Il borgo di Sottoguda: l’ultimo villaggio della valle

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Il borgo di Sottoguda, in provincia di Belluno, è uno dei borghi più belli d’Italia. Scopriamo tutto quello che offre per vivere un weekend.

Il borgo di Sottoguda: le origini antiche

Il borgo di Sottoguda: l’ultimo villaggio della valle
Shutterstock – Buffy1982

Guda è toponimo antico che designa una montagna di secondaria importanza. Il nome del comune capoluogo, Rocca Pietore (La Ròcia in ladino), ha invece una matrice militare che ricorda l’antico fortilizio distrutto dai bellunesi alla fine del Trecento.

Il borgo di Sottoguda: tra storia e cultura senza tempo

Il borgo di Sottoguda: l’ultimo villaggio della valle
Shutterstock – Buffy1982

La popolazione originaria della Val Pettorina e di Laste giunse dalle Valli dell’Adige e dell’Isarco al pari delle genti delle valli di Badia, Gardena, Fassa e Livinallongo. Anticamente il territorio di Rocca Pietore era un’arimannia longobarda. Le arimannie erano insediamenti di tipo militare posti a difesa di un dato territorio e facenti capo ad una fortificazione, come in questo caso l’antica Rocca Bruna (Rukepraun in tedesco), il cui territorio di competenze, intorno all’anno 1000, comprendeva anche l’alta Val di Fassa, il Livinallongo e forse parte dell’alta Val Badia, tutti territori dell’antica regione del Norico. Nel 1395 il territorio passò sotto il controllo della città di Belluno, riuscendo però a mantenere una forte autonomia, formalizzata nel 1417 con gli Statuti della Magnifica Comunità della Rocca. Questi trattati le permisero di assurgere a piccola repubblica che visse per 411 anni in uno stato di forte autonomia amministrativa. Al tempo esisteva persino un tribunale situato a Saviner, chiamato “el Banch de la Reson”, formato da capifamiglia eletti democraticamente. Questo status durò fino al 1806 quando l’arrivo di Napoleone Bonaparte mise fine a questo straordinario periodo storico. Da allora il destino del territorio de La Rocca rimase legato al Veneto, compreso il periodo della dominazione asburgica sul Lombardo Veneto (1813-1866).

Il borgo di Sottoguda: monumenti da scoprire

Il borgo di Sottoguda: l’ultimo villaggio della valle
Shutterstock – Yuri Turkov

Risalendo la Val Pettorina, nella parte alta della provincia di Belluno e nel cuore delle Dolomiti, Sottoguda è l’ultimo borgo prima di Malga Ciapéla e della Marmolada. Il territorio comunale, che ha come capoluogo Rocca Pietore, si estende da Punta Penia, vetta della Marmolada (3342 metri) fino a tutta la Val Pettorina e alla destra orografica del lago di Alleghe, e comprende stupende e selvagge valli come quelle di Ombretta, Franzedaz e Valbona.

Sottoguda è un antico villaggio le cui testimonianze scritte risalgono al 1260. Si caratterizza per i numerosi tabièi, fienili in legno diffusi nell’area dolomitica di cultura ladina, usati dai contadini per il deposito del fieno e il ricovero del bestiame e degli attrezzi agricoli. L’agricoltura è stata per secoli la principale fonte di sostentamento della piccola comunità. Oggi sopravvive anche la tradizione della lavorazione artistica del ferro battuto grazie ad alcuni artigiani che hanno i loro negozi sulla strada che collega il borgo di Palue a Sottoguda.

L’edificio più antico di Sottoguda, l’unico risparmiato dall’incendio del 1881, è la chiesetta dedicata ai santi Fabiano, Sebastiano e Rocco, consacrata nel 1486 quando doveva servire una comunità costituita da una decina di abitazioni. Il campanile è del 1550 e l’altare del 1616.

Costruita nel 1442 in stile gotico alpino, la parrocchiale di Rocca Pietore si distingue per lo splendido flügelaltar, altare ligneo policromo con portelle tipico del Tirolo e della Baviera, realizzato nel 1517 dallo scultore di Bressanone Ruprecht Potsch. Notevoli anche il tabernacolo ligneo del 1626 dello scultore Jori di Fassa e la tela del 1643 di Francesco Frigimelica.

