Cop26: l’iniziativa per lo stop a petrolio e metano

Cop26

La Cop26 di Glasgow dovrebbe chiudere i battenti oggi venerdì 12 novembre. Si potrebbe però ricorrere a tempi supplementari al fine di convincere i circa 200 Paesi coinvolti nei negoziati a siglare un accordo più ambizioso.

Ultime dalla Cop26

Dopo la graduale eliminazione dei sussidi per i combustibili fossili e l’inaspettata intesa tra Stati Uniti e Cina, annunciata mercoledì scorso, tra le ultime novità dalla Cop26 c’è l’iniziativa che ha come scopo ultimo lo stop a petrolio e metano.

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Iniziativa per lo stop a petrolio e metano

Alcuni Paesi hanno aderito ieri alla Beyond Oil and Gas Initiative (Boga). Questa prevede lo stop alle licenze e alle concessioni per nuove esplorazioni di giacimenti di petrolio e gas. L’iniziativa, promossa a settembre da Costa Rica e Danimarca non ha visto l’adesione di nessuno dei grandi produttori di petrolio. Non lo ha fatto nemmeno il Regno Unito, presidente della stessa Cop26. Hanno, invece, aderito in qualità di soci a pieno titolo, oltre alle già citate Danimarca e Costa Rica, anche Francia, Irlanda, Svezia, Groenlandia, Quebec e Galles. Ci sono poi Portogallo, Nuova Zelanda e California che sono membri “associati”. Questi ultimi hanno affermato che si impegneranno a fare «passi concreti rilevanti verso la riduzione della produzione di petrolio e gas», tagliando i sussidi o interrompendo «il sostegno finanziario pubblico internazionale per l’esplorazione e la produzione di petrolio e gas all’estero»

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La posizione dell’Italia

L’Italia, co-presidente del vertice, al momento non prende una posizione netta ma ha deciso di partecipare solo con lo status di “amico“. Il ministro per la Transizione ecologica, Roberto Cingolani, ha spiegato che «l’Italia su questo programma è perfino più avanti, siamo molto avanti sul phase out del carbone, sul gas abbiamo le idee chiare e abbiamo un grande piano per le rinnovabili, con 70 miliardi di watt nei prossimi 9 anni, così da arrivare al 2030 con il 70% di energia elettrica pulita». «Il gas – ha aggiunto – è il vettore della transizione, sappiamo che servirà, ma piano piano andrà via, se saremo bravi sulle rinnovabili».

Questo status dell’Italia significa sostanzialmente che ci si fa sostenitori di «una transizione globale socialmente giusta ed equa per allineare la produzione di petrolio e gas con gli obiettivi dell’Accordo di Parigi. Impegnandosi a lavorare insieme per facilitare misure efficaci a tal fine, in linea con l’accordo di Parigi e gli obiettivi nazionali di neutralità climatica».

Pillole di curiosità – Io non lo sapevo. E tu?

  • Sono circa 33 milioni le tonnellate di CO2 emesse ogni anno che si traducono in un costante riscaldamento del Pianeta che a sua volta comporta lo scioglimento dei ghiacciai. Dai primi anni Novanta ad oggi l’innalzamento medio globale del livello del mare è stato di circa 3,3 millimetri all’anno ogni anno. Negli ultimi dieci anni questo ha accelerato ulteriormente crescendo anche di 4,4 millimetri all’anno.

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