La DAC7 è una direttiva europea che propone diverse novità in merito al mercato degli affitti brevi. Di seguito maggiori informazioni a riguardo.
Dopo il boom post pandemico, la situazione dei gestori di affitti brevi è molto cambiata con la nuova direttiva europea. Ecco cosa sapere e quali sono le nuove disposizioni del governo.
L’ascesa del turismo contrasta gli affitti brevi: ecco i dati
Dopo un grande boom iniziale segnato nel 2020, con la fine della pandemia e la riapertura del turismo internazionale, gli affitti a breve periodo hanno subito un forte colpo d’arresto. Secondo i dati di Idealista, questa leggera forma di stop sarebbe causata anche da una sorta di stanchezza da parte dei gestori. Questi, infatti, hanno compreso come l’affitto e la gestione delle varie strutture è complicata e molto costosa, eppure i profitti non sono dei migliori.
In genere, per comprendere meglio questo mercato, è bene suddividere i principali punti di riferimento:
- Piattaforme web: in questo caso si fa riferimento a siti come Airbnb o Booking, che detengono una commissione pari al 25-30%;
- Gestori professionali: in questo caso si fa riferimento a Cleanbnb o Halldies, che detengono una commissione pari al 20-25% e si occupano dei servizi più vari;
- Host privati: questi ultimi rappresentano circa il 75% dell’intero mercato turistico.
Dati dell’Ufficio studi di Locare: a quanto ammonta il mercato degli affitti?
Secondo i dati pubblicati dall’Ufficio studi di Locare, sono ben 579 mila le case offerte ad affitto a breve termine su un totale di 6,6 milioni di immobili come seconde case. Si tratta di circa 8,87% della somma totale. Inoltre, anche la società italiana Halldies, specializzata nell’affitto di breve durata e disponibile in oltre 12o località sia nazionali che non, ha stimato che gli immobili affittati per periodo breve arrivano a circa 600 mila strutture e, il loro valore, si aggira intorno ai 3 miliardi di euro. L’Italia, in merito a questo mercato, presenta una posizione nella classifica mondiale degna di nota. Il Paese, infatti, detiene la terza piazza a livello mondiale, preceduta soltanto da Stati Uniti e Francia.
Appartamento ad affitto breve: prezzo e costi
In genere, stabilire il prezzo preciso di un appartamento ad affitto breve è impossibile, in quanto è necessario considerare i diversi fattori legati alla struttura stessa dell’immobile e ai servizi offerti. A livello standard, però, se si prende in considerazione un appartamento bilocale, l’affitto medio a settimana può variare da 800 a 2.400 euro. I rendimenti, infatti, vengono intersecati all’interno di un apparato che varia dal 4,6% al 6,7% lordo all’anno.
Nuove regole e disposizioni per gli affitti brevi: ecco cosa sapere
A novembre 2022 è stata approvata a livello europeo la DAC7. Si tratta di una direttiva che prevede diverse disposizioni per chi affitta a tempo breve immobili sulle diverse piattaforme online. Tra le novità, i proprietari che si occupano di affitti di abitazioni sui siti web come Booking, Airbnb, devono comunicare nel registro nazione in questione il proprio transato. Di seguito, tutti i dati raccolti verranno univerbati, così da realizzare un unico database a livello europeo.
Questa decisione europea è molto preoccupante per i gestori, in quanto si vedranno costretti a pagare tasse più elevate.