Alla scoperta di Gorizia: la città, gli abitanti, cosa visitare e mangiare

gli abitanti

L’Appuntamento con l’Habitante Viaggiatore oggi vi accompagna a Gorizia: scopriamo insieme i luoghi e gli appuntamenti da non perdere per conoscere questa città e la sua provincia.

Alla scoperta della città di Gorizia

Siamo nel Friuli Venezia Giulia, qui si trova Gorizia, città di confine, dove si respira l’influenza delle diverse culture che qui si incrociano: quella latina, quella slava e quella germanica. La storia di questa città, che ha avuto un ruolo centrale nella cultura mitteleuropea, si legge nelle sue strade, nella sua architettura e nei suoi parchi, dove convivono in modo armonioso architetture medievali, barocche e ottocentesche. Simbolo della città è il suo Castello medioevale, che la domina offrendo una vista panoramica su Gorizia e sui colli circostanti. Al suo interno si trova il Museo del Medioevo Goriziano dove è raccolta una collezione risalente al periodo compreso tra il 1271 ed il 1500, e delle riproduzioni artigianali delle armi bianche usate nel periodo medioevale. Tra gli altri Musei Provinciali da visitare il Museo della moda e delle arti applicate, dove sono esposte collezioni risalenti al periodo tra il ‘700 e il ‘900, con sezioni dedicate alla produzione e lavorazione della seta, ai gioielli, alle attività artigianali collegate all’abbigliamento e alla produzione artigianale di vetri e ceramiche. Poi il Museo della Grande Guerra e la Collezione Archeologica, che documenta l’evoluzione culturale del territorio dell’attuale provincia di Gorizia e della Valle dell’Isonzo e del Vipacco, dalla fine del Paleolitico all’età medioevale e rinascimentale. Fra i palazzi storici da visitare il Palazzo della Torre, Palazzo Attems Petzenstein, che custodisce stucchi ed affreschi risalenti al periodo tra fine settecento e inizio ottocento, e la tela raffigurante Gli dei dell’Olimpo, attribuita al pittore Antonio Paroli. E poi il giardino interno, con la fontana dell’Ercole e la Pinacoteca con opere di alcuni maestri del Settecento veneto, ritratti ottocenteschi e una collezione di opere del Novecento. Da visitare anche Palazzo Werdenberg, sede della Biblioteca Statale Isontina e il Museo della Piccola Gerusalemme sull’Isonzo – Sinagoga di Gorizia, che racconta la storia della comunità ebraica di Gorizia. La città è anche ricca di piazze, come la Piazza Transalpina, che segna il confine con la Slovenia, monumenti e aree verdi, parchi pubblici e giardini privati, come il Giardino Viatori, il Parco Piuma sul fiume Isonzo, il Parco del Palazzo Coronini Cronberg, con alberi provenienti da tutto il mondo. E in località Oslavia, nella parte alta della città, si può far visita all’Ossario di Oslavia, che raccoglie le spoglie di soldati italiani ed austro-ungarici caduti durante la Prima Guerra Mondiale.

Alla scoperta di Gorizia: la città, gli abitanti, cosa visitare e mangiare


Gli abitanti di Gorizia: quanti sono e come si chiamano?

Gli abitanti di Gorizia si chiamano goriziani e in totale sono 34.336 di cui 16.639 uomini 17.697 donne.

Tutti i comuni della provincia di Gorizia

I comuni limitrofi sono 4: (in ordine alfabetico)

Savogna d’Isonzo, Mossa, San Floriano del Collio, Farra d’Isonzo

Le frazioni sono 10 (in ordine alfabetico)

Case Dell’Eremita, Case Noris, Costa Bona, Gardisciuta, Lenzuolo Bianco, Mainizza, Savogna D’Isonzo, Via Gregorcic, Villa Vasi I, Villa Vasi II

