Ci sono momenti in cui si ha la sensazione che qualcosa di improvviso cambierà il corso della giornata, ma mai il sottoscritto avrebbe immaginato come ciò sarebbe avvenuto. Quel giorno era il primo di agosto di quest’anno.
In buona sostanza una coppia di giovani fidanzati finlandesi, elegantissimi nei loro vestiti neri (sì, anche quello della ragazza), si è presentata presso il municipio di Säynätsalo, in Finlandia, affollato di turisti stranieri (la casa comunale disegnata da Alvar Aalto non è più in funzione, ma è stata trasformata in un museo) chiedendo se fosse possibile convolare a nozze quella sera proprio presso la struttura. Avrebbero contattato loro il funzionario dell’anagrafe, il quale avrebbe pronunciato la fatidica domanda e le relative formule imposte dalla legge.
L’aspetto più curioso di questa celebrazione nuziale non è stata tanto la location o l’assenza di composizioni fiorite o dello mancanza dello stuolo di parenti e amici ordinati dietro al consueto corteo, quanto il fatto che i protagonisti, provenienti da un’altra regione della Finlandia, avrebbero mantenuta segreta la cerimonia. I motivi restano sconosciuti. Si possono solo ipotizzare ‘medievali’ faide familiari, impedimenti araldici o il desiderio, tanto bramato, di una semplice e raccolta cerimonia. In effetti, in questi casi solo importa che siano presenti i due sposi, il rappresentante della legge o il vicario ed i testimoni di nozze… già, i testimoni! Come si è fatto a non pensarci prima? La legge in Finlandia richiede la presenza di almeno due spettatori presenti al matrimonio, ma sulla piazzetta del municipio non si poteva scegliere tra molti, visto che solo il fotografo e chi scrive erano a disposizione. Ecco che dunque è stato chiesto loro di prendere parte alla cerimonia, così, su due piedi! Si poteva per caso rifiutare di sostenere una così bella unione?
Il fatto che il testimone italiano non abbia capito una sola parola della lunga formula pronunciata rapidamente dall’amministratore comunale era un dettaglio trascurabile in quanto sarebbe stata bastevole una firma per suggellare l’unione. D’altronde l’amore è una lingua franca.
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Così, con la commozione sui volti felici dei novelli sposi, l’emozione dei presenti e la complicità delle rondini che disegnavano anelli nel cielo al crepuscolo, ci si è complimentati e si è passati alla fase delle foto. Questa è stata decisamente più lunga ed impegnativa rispetto alla breve cerimonia che si è svolta all’ombra del patio all’italiana del municipio di Säynätsalo.
Alla coppia vanno i nostri più sentiti auguri e, come pronunciato con un claudicante finlandese ‘Onnea’ per il futuro, ossia: ‘auguri ai figli maschi!’.