naturali di Collemeluccio e Montedimezzo, sette comuni della provincia di Isernia, siti di importanza comunitaria e siti archeologici, boschi e vegetazione che rendono l’area molto importante nell’ambito della tutela e della valorizzazione della biodiversità. Per gli amanti della natura da visitare anche Colle dell’Orso, dove ci sono sentieri immersi nella natura e delle aree attrezzate per il pic-nic. E il lago Castel San Vincenzo, un lago artificiale realizzato verso la fine degli anni ’50 per scopi idroelettrici, dove poter fare camping, picnic nella natura, ma anche tuffarsi o fare sport acquatici, noleggiare barche, pedalò e biciclette per le escursioni. Da visitare anche il paese di Castel San Vincenzo, arroccato sulla roccia, con l’antica Abbazia di San Vincenzo al Volturno, una delle più importanti d’Europa nel Medioevo. Mentre per chi ama sciare c’è Capracotta, tra le cime più alte dell’Appennino. Ed ancora il borgo medievale di Carpinone, con il castello Caldora, e Venafro con il suo Castello Pandone e l’Anfiteatro, il Verlasce, importante testimonianza di un antico anfiteatro romano risalente al I secolo a.C.. A Castelpetroso invece può visitare il santuario mariano della Basilica Minore dell’Addolorata, costruito per celebrare le apparizioni della Madonna avvenute a due contadine nel 1888. 

Gli appuntamenti da non perdere

Tra gli appuntamenti da non perdere ad Isernia per celebrare le tradizioni popolari la tradizionale sfilata di cavalli dedicata a Sant’Antonio da Padova, che si svolge il 13 giugno. Poi la celebrazione delle Maitunate, canti augurali tipici della notte di San Silvestro che prevedono gruppi di persone che si recano di casa in casa cantando filastrocche di buon augurio per il nuovo anno. Mentre a Scapoli, ogni anno dal 1975, si celebra l’appuntamento estivo del Festival Internazionale della Zampogna.

I piatti tipici da assaggiare

La provincia di Isernia è ricca di tratturi dedicati alla transumanza, quindi la sua cucina offre piatti tipici della tradizione contadina e formaggi come il burrino, il cacio, la ricotta, il pecorino, la mozzarella, il caciocavallo, la stracciata e il marcetto, un formaggio piccante. Ma anche tanti salumi, come la ventricina e il sagicciotto, preparati con carni magre provenienti esclusivamente dalla coscia del suino, lardo di suino, sale, paprica, peperoncino e fiori di finocchio. O la salsiccia di fegato di Rionero Sannitico, preparata con il fegato, il cuore e i polmoni del maiale, sale, pepe, aglio, buccia d’arancio, alloro e a volte anche il peperoncino. E la Signora di Conca Casale preparata con il lombo, la spalla, il lardo della pancetta e del dorso e parti di controfiletto e di coscia. Tra i piatti tipici da assaggiare ad Isernia troviamo i crjoli, pasta alla chitarra, poi i cavatelli, gli gnocchetti di patate e farina conditi con pomodoro e carne di maiale e le laganelle con i fagioli. Tra i secondi i turcinelli arrosto, preparati con interiora d’agnello e altre preparazioni a base di carni di agnello e capretto. Tra i dolci tipici troviamo i calzoni ripieni con cacao, ceci, cannella, pinoli e miele, i pepatelli, a base di mandorle, e i caggiunitti, ciambelle al ripieno di castagne.

Pillole di curiosità – Io non lo sapevo. E tu?

  • Isernia è tra i primi insediamenti paleolitici documentati d’Europa, i reperti preistorici rinvenuti nella zona e oggi conservati nel museo paleolitico di Santa Maria delle Monache, attestano un insediamento umano risalente a circa 730 mila anni fa.
  • Isernia fu anche una fiorente città sannita, poi capitale della Lega Italica e in seguito Municipium romano. E ricevette la medaglia d’oro al valor civile per il bombardamento che distrusse la città durante la Seconda guerra mondiale.

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