Il borgo di Guardiagrele: la “città della pietra” di D’Annunzio

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«Guardiagrele, la città di pietra, risplendeva al sereno di maggio. Un vento fresco agitava le erbe su le grondaie. Santa Maria Maggiore aveva per tutte le fenditure, dalla base al fastigio, certe pianticelle delicate, fiorite di fiori violetti, innumerevoli cosicché l’antichissimo Duomo sorgeva nell’aria cerulea tutto coperto di fiori marmorei e di fiori vivi»: così scriveva, nel suo “Il trionfo della morte” – Gabriele D’Annunzio.

Il borgo di Guardiagrele, definito anche la porta della Maiella, è uno dei borghi più belli d’Italia. Scopriamo tutto quello che offre per vivere un weekend.

Il borgo di Guardiagrele: le origini antiche

Il borgo di Guardiagrele: la città della pietra di D’Annunzio
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Secondo alcune fonti il nome primitivo di Guardiagrele era Aelion, da un antico tempio dedicato al dio del sole, Apollo (Hélios), sul quale sarebbe poi sorta la chiesa di Santa Maria Maggiore. Il nome Aelion sarebbe divenuto nel IV sec. a.C. Graelion, per poi essere trasformato in Graelium dai Romani, in Grele dai Longobardi e Graeli dai Normanni, e infine in Guardia (dal longobardo warda, che indica un posto di vedetta militare) di Grele, da cui l’attuale Guardiagrele.

Il borgo di Guardiagrele: tra storia e cultura senza tempo

Il borgo di Guardiagrele: la città della pietra di D’Annunzio
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Ad oggi di quel presidio militare longobardo di VII sec oggi solo il torrione. La prima menzione completa del nome si ha solo nel 1308, nei registri delle decime che parlano di clerici castri de Guardia Grelis. Nell’XI secolo una bolla papale nomina tra i possedimenti del monastero di San Salvatore a Maiella una villa quae vocatur Grele. Ma è a partire dal XII-XIV sec che la cittadina inizia ad assumere una forma più definita: è completata la cinta muraria e si costruiscono chiese e palazzi. Si sviluppa un artigianato raffinato e originale, che all’inizio del XV secolo raggiungerà le vette dell’arte orafa con i capolavori di Nicola da Guardiagrele. Un anno tristemente annoverato è il 1706, quando un terremoto distrugge buona parte del borgo. Un altro attacco distruttivo avvenne successivamente, nel 1799, quando Guardiagrele fu devastata dalle truppe francesi del generale Coutard.

Questo borgo nel 1863 fu preda dei briganti della “Banda della Maiella”, con a capo Domenico Di Sciascio di Guardiagrele, che spararono contro i bersaglieri piemontesi, considerati invasori. Non solo scenografia del fenomeno del brigantaggio, ma anche dell’emigrazione: infatti, nei primi decenni dopo l’Unità d’Italia, negli anni a cavallo tra Otto e Novecento, molti abitanti emigrarono per trovare nuova fortuna.

Nella storia più recente, invece, annoveriamo il borgo per l’occupazione tedesca: negli anni 1943-44 Guardiagrele subisce pesanti bombardamenti dagli alleati.

Il borgo di Guardiagrele: monumenti da scoprire

Il borgo di Guardiagrele: la città della pietra di D’Annunzio
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Un borgo delizioso da vivere in un weekend rilassante per riscoprire l’antica storia del territorio. Questo è possibile passeggiando per le stradine del borgo e nei musei presenti.

Il Museo del Duomo è ricchissimo di capolavori: una croce-reliquiario in legno dipinto del XIV secolo, i frammenti della Croce processionale in argento dorato di Nicola da Guardiagrele (datata 1431), un cofanetto ligneo, argenteria di scuola napoletana, paramenti sacri del XVII secolo, la statua quattrocentesca della Madonna dell’Aiuto, e altri ancora.

Troviamo anche il Museo del Costume e delle tradizioni della nostra gente, particolare per l’allestimento e la presenza di oggetti davvero caratteristici della storia locale. Negli ambienti a piano terra del chiostro di San Francesco, mette in mostra oltre 300 oggetti che abbracciano un periodo che va dalla fine dell’800 alla prima metà del ’900.

Da visitare c’è anche il Museo Archeologico, che espone i corredi più significativi venuti alla luce nel corso degli scavi della necropoli preromana di Comino.

Il borgo di Guardiagrele: eventi e attrazioni turistiche

Il borgo di Guardiagrele: la città della pietra di D’Annunzio
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Guardiagrele presenta 8390 abitanti, di cui solo 1440 vivono nel borgo. Un’attività molto sentita è legata alle antiche tradizioni e alla religione:

  • Festa di San Nicola Greco: tre serate di festa con orchestre di musica folk e leggera, la terza domenica di maggio, con sabato e lunedì. Ogni 25 anni si svolge la Processione che porta per il borgo il sarcofago del Santo.
  • Mostra dell’Artigianato della Maiella, 1-20 agosto. Presenta i risultati migliori
    della produzione d’Abruzzo.
  • Matita Film Festival, settembre.
  • Feste patronali in onore di San Donato e Sant’Emidio, 6-7-8 agosto. La processione è caratterizzata dalla sfilata delle conche (vasi di terracotta) addobbate di fiori e grano.
  • Eventi teatrali, concerti di musica classica e jazz, cori folcloristici e fiera nel centro storico.
  • Momenti dell’arte in Abruzzo, fine agosto- inizio settembre.
  • Festa di San Rocco e Santa Maria del Popolo, seconda domenica di ottobre.

Il borgo di Guardiagrele: prodotti da gustare

Il borgo di Guardiagrele: la città della pietra di D’Annunzio
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Il borgo di Guardiagrele presenta diversi prodotti tipici da gustare: particolarmente apprezzata dai visitatori è la produzione dolciaria e pasticcera: vanno per la maggiore torroni, amaretti, marzapane e, soprattutto, le sise delle monache. Queste ultime, pudicamente chiamate anche tre monti, sono paste fresche di pan di spagna farcite di crema e cosparse di zucchero a velo.

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Pillole di curiosità. Io non lo sapevo e tu?

  • Sede del “Centro d’eccellenza per l’artigianato d’Abruzzo”, Guardiagrele offre al visitatore tutta la bellezza del “fatto a mano”: ferro battuto, ceramica, legno tornito, rame lavorato, tombolo, coperte e costumi abruzzesi, pietra lavorata, arte orafa e gioielli.
  • Qui è possibile fare passeggiate, trekking, escursioni su sentieri natura attrezzati e segnalati con cartelli botanici con il Club Alpino Italiano, sezione di Guardiagrele,
  • A Guardiagrele ha sede il Parco Nazionale della Maiella.

 Credits immagine in evidenza: Shutterstock – ermess

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