Secondo le ultime novità emerse dai bonus edilizi, si prospetta un aumento ritenute bonifici dall’8% all’11%. Ecco cosa sapere a riguardo.
Novità sui bonus edilizi: ritenute bonifici in aumento
Una tra le novità più interessanti della nuova Legge di Bilancio 2024, riguarda proprio una possibile ristretta in merito ai bonus edilizi. In questo modo, infatti, l’intento del governo è proprio quello di monetizzare in modo più sorvegliato e attento possibile le ristrutturazioni registrate nell’ultimo periodo ed eseguite tramite le varie detrazioni disponibili. Inoltre, un altro obiettivo di tale restrizione riguarda proprio l’intento di frenare le vendite speculative di strutture immobiliari che sono state ristrutturate tramite i bonus edilizi.
Di conseguenza, la stretta proposta si presenta come una soluzione indiretta che prevede un aumento della percentuale delle ritenute bonifici parlanti e un passaggio dall’8% all’11%, così da controllare in modo più sorvegliato possibile la presenza o meno delle dichiarazioni di variazione del catasto dell’immobile di riferimento. Ecco cosa sapere e alcune informazioni a riguardo.
Cosa è la ritenuta, a cosa serve e cosa comporterà tale novità?
Con il termine ritenuta dei bonifici parlanti, in riferimento ai bonus casa, si indica quella ritenuta trattenuta dagli enti bancari o dalle Poste come acconto d’imposta sul reddito. In particolare, questa ritenuta viene trattenuta nel momento in cui i clienti mettono in atto l’accredito dei bonifici direttamente ai fornitori, così da ricevere la detrazione edilizia.
La ritenuta, di conseguenza, ha il compito di non portare un aumento delle imposte delle diverse imprese, proponendo anzi una riduzione della loro liquidità di riferimento. In questo modo, inoltre, sarà anche possibile garantire un anticipo di alcuni mesi nel momento in cui vengono effettuati i versamenti veri e propri.
Tale percentuale di ritenuta, che è stata sempre ferma alla soglia dell’8% dal primo trimestre del 2015, ha registrato un lieve aumento in quest’ultimo periodo.
Quali sono i bonus coinvolti nell’aumento ritenuta e cosa comporterà questa modifica?
L’aumento della percentuale di ritenuta, con un passaggio dall’8% all’11%, coinvolgerà tutti i bonus casa di riferimento, come Superbonus, bonus mobili, Ecobonus e così via. In aggiunta, è bene evidenziare che tale aumento di percentuale ritenuta potrà comportare delle conseguenze ben evidenti per le imprese. Nello specifico, tali conseguenze saranno ancor più rilevanti considerando che si verificano in un momento in cui vige il problema della monetizzazione dei crediti non ancora ceduti.
Novità sugli incentivi di ristrutturazione: qual è l’obiettivo finale del governo?
Secondo quanto emerso dal governo, la nuova legge di bilancio 2024 presenterà diverse novità in merito ai bonus edilizi. In particolare, si prospetta un aumento della percentuale di ritenuta bonifici, ma anche altre modifiche. Un’altra proposta di restrizione riguarda proprio le ristrutturazioni, le quali sono agevolate grazie alla presenza degli incentivi edilizi quali, soprattutto, il Superbonus. Quest’ultimo nasce con l’obiettivo di supportare gli interventi di ristrutturazione sulle strutture immobiliari che non siano la prima casa in acquisto.
Tali restrizioni in merito ai bonus casa sono state proposte dal governo con l’obiettivo di frenare le vendite speculative di immobili che sono stati ristrutturati grazie all’utilizzo degli incentivi edilizi. Le restrizioni, infatti, consentiranno di controllare al meglio tale operato, introducendo un controllo di almeno cinque anni più preciso e costante che si attiva nel momento in cui viene acquistato l’immobile.
Ritenute bonifici in aumento: ecco altre informazioni da sapere a riguardo
Come già specificato, l’aumento delle ritenute bonifici e il conseguente passaggio dall’8% all’11% consentirà l’attivazione di un periodo di sorveglianza e controllo che avrà una durata minima di cinque anni. In particolare, quest’ultima verrà attivata nel momento in cui si procederà all’acquisto della struttura immobiliare.
Tramite l’introduzione di tale sorveglianza quinquennale, sarà possibile bloccare in anticipo operazioni speculative di vendite strutture immobiliare. In aggiunta, però, è bene specificare che la restrizione e l’aumento ritenuta non riguarda gli immobili:
- Acquistati tramite successione:
- Ottenuti da un cedente o dai suoi familiari per un periodo che coinvolge la maggior parte dei cinque anni.
La terza restrizione sui bonus edilizi: ecco cosa sapere
Infine, è bene specificare che sarà prevista anche una terza restrizione sui bonus edilizi. Quest’ultima, nello specifico, consentirà un controllo intenso sul Superbonus 110%, coinvolgendo in particolare gli interventi edilizi e le comunicazioni al catasto. Si prospetta, infatti, che la stessa Agenzia delle Entrate avrà il compito di presentare al setaccio gli interventi legati e realizzati con il bonus. In particolare, il loro compito sarà quello di stilare delle liste selettive di contribuenti. Solo così, infatti, si potrà essere certi in quali casi è stata presentata la dichiarazione di variazione del catasto.