Il borgo di Sottoguda: monumenti da scoprire

Il borgo di Sottoguda: l’ultimo villaggio della valle
Shutterstock – Buffy1982

Subito dopo le ultime case inizia la gola dei Serrai di Sottoguda, un profondo canyon di circa due chilometri, oggi Parco di interesse regionale, che arriva fino alla conca di Malga Ciapéla, ai piedi della Marmolada. Il percorso si snoda fra alte rocce strapiombanti e interseca il corso del torrente Pettorina. Un tempo lungo i Serrai transitavano le mandrie di mucche e le greggi di capre dirette ai pascoli di alta montagna, e i carichi di legname e fieno condotti a valle dai boschi e dalle zone di sfalcio. In inverno, quando le cascate gelando ricoprono le pareti rocciose di uno spesso strato di ghiaccio, la gola diventa una palestra di arrampicata su ghiaccio tra le più apprezzate d’Europa. Oggi grossi greggi di pecore stanziano in estate sul territorio per pascolare i prati altrimenti incolti. Il recupero dei pascoli è diventato una priorità per l’amministrazione, che si è dotata anche di un sistema certificato di filiera del legno per incrementare la vendita di porzioni di bosco salvaguardando l’aspetto naturalistico e ambientale.

Il Museo della Grande Guerra a Serauta, nella stazione intermedia della funivia della Marmolada, è il museo più alto d’Europa: si trova a 3000 metri vicino alle postazioni di guerra italiane e austro-ungariche.

 

Il borgo di Sottoguda: eventi e attrazioni turistiche

Il borgo di Sottoguda: l’ultimo villaggio della valle
Shutterstock – Buffy1982

Sottoguda presenta 1328 abitanti, di cui solo 98 vivono nel borgo. Un’attività molto sentita è legata alle antiche tradizioni e alla religione:

  • In estate, la sera di ogni giovedì Sottoguda si anima con la manifestazione Na Sera da Zacàn – Arti e mestieri di un tempo. Musica e cibo accompagnano le espressioni dell’artigianato artistico e la riproposizione di vecchi lavori come la battitura del ferro, la lavorazione della lana e l’intaglio del legno.

Il borgo di Sottoguda: prodotti da gustare

Il borgo di Sottoguda: l’ultimo villaggio della valle
shutterstock – Y Photo Studio

Un territorio variegato dal punto di vista geografico e anche gastronomico. Dai casunziei ampezzani al fagiolo di Lamon, il Bellunese vanta numerosi piatti tipici e “locali del cuore” ai quali bellunesi, e non, sono affezionati. Il pastin è una specie di sorta di salame: ad un impasto di carne tritata di maiale e manzo si aggiunge un condimento di sale e spezie che solitamente viene cotto alla griglia. Si adatta ad ogni momento conviviale, dal ristorante (dove viene accompagnato alla polenta), alla sagra dove viene consumato come condimento per un panino.

I formaggi bellunesi sono così famosi da vantare un percorso ad hoc, la Strada dei formaggi bellunesi. Ce n’è per tutti i gusti e tutte le stagionature, dal rinomato Piave al formaggio di malga, fino ai prodotti pluripremiati de La speloncia. Lo schiz fa storia a sé. Si consuma cotto a fuoco vivace come secondo oppure si può impiegare per cucinare un primo.

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Pillole di curiosità. Io non lo sapevo e tu?

  • Da Malga Ciapéla parte la funivia che in tre tronconi raggiunge i 3309 metri di Punta Rocca, seconda cima della Marmolada e delle intere Dolomiti, direttamente collegata a Sottoguda dalla gola dei Serrai.
  • Tra i tanti itinerari possibili, ne segnaliamo tre su sentieri CAI in partenza da Sottoguda: il primo porta alla forcella Valbona (2196 m.) abitata solo da stambecchi e camosci, seguendo i segnavia tra abeti, ontani e piante di mirtillo; il secondo conduce alla forcella delle Fontane (2211 m.) salendo per la vecchia mulattiera oltre l’abetaia, e raggiunge la solitudine dei pascoli in un’armonia di luci e colori; il terzo arriva alla malga Franzedàz (1980 m.), un panoramico pianoro disseminato di piccoli fienili e casére (cucine di pastori).
  • Dal centro di Rocca Pietore (1143 m.) si prende il sentiero per Laste-Ronch e, attraverso i boschi, si arriva all’abitato di Rònch di Laste (1508 m.) con spettacolare vista sui monti Civetta e Pelmo.

 Credits immagine in evidenza: Shutterstock – Buffy1982

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