Il prezzo di benzina e gasolio continua a crescere e per molti consumatori è l’effetto dello sciopero.
Secondo i dati rilevati dal Ministero dell’Ambiente il prezzo di benzina e gasolio continua ad aumentare. In particolare, si registra un aumento anche dei costi del self-service accompagnato da anche da maggiori costi per il trasporto passeggeri.
L’aumento del prezzo di benzina e gasolio
Il prezzo della benzina ha registrato un aumento dello 0,88% arrivando a costare in media 1,83 euro al litro. Come quello del gasolio che ha registrato un aumento dello 0,61% con un costo medio di 1,87 euro al litro. Mentre, il costo del Gpl, ha registrato una piccola diminuzione dello 0,23% con un costo attuale di 0,79 centesimi al litro.
Ciò è quello che mostrano le rilevazioni del Ministero dell’Ambiente al 23 gennaio 2023. Un importante aumento del prezzo medio giornaliero dei carburanti alla pompa, rispetto soprattutto alla rilevazione avvenuta a gennaio 2022.
Periodo in cui, grazie al taglio delle accise, il prezzo della benzina era di 1,75 euro al litro, quello del gasolio di 1,62 euro e quello del Gpl di 0,81.
La reazione dei consumatori e le proposte di Assoutenti
L’aspro malcontento dei consumatori è tanto. Infatti, per la maggior parte questa situazione causata dall’effetto dello sciopero non è altro che l’ennesima che si ritorce contro i cittadini. Basti pensare, che con l’avvio dello sciopero si sono registrati rialzi relativi al prezzo di benzina e gasolio in tutta Italia. Aumento dei benzinai in vista della necessità di molteplici automobilisti a fare il pieno per non ritrovarsi a piedi durante i due giorni di protesta.
Pertanto, Assoutenti, per dare una svolta alla situazione, sta studiando le contro-misure da intraprendere contro benzinai e compagnie petrolifere disonesti e gli interventi necessari per favorire la trasparenza in merito alla formazione dei prezzi dal pozzo alla pompa. Inoltre, sollecita i prefetti a imporre ai benzinai a rimanere aperti nonostante lo sciopero.
Lo sciopero, previsto dal 24 al 26 gennaio rappresenta un problema realmente serio che ha gravi ripercussioni anche sul trasporto pubblico e sulla concorrenza sleale dei taxi. Tuttavia, la colpa non risiede nel comportamento dei benzinai, ma nell’immobilismo dell’esecutivo. Non a caso è proprio al Governo che si chiede di pensare all’attuazione di un piano strategico in grado di contenere i prezzi nel minor tempo possibile.
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