Premi Balzan 2020: premiati progetti per diritti e ambiente

premi Balzan 2020

Sono stati consegnati i Premi Balzan 2020. I vincitori hanno ricevuto la pergamena all’Accademia Nazionale dei Lincei dal Presidente della Repubblica. Un premio consegnato con un anno di ritardo per colpa della pandemia che ha fatto saltare la cerimonia dello scorso autunno a Roma.

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Premi Balzan 2020: le ambizioni e i vincitori

I Premi Balzan sono un riconoscimento che in venti anni (2001 – 2020) è stato assegnato a 79 progetti di ricerca di tutte le discipline scientifiche e umanistiche, condotti da giovani di 20 paesi del mondo, coinvolgendo nel lavoro (direttamente o indirettamente) circa 500 ricercatori. Questa volta sono stati premiati coloro che hanno mostrato più attenzione a diritti e ambiente.

I nomi dei vincitori: Susan Trumbore (Germania/USA), per ‘la dinamica del sistema Terra’, Jean-Marie Tarascon (Francia), per ‘sfide ambientali: scienza dei materiali per le energie rinnovabili’, Joan Martinez Alier (Spagna), per ‘sfide ambientali: risposte dalle scienze sociali e umane’, Antônio Augusto Cançado Trindade (Brasile), per ‘diritti umani’.

“È una grande privilegio – ha detto Roberto Antonelli, presidente dell’Accademia dei Lincei – per la nostra Accademia poter celebrare e rinnovare i vincoli ideali e culturali con la Fondazione Balzan, fondati sin dalle origini sull’autonomia e la libertà della ricerca scientifica. E quest’anno è particolarmente significativo perché coincide con i 60 anni dei Lincei”.

“Desidero rivolgere un cordiale ringraziamento – ha aggiunto il Presidente del Comitato Generale Premi Balzan Luciano Maiani – ai colleghi del Comitato per il costante contributo prestato nell’impegnativo lavoro di selezione che, in questi ultimi 18 mesi, è stato reso particolarmente difficile da una situazione sanitaria che tutti purtroppo ben conosciamo. Ciononostante, il Premio Balzan ha pienamente raggiunto nel 2020 uno dei suoi scopi fondamentali: cioè l’integrazione, in una prospettiva interdisciplinare, degli studi e delle ricerche più promettenti nell’ambito dei temi di maggiore attualità“. Maiani ha poi sottolineato che: “i quattro illustri premiati si distinguono non solo per la profondità delle loro ricerche e intuizioni, ma anche per lo sguardo rivolto al futuro che si rispecchia nell’indagine sui maggiori problemi che sta affrontando oggi l’umanità”.

I vincitori

Susan Trumbore, direttore del Max Planck Institute, è stata premiata “per il suo eccezionale contributo allo studio del ciclo del carbonio e dei suoi effetti sul clima, avvalendosi in modo pionieristico delle misurazioni di radiocarbonio nella ricerca sul sistema Terra”.

Jean-Marie Tarascon, professore al Collège de France, ha ottenuto il premio “per i suoi eccezionali contributi alla ricerca di base e applicata nel campo dell’accumulazione elettrochimica di energia elettrica. Per i suoi lavori, che rapidamente hanno reso disponibili batterie agli ioni di litio per veicoli elettrici, e migliorato la capacità di gestire l’elettricità prodotta da fonti rinnovabili intermittenti. Per la sua spinta allo sviluppo di batterie agli ioni di sodio, rispettose dell’ambiente”.

Joan Martinez Alier, professore all’Istituto di scienza e tecnologia ambientale dell’Università Autonoma di Barcellona, è stato premiato “per la qualità dei suoi apporti alla fondazione dell’economia ecologica, la sua analisi pionieristica delle relazioni tra ambiente ed economie, il suo approccio interdisciplinare e comparativo all’ineguale distribuzione delle risorse ambientali e il suo ruolo attivo nella promozione della giustizia ambientale”.

Antônio Augusto Cançado Trindade, professore all’Università di Brasilia e Giudice alla Corte Internazionale di Giustizia dell’Aja, ha ricevuto il Balzan per “i fondamentali contributi sia teorici che giurisprudenziali alla definizione e alla formazione di un ordine giuridico planetario nel quale l’intera umanità deve costituire il soggetto di un diritto internazionale aperto ai ricorsi individuali e capace imporsi anche nei confronti degli Stati nazionali”.

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Pillole di curiosità – Io non lo sapevo. E tu?

  • Dai dati dell’OMS emerge che in Italia, i dati indicano che la percentuale del carico delle malattie attribuibili a cause ambientali è del 14%, per un totale di 91.000 morti all’anno, di cui 8.400 per inquinamento atmosferico.

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