Secondo gli ultimi aggiornamenti, è caduto il limite minimo di 60 euro per pagare con carta. Il governo, però, sta lavorando a delle novità per ridurre i costi delle commissioni. In particolare, una delle idee riguarda le nuove disposizioni del bonus POS.
Dopo aver rinunciato a porre un limite minimo per i pagamenti con carta, il governo sta stanziando delle nuove disposizioni per potenziare il bonus POS, così da sostenere i costi delle commissioni. Si tratta di una manovra anticipata dal Ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti. Di seguito tutto quello che c’è da sapere sull’annullamento del limite minimo.
Le parole di Giancarlo Giorgetti, Ministro dell’Economia e delle Finanze
Il 18 dicembre 2022, Giancarlo Giorgetti, Ministro dell’Economia e delle Finanze ha dichiarato che una delle novità della Legge di Bilancio 2023 riguarderà l’utilizzo del POS. Come si legge nel resoconto della riunione in camera, si tratta di un provvedimento finalizzato ad inserire “strumenti di ristoro o risarcimento per gli operatori che dovessero fronteggiare un maggiore onere per le commissioni applicate su tali transazioni”. Ancora, però, non sono state decise le forme che prenderà la nuova versione del bonus.
La Commissione Europea contro la soglia minima di 60 euro per il POS
L’idea di inserire un limite minimo per i pagamenti con carte e bancomat è stata fortemente ostacolata e dibattuta. Si tratta, infatti, di un’iniziativa che coinvolge un numero esteso di cittadini e non solo. La stessa Commissione Europea ha evidenziato il suo punto di vista, definendo la misura con coerente con l’impianto generale della Legge di Bilancio 2023. In linea specifica, il documento sottolinea: “Il 9 luglio 2019 il Consiglio ha segnatamente raccomandato all’Italia di contrastare l’evasione fiscale, in particolare nella forma dell’omessa fatturazione, tra l’altro potenziando i pagamenti elettronici obbligatori, anche mediante un abbassamento dei limiti legali per i pagamenti in contanti, e di attuare pienamente le passate riforme pensionistiche al fine di ridurre il peso delle pensioni nella spesa pubblica”.