Arrivano nuove norme e regole per affitti brevi. Cosa prevede il Cin e quali sono le multe previste per chi non rispetta gli obblighi?
Affitti brevi: norme, regole e multe per il Codice identificativo nazionale
Il decreto Anticipi ha presentato diverse novità per quanto riguarda gli obblighi dei proprietari di immobili per affitti brevi e le rispettive multe e sanzioni. In particolare, il decreto fa riferimento all’approvazione e all’obbligo nazionale del Cin, il codice identificativo immobile. Si tratta, nello specifico, di un codice necessario per tracciare tutti i proprietari di strutture abitative in affitto e che, di conseguenza, dovrà essere reso al pubblico sia sulle piattaforme che nell’ingresso stesso dell’immobile. In caso di assenza del Cin, in particolare, è bene specificare che il governo prevede una multa che può raggiungere fino a 8 mila euro. Ecco, di seguito, maggiori informazioni a riguardo e tutto quello che c’è da sapere sulle regole da rispettare per il codice identificativo nazionale.
Cin e regole da rispettare per gli affitti brevi: cosa precisa il decreto Anticipi e quali sono le sanzioni previste?
Il decreto Anticipi presenta diverse specificazioni in merito alla situazione affitti brevi. Nello specifico, il decreto ha evidenziato tutti gli obblighi e le regole che i proprietari di immobili per affitti brevi devono rispettare. Tali regole riguardano in particolare il codice identificativo immobile, noto come Cin e già previsto nella legge di Bilancio del 2019 per prevenire e combattere in modo definitivo l’evasione fiscale. Il Cin si presenta come un codice da applicare ad ogni proprietario che affitta un immobile per un periodo che non supera i 30 giorni. Tale codice, sarà tracciabile e riconoscibile sulle piattaforme online che nell’ingresso della struttura abitativa.
Il decreto, in aggiunta, specifica anche tutte le sanzioni e multe previste per chiunque non rispetti gli obblighi relativi al Cin e alla sicurezza nazionale delle strutture. Tali obblighi, è bene specificare, sono previsti per tutti coloro che affittano appartamenti e strutture abitative ai turisti per una durata non superiore a 30 giorni, per questo, appunto, si parla di affitti brevi. Gli obblighi sulla sicurezza delle strutture abitative, nello specifico, riguardano la presenza di un numero minimo di estintori portatili e di dispositivi rilevatori di gas e di monossido di carbonio. Ecco, di seguito, tutte le informazioni da sapere in merito alle nuove regole e obblighi per gli affitti brevi e quali sono le sanzioni previste per i proprietari che non le rispettano.
Cosa prevedono le nuove normative e regole per quanto riguarda gli affitti brevi?
Secondo quanto specificato dal decreto Anticipi, il Cin, noto anche come codice identificativo nazionale, verrà reso obbligatorio per tutti i proprietari che affittano le strutture abitative. Chiunque non eseguirà la presentazione ed esposizione sul sito e nell’ingresso dell’abitazione stessa, sarà oggetto di pesanti tassazioni. In particolare, si prevede un rischio di sanzione che può variare da 800 euro a 8 mila euro per chi non lo possiede. Mentre, per chiunque non lo esponga in modo pubblico, si prevede una sanzione che può variare da 500 euro a 5 mila euro.
Sanzioni e multe per i proprietari di immobili adibiti ad affitti brevi: cosa sapere?
Il decreto anticipi prevede delle multe anche per tutti coloro che decidono di affittare i propri immobili senza presentare la segnalazione certificata di inizio attività, ovvero la Scia. Per quest’ultimo caso, nello specifico, si prevede una tassazione che varia dai 2 mila ai 10 mila euro. Per quanto riguarda, invece, tutti coloro che non adeguano le strutture agli obblighi di sicurezza nazionali, saranno soggetti ad una multa che parte da 600 euro sino a raggiungere i 6 mila euro.
In particolare, tra gli obblighi di sicurezza nazionali è possibile citare i dispositivi di rilevazione del gas, del monossido di carbonio e gli estintori a norma di legge posizionati in zone accessibili e facili da trovare. Per quanto concerne gli estintori, nello specifico, è bene specificare che devono essere distribuiti almeno uno ogni 200 metri quadri di superficie.
Cos’è e come funziona il codice identificativo nazionale? Ecco cosa sapere a riguardo
Il Codice identificativo nazionale, noto come Cin, è in realtà uno strumento già citato e previsto con la legge di Bilancio del 2019. Tale codice era stato introdotto e attivato da alcune specifiche regioni del Paese con l’obiettivo di combattere l’evasione fiscale e ottimizzare la messa in regola degli affitti brevi.
Il Codice identificativo nazionale, infatti, serve proprio per tracciare tutti i proprietari di immobili e appartamenti in affitto. Questo viene assegnato direttamente dal Ministero del Turismo o da una figura specializzata del comune di riferimento. Da un punto di vista pratico, il codice viene attribuito al proprietario tramite una procedura specifica con rispettiva presentazione in via telematica. In aggiunta, è bene specificare che il codice nazionale deve essere obbligatoriamente presentato in modo pubblico sulle piattaforme online per affitti brevi, come Airbnb o Booking, e all’ingresso della struttura abitativa stessa.