www.comune.gorizia.it


gorizia
Foto di Sandro Galante da Pixabay

Alla scoperta della provincia di Gorizia 

Nella provincia di Gorizia, nell’area del Collio, offre un paesaggio caratterizzato da piccoli borghi e dolci colline costellate di vigneti, come San Floriano e Oslavia, Dolegna del Collio, Savogna d’Isonzo, dove si parla lo sloveno, Ruttars, Lonzano e Vencò sulle sponde dello Judrio, che un tempo segnava il confine fra l’Italia e l’Austria. Qui è possibile scoprire enoteche, aziende vitivinicole e cantine dove si producono vini bianchi e rossi. Il centro principale del Collio è a Cormons, cittadina di stampo asburgico, a poca distanza dai monti e dal mare, caratteristica che crea un microclima unico, che insieme al particolare terreno locale, detto ponka, favorisce la coltivazione della vite. A dominare questa cittadina, il Monte Quarìn, dove sorge un Santuario dedicato alla Beata Vergine del Soccorso e i resti della Rocca. A Monfalcone, dove si realizzano le più grandi navi da crociera del mondo, da visitare la Rocca di origini medievali, con il Museo paleontologico, che custodisce reperti che risalgono anche a 500 milioni di anni fa, la Chiesa della Marcelliana e la Galleria Comunale d’Arte Contemporanea, uno dei maggiori spazi espositivi dedicati all’arte contemporanea del Friuli Venezia Giulia. Qui si trovano anche le Terme Romane di Monfalcone, utilizzate già dai romani. Per gli amanti della natura e dello sport, da visitare il Parco Piuma-Isonzo, che con i suoi boschi abbraccia la città di Gorizia, dove si può fare trekking, kayak e canoa. Il fiume Isonzo separa l’area del Collio dal Carso goriziano, teatro di tante battaglie nella prima Guerra Mondiale. Qui, a Redipuglia, si trova il Sacrario militare, grande cimitero monumentale a ricordo dei caduti della guerra, il Museo della Grande Guerra, il Cimitero Austro-Ungarico e la Stazione ferroviaria di Redipuglia, dove oggi è allestito un museo multimediale. Nei dintorni è possibile visitare anche le trincee e i camminamenti utilizzati durante la guerra. 

Gli appuntamenti da non perdere

Tra gli appuntamenti da non perdere a Gorizia èStoria, il Festival internazionale della Storia organizzato dall’Associazione culturale èStoria, che dal 2005, organizza per tre giorni, alla fine di maggio, appuntamenti aperti al pubblico,dedicati alla storia, coinvolgendo giornalisti, scrittori, artisti e testimoni. Il Jazz&Wine of Peace, che si tiene ogni anno ad ottobre a Cormòns. Evento internazionale con alcuni tra i migliori musicisti jazz del panorama mondiale, che propone eventi collaterali che coinvolgono le cantine, i castelli, le dimore storiche e le abbazie del Friuli Venezia Giulia e della vicina Slovenia. Il Piccolo Festival dell’Animazione, una rassegna di cortometraggi internazionali legati in particolare alle produzioni dell’Europa centro orientale, organizzata in diversi centri del Friuli Venezia Giulia, tra i quali Gorizia, unendoli attraverso incontri di cultura cinematografica. Ed il Premio Internazionale alla Migliore Sceneggiatura Cinematografica “Sergio Amidei”, che si tiene la seconda settimana di luglio

I piatti tipici da assaggiare

Caratteristica delle zone di confine, la cucina tipica goriziana mescola tradizioni austriache, friulane e slovene. Tra i piatti tipici il prosciutto cotto nel pane, spolverato di cren grattugiato, le minestre come la jota, un minestrone di cappucci acidi, patate, fagioli e carne o cotenne di maiale, e la minestra di orzo e fagioli. Poi gli gnocchi di pane, le frittate con le erbe, muset e brovade, cotechino con rape bianche grattugiate e fermentate nella vinaccia, il gulasch, il kaiserfleisch, carne di maiale affumicato, cosparso di cren fresco e accompagnato con crauti o gnocchi di pane. Poi selvaggina con polenta e le patate in tecia e kipferl, impasto simile a quello degli gnocchi fritto.Tra i dolci la gubana, un rotolo di pasta sfoglia ripieno di frutta secca, uva passa, cedro candito, pinoli e noci, la putizza, lo strudel, i krapfen, la torta Dobos, composta da sei strati di pan di spagna, con crema di cioccolato e burro, e ricoperta da uno strato sottile di caramello. Ed ancora le palacinke, simili ad un omelettes con ripieno di marmellata o di cioccolato. Come abbiamo visto questa zona è rinomata per la produzione dei vini bianchi, come il Pinot, il Tocai friulano, il Sauvignon e il rinomato Collio Bianco, uvaggio DOC, e rossi, come il Collio Rosso, i Cabernet, il Merlot.

Pillole di curiosità – Io non lo sapevo. E tu?

  • Gorizia è uno dei punti di congiunzione fra i mondi latino, slavo e germanico. Qui il passaggio tra l’Italia e la Slovenia è segnato da una fila di mattoncini e da un mosaico circolare che indica il confine di stato. Fino al 2004 c’era un il Muro di Gorizia che separava in due Piazza Transalpina e per superare il confine bisognava esibire i documenti. Con l’ingresso della Slovenia nell’Unione Europea è stata smantellata la porzione di muro che segnava il confine e la piazza è diventata un unico spazio pubblico dove si incontrano le due città: Gorizia e Nova Gorica. Un luogo simbolico, che unisce due nazioni, e per questo si sposa ad essere palcoscenico di eventi internazionali.
  • L’impasto del terreno tipico dell’area del Collio prende il nome di Ponka, ed è caratterizzato da un mix di marne e arenarie di origine eocenica, frutto di stratificazioni millenarie derivanti dal lento ritiro del mare, composizione che permette un’ottimale coltivazione della vite e contraddistingue i vini del Collio. 

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