GenZ: i nativi digitali sono i più impegnati sul fronte green

GenZ i nativi digitali sono i più impegnati sul fronte green

Sostenibilità e GenZ

GenZ: i nativi digitali sono i più impegnati sul fronte green. Infatti, i giovani nati tra il 1996 e 2015 stando a quanto emerge dalla “Millennial Survey 2021” di Deloitte la preoccupazione per l’ambiente figura come la terza tra le principali cause di stress di questa generazione (26%), preceduta unicamente dal topic salute e prevenzione sanitaria al 28%.

GenZ e l’impegno sul fronte green

Il 38% dei giovani è interessato alle tematiche riguardanti l’impronta ecologica provocata dall’essere umano. La maggior parte sono disposti ad adottare soluzioni nella vita quotidiana per contribuire a salvaguardare il pianeta. È quanto emerge da una ricerca svolta a livello internazionale da Toluna per il Gruppo Culligan, azienda attiva nei sistemi di trattamento dell’acqua, su un campione di mille giovani in tutta Italia appartenenti per metà alla Generazione Z (16-24 anni) e per metà ai Millennials (25-40 anni), in occasione della giornata mondiale della terra.

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Le pratiche green della GenZ

Tra le pratiche già in uso di economia sostenibile, le più frequenti e comuni sono la raccolta differenziata realizzata con dedizione dal 79%, bere l’acqua del rubinetto per evitare di usare bottiglie di plastica pratica diffusa nel 37%, o utilizzare sistemi di filtrazione installati nel rubinetto, azione adottata dal 20% degli intervistati. La GenZ si distingue nelle ‘good practice’ dedicate all’acqua: il 30% di questa parte del campione, infatti, utilizza l’acqua del rubinetto con l’ausilio di un filtro depurativo, mentre, più del 57% dei giovani utilizza borracce/bottiglie riutilizzabili.

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Pillole di curiosità – Io non lo sapevo. E tu?

  • In questi ultimi anni i social media e il web hanno ricoperto un ruolo chiave nel diffondere messaggi di sostenibilità e salvaguardia del pianeta. Infatti, la ricerca di Toluna per Culligan rileva che il 70% della GenZ utilizza come principale fonte di informazione i social media. E come seconda fonte i media online consultati dal 51% del campione.

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