Le alluvioni del 2023: dall’Emilia Romagna alla Lombardia e al Veneto
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Nel 2023, l’Italia settentrionale è stata duramente colpita da alluvioni devastanti che hanno interessato le regioni dell’Emilia Romagna, della Lombardia e del Veneto. A Milano, le precipitazioni hanno raggiunto livelli record, con una quantità di pioggia caduta in un solo giorno che non ha precedenti negli ultimi 170 anni di storia meteorologica della città. Nel Veneto, la situazione è stata così grave da richiedere la dichiarazione dello Stato d’Emergenza. Questi eventi climatici estremi sembrano ripetersi ogni anno, in particolare durante il mese di maggio, causando danni significativi e disagi alla popolazione.
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Alluvioni in Italia: riscaldamento globale e cambiamento climatico
È cruciale distinguere tra il riscaldamento globale e il cambiamento climatico, fenomeni che intensificano i pattern meteorologici, e i singoli eventi atmosferici come piogge o nevicate. I fenomeni atmosferici sono influenzati da dinamiche climatiche globali come El Niño e La Niña, che pur non avendo un impatto diretto sull’Europa e sull’Italia, generano effetti a catena che modificano l’atmosfera a livello globale.
Impatto di El Niño e La Niña
Nel maggio 2023, durante le alluvioni in Emilia Romagna, si è assistito al passaggio da una fase di La Niña, durata tre anni, a una nuova fase di El Niño. El Niño è noto per portare temperature più calde nel Pacifico, mentre La Niña raffredda le regioni atlantiche. Sebbene l’impatto diretto su Europa e Italia sia limitato, questi fenomeni climatici globali hanno un’influenza significativa sul clima globale, innescando variazioni che possono portare a eventi estremi come le alluvioni.
Le parole del climatologo Giulio Betti
Giulio Betti, climatologo del CNR, ha spiegato che La Niña ha contribuito a una riduzione delle precipitazioni nell’Europa centro-settentrionale fino al 2022, mentre al Sud le piogge sono state più abbondanti. Questo fenomeno si verifica perché La Niña tende a formare anticicloni di blocco nel Nord-Ovest d’Europa durante i mesi tardo autunnali, impedendo così l’arrivo delle perturbazioni atlantiche. Al contrario, El Niño ha interrotto questo dominio anticiclonico, portando a un aumento delle precipitazioni dall’estate 2023 fino a maggio 2024.
Betti sottolinea che, sebbene El Niño e La Niña influenzino le condizioni climatiche, il riscaldamento globale causato dall’uso di combustibili fossili e dall’effetto serra ha un impatto termico generale molto più significativo. Questi fattori non solo intensificano i fenomeni atmosferici legati a El Niño e La Niña, ma aggravano anche gli effetti di questi fenomeni, rendendo gli eventi meteorologici estremi come le alluvioni sempre più frequenti e intensi.
Le alluvioni di maggio 2024: convergenza di masse d’aria e blocco anticiclonico
Durante la settimana dal 13 al 17 maggio 2024, le regioni della Lombardia e del Veneto sono state colpite da intense piogge a causa della convergenza tra masse d’aria umida e calda di origine subtropicale e correnti atlantiche. Questa situazione meteorologica ha generato precipitazioni estremamente forti. Inoltre, un blocco anticiclonico persistente ha impedito ai fronti di muoversi verso nord-est, prolungando la durata delle piogge e aumentando il rischio di alluvioni.
A Milano, la quantità di pioggia caduta in un solo giorno ha raggiunto livelli senza precedenti negli ultimi 170 anni. Nel Veneto, la situazione critica ha richiesto la dichiarazione dello Stato d’Emergenza, mobilitando i Vigili del Fuoco che hanno effettuato oltre 150 interventi in vari comuni per gestire le emergenze causate dalle alluvioni. Le operazioni di soccorso hanno incluso il salvataggio di persone bloccate nelle loro abitazioni, la rimozione di alberi caduti e la gestione delle inondazioni nelle aree urbane e rurali.
Quali sono le cause delle piogge?
Il climatologo Betti ha spiegato che l’intera zona settentrionale dell’Italia è diventata una zona di convergenza tra masse d’aria umida e calda di origine subtropicale e correnti atlantiche. Questo ha generato forti piogge che sono durate diversi giorni a causa di un blocco anticiclonico persistente, che ha impedito ai fronti di muoversi verso nord-est. Questo blocco anticiclonico è uno dei fattori principali che ha contribuito alla severità delle alluvioni in Lombardia e Veneto.
Il ruolo del cambiamento climatico
Il cambiamento climatico ha esacerbato gli effetti di El Niño e del blocco anticiclonico, rendendo le piogge più intense e frequenti. Le alte concentrazioni di gas serra nell’atmosfera, derivanti dall’uso di combustibili fossili, hanno aumentato la capacità dell’atmosfera di trattenere umidità, portando a precipitazioni più abbondanti e violente.
Le recenti alluvioni nel nord Italia sono il risultato di una combinazione di fattori climatici globali e locali, intensificati dal cambiamento climatico. La comprensione di fenomeni come El Niño e La Niña è cruciale per prevedere e mitigare gli impatti di eventi meteorologici estremi, che stanno diventando sempre più frequenti e intensi a causa del riscaldamento globale. L’adattamento e la preparazione delle comunità locali sono essenziali per affrontare future emergenze climatiche, proteggendo vite e infrastrutture dalle devastazioni delle alluvioni.