Il borgo di Monforte d’Alba: un borgo incantevole tra le langhe piemontesi

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Il borgo di Monforte d’alba, con le sue stradine ripide, sempre indirizzate verso il famoso anfiteatro a cielo aperto e la sua accogliente piazza, nel 2018 è entrato a far parte dei borghi più belli d’Italia.

La Langa del Barolo racchiude in sé millenni di storia e Monforte d’Alba rappresenta uno dei suoi gioielli più preziosi. Entrando più nello specifico, Monforte d’Alba fa parte della provincia di Cuneo, in Piemonte, ed è uno degli undici comuni che produce il vino Barolo e fa parte anche della Unione di Comuni Colline di Langa e del Barolo.

Il borgo di Monforte d’Alba: una storia senza precedenti

borgo di monforte d'alba
Shutterstock – Simona Sirio

Il suo panorama si caratterizza di distese di vigneti mozzafiato; un patrimonio dell’umanità dichiarato dall’UNESCO. Un’ampia presenza di cantine ha fortemente influenzato questa terra che si caratterizza per la produzione e la vendita dei vini più famosi d’Italia.

Addentrandoci nel cuore del borgo antico, la Piazza Antica Chiesa, questa storia millenaria sembra prendere vita: gli insediamenti risalenti al neolitico e i frammenti di epoca romana si intersecano nel tessuto strutturale del paese come diamanti in un anello prezioso. Nel X secolo il paese di Monforte d’Alba, insieme alla regione francese della Linguadoca, segnò la sua storia divenendo insindacabilmente un punto di riferimento del movimento del catarismo. I Catari, per la loro filosofia di vita umile, tollerante e fraterna, venivano definiti “Bon Homme”. Personalità profondamente anticlericali (per loro la Chiesa era impura poiché il mondo ecclesiastico era contaminato dal desiderio e dalla sete di ricchezza) rappresentarono i primordi dei feudatari del castello. La popolazione del luogo venne fortemente influenzata dalle ideologie dei feudatari. Una mentalità che si tramanda tutt’ora.

Il borgo di Monforte d’Alba: il centro antico del borgo

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Shutterstock – lauradibi

La storia di Monforte d’Alba viene decantata con ancora maggiore forza dalle brevi viuzze che conducono a Piazza Antica Chiesa, dove sono situati la maggior parte degli edifici storici. Appare evidente, quindi, che il cuore pulsante della città si trova nella parte antica del borgo e nella zona più arroccata della collina lo si può quasi sentir pulsare.

Visitando Monforte d’Alba non si può non visitare l’Auditorium Horszowski, un anfiteatro naturale ricavato su di una pendenza morfologica del terreno. Questo monumento venne inaugurato nel 1986 dal celebre pianista Mieczyslaw Horszowski. Altra attrattiva imperdibile sono le panchine giganti di Monforte d’Alba; due panchine enormi facenti parte del progetto creato dal designer Chris Bangle.

Il borgo di Monforte d’Alba: biodiversità ed eccellenze italiane

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Shutterstock – Armands Meirans

Per quanto riguarda i prodotti del luogo, la Nocciola Piemonte IGP, rappresenta, senza ombra di dubbio, il frutto della coltivazione, nonché l’ingrediente principale della maggior parte dei dolci tipici della zona; che sono il torrone, la crema di nocciole e la torta di nocciola e gianduia.

Tra i piatti tipici del territorio spiccano le tagliatelle al tartufo, agnello con i carciofi, arrosto di vitello alle nocciole e, neanche a dirlo, il brasato di Barolo.

Pillole di curiosità. Io non lo sapevo e tu?

  • Il Comune deve il suo nome al castello cinto da mura che sorse nell’Alto Medioevo sulla sommità di un colle “Mons Fortis
  • L’Auditorium Horszowski è la location della famosissima rassegna musicale jazz Monfortinjazz
  • Da vedere nel borgo anche il museo intitolato al Colonnello Martina, al cui interno sono presenti le collezioni ottocentesche del militare e artista.

Credits immagine in evidenza: Shutterstock – MikeDotta

 

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