La chiesa dispersa su un’altura a Rocca Calascio

La chiesa dispersa su un’altura a Rocca Calascio|La chiesa dispersa su un’altura a Rocca Calascio|La chiesa dispersa su un’altura a Rocca Calascio

Un’affascinante chiesa dispersa su un’altura a Rocca Calascio domina la valle sottostante: assolutamente da visitare non solo la chiesa, ma anche il famoso castello. Scopriamo questi tesori storici dell’Abruzzo.

La chiesa dispersa su un’altura a Rocca Calascio
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La chiesa dispersa su un’altura a Rocca Calascio: una chiesa panoramica

Su un’altura nei pressi di Rocca Calascio questa chiesa domina silenziosamente la valle del Tirino e l’altopiano di Navelli. Stiamo parlando della chiesa di Santa Maria della Pietà, conosciuta come la chiesa solitaria. Questo piccolo edificio a pianta ottagonale che risale al XVI secolo si trova a poca distanza da Campo Imperatore.

La chiesa dispersa su un’altura a Rocca Calascio: storia e tradizione

La tradizione vuole che la chiesa sia stata costruita dalla popolazione locale dopo aver sconfitto una banda di briganti. Quindi, proprio come ringraziamento alla Madonna, complice di quella vittoria, è stata edificata questa meraviglia isolata e visibile da tutta la valle circostante come monito di quanto ha segnato la storia del territorio. Lo stile della chiesa solitaria trova riscontro nelle opere di Brunelleschi e Bramante ed è somigliante a molti altri edifici abruzzesi costruiti nello stesso periodo. Alcune fonti hanno azzardato che la struttura fosse stata eretta proprio su ispirazione dei disegni dell’architetto di Pascuccio.

La chiesa è contraddistinta da una pianta ottagonale ed è sovrastata da un padiglione con 8 spicchi a tutto sesto. L’interno di Santa Maria della Pietà è un vero e proprio omaggio alla madre di Gesù: l’altare principale conserva un dipinto della Madonna miracolosa. Al suo fianco anche una statua di San Michele decorata con ornamenti barocchi.

La chiesa dispersa su un’altura a Rocca Calascio in mezzo alla natura incontaminata

Il territorio che circonda questa chiesa è piuttosto suggestivo: sull’altura di 1500 metri, infatti, sorgono i resti del complesso edilizio che comprende la piccola chiesa di Santa Maria della Pietà e la Rocca di Calascio. La rocca, fortificata e ampliata nel 1500 per volontà della famiglia Piccolomini, rappresenta una delle più imponenti fortificazioni del nostro Paese. L’ingresso, situato ad un’altezza di 5 metri, ha fatto ipotizzare che fosse necessaria una scala di legno per accedere alla struttura. Poco distante dalla rocca sorge, appunto, la chiesetta che, secondo le fonti storiche, sembra fu costruita su una persistente edicola votiva rinascimentale.

La chiesa dispersa su un’altura a Rocca Calascio
Foto di Unsplash

La chiesa dispersa su un’altura a Rocca Calascio accanto ai ruderi del famoso castello

Imponente e maestoso, situato in un paesaggio di montagna molto scenografico, il castello di Rocca Calascio, in provincia dell’Aquila, non a caso è stato classificato dal National Geographic fra i 15 castelli più belli al mondo. Vera eccellenza storica e architettonica nel Parco Nazionale del Gran Sasso e dei Monti della Laga, Rocca Calascio si trova ad un’altitudine straordinaria per un castello risalente al Primo Medioevo: ben 1460 metri di altitudine. In questo scenario, dove la natura e il vento dominano incontrastati, sono state girate molte scene del film Il Nome della Rosa, diretto da Jean Jaques Annaud, e del film Ladyhawke. Oggi è possibile accedere al Castello e ai ruderi dell’antico borgo gratuitamente tutti i giorni, mentre la Torre è visitabile la domenica.

Alla scoperta dell’Abruzzo, tradizioni e numeri della regione dei parchi

Pillole di curiosità. Io non lo sapevo e tu?

  • Montagne a perdita d’occhio circondano Calascio: sono gli Appennini del Gran Sasso, regno dell’orso bruno marsicano, dell’aquila reale e di un ricco patrimonio di flora e fauna.
  • Il Parco in cui è immersa la chiesa è l’ideale per escursioni di trekking, passeggiate a cavallo, yoga en plein air e mountain bike.
  • Ladyhawke è un film del 1985 diretto da Richard Donner. Seppur la trama nell’edizione italiana voglia richiamare un’ambientazione francese, il film è stato girato quasi interamente in Italia, nelle province di Cremona, Parma, Piacenza e Massa Carrara, nei boschi del Pontremolese (la troupe soggiornò per alcune settimane in un noto hotel di Pontremoli, ormai chiuso) nel Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, a Pereto (nella Marsica), a Campo Imperatore (in provincia dell’Aquila), dove il falco viene ferito, al Passo Giau (in provincia di Belluno, tra la Valle d’Ampezzo e la Val Fiorentina) e al piccolo lago d’Antorno nelle vicinanze del lago di Misurina nelle Dolomiti.

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