Il borgo di Follina: un paese d’Alta Marca

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Il borgo di Follina, nel cuore d’Alta Marca, è uno dei borghi più belli d’Italia. Scopriamo tutto quello che offre per vivere un weekend.

Il borgo di Follina: le origini antiche

Il borgo di Follina: un paese d’Alta Marca
shutterstock – Maurizio Sartoretto

Dai monaci cistercensi l’Abbazia di Follina era chiamata “Santa Maria della Fulina in Sanavalle”. Il nome deriva dalla “follatura” dei panni lana che si diffuse dal XII secolo grazie all’abbondanza di pascoli e corsi d’acqua come il Fulina (Follina), toponimo forse legato a Furrina, ninfa romana protettrice delle acque.

Il borgo di Follina: tra storia e cultura senza tempo

La secolare storia di Follina affonda le sue origini nel secolo XI da un gruppo di monaci benedettini, ai quali succedettero i cistercensi dal 1146 (anno di fondazione dell’Abbazia di Santa Maria in Sanavalle) al 1448. Un culto legato a San Benedetto portato avanti dai cistercensi, ma seguaci del rinnovamento nato a Citeaux e diramatosi da Clairvaux grazie all’energia spirituale di San Bernardo, fondatore dell’ordine. Santa Maria in Sanavalle diventa per più di due secoli uno snodo della cultura cistercense, e, nel suo piccolo, si espande, costruendo mulini per macine e lanifici, e bonificando la zona tra Piave e Livenza.

Il borgo di Follina: monumenti da scoprire

Il borgo di Follina: un paese d’Alta Marca
Shutterstock – Maurizio Sartoretto

La meravigliosa Santa Maria in Sanavalle racconta l’arte monastica, tesa alla creazione del bello, con i suoi archi, capitelli e colonne e con i suoi giochi di luce. Tra le sue incredibili opere, ci consegna capolavori come il Chiostro terminato nel 1268, il crocefisso ligneo di età barocca e l’affresco del 1527 di Francesco da Milano.

Tradizione vuole che siano stati i monaci dell’Abbazia di Santa Maria a portare a Follina la lavorazione della lana. Sicuramente a loro va il merito di aver sviluppato l’attività di “follatura” dalla quale deriva il nome del paese, favorita dall’abbondanza di pascoli, estesi fino all’Alpago, e di corsi d’acqua. Quanto la lavorazione della lana fosse radicata a Follina lo indicano alcuni eleganti edifici del centro storico.

La passeggiata nel borgo ci porta inevitabilmente ai piedi dell’Abbazia, dove sorge palazzo Barberis, realizzato dal bresciano Francesco Fadda, che dal 1666 agli umili panni di lana affiancò la produzione di tessuti più raffinati.

Più recente la storia del Lanificio Andretta, costruito nel 1820, poi diventato Collegio San Giuseppe. A resistere alla contrazione del mercato nell’Ottocento furono i piccoli lanifici più dinamici, come quello avviato nel 1795 da Gaspare Paoletti.

Alla fine del XIX secolo a declinare non furono solo i lanifici, ma anche la produzione della seta. In una delle tre filande allora esistenti nacque nel 1870 alle porte di Follina la Serica della Marca, oggi realtà unica nel suo genere che fornisce sete, filati e tessuti alle firme più prestigiose della moda internazionale. A rappresentare una vera e propria archeologia industriale è l’antico maglio per la lavorazione del metallo, che si affianca ai vecchi lanifici e bachifici del posto.

Il borgo di Follina: eventi e attrazioni turistiche

Il borgo di Follina: un paese d’Alta Marca
Shutterstock – Maurizio Sartoretto

Follina presenta 3880 abitanti, di cui solo 600 vivono nel borgo. Un’attività molto sentita è legata alle antiche tradizioni e alla religione:

  • Follina torna ad essere il paese della lana e della seta. Nell’area dismessa dell’ex Lanificio Paoletti con la regia della Compagnia della Lana e della Seta ha preso il via la rassegna La Via della Lana, aperta a interessanti contaminazioni tra manifattura tessile, arte e design.
  • La secolare Sagra di Pentecoste come piatto tipico oltre allo spiedo propone la trota cucinata in vari modi: ad esempio, filetti di trota e salvia.

 

Il borgo di Follina: prodotti da gustare

Il borgo di Follina: un paese d’Alta Marca
Shutterstock – stockcreations

Il borgo di Follina presenta diversi prodotti tipici da gustare: la specialità locale è lo spiedo di carne accompagnato da prodotti del bosco come i funghi, e preceduto da un primo a base di erbette di campo. Inoltre, il borgo è entrato nel circuito della Primavera del Prosecco – l’importante rassegna che promuove il celebre vino – con serate di degustazione e la mostra Sulle note del Prosecco Docg.

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Pillole di curiosità. Io non lo sapevo e tu?

  • Robbie Williams appartiene all’ampio club di star mondiali che adorano l’Italia. Lo dimostra il fatto che abbia scelto di trascorrere due notti a Follina, che rientra nella lista dei Borghi più belli d’Italia. Il cantante ha soggiornato presso l’hotel Villa Abbazia, sito nel centro storico del paese. Come spesso accade in casi del genere, la struttura è stata interamente prenotata dallo staff della star, che ha voluto essere l’unico residente, evitando di trasformare la breve permanenza in una costante sessione d’autografi. Di certo non ha fatto in modo di passare inosservato, considerando il gran numero di persone al suo seguito. Circa una trentina di persone tra guardie del corpo, massaggiatori, staff medico, fisioterapisti e amici vari.
  • Il complesso di Santa Maria in Sanavalle rappresenta uno degli esempi più interessanti di romanico veneto. Come ogni chiostro romanico che si rispetti, anche in questo ogni colonna è decorata differentemente l’una dall’altra, formando uno spettacolo architettonico! All’interno conserva la statua della Madonna del sacro Calice che, si narra, fu rinvenuta miracolosamente dai monaci sul pianoro del colle Roncavazzai, proprio sopra l’abbazia.

 Credits immagine in evidenza: Shutterstock – Mauro Carli

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