Gli italiani vogliono cambiare casa

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Gli italiani vogliono cambiere casa. Oltre il 50% delle famiglie prevede di cambiare abitazione nel prossimo biennio e la quasi totalità punta all’acquisto. È quanto emerge dal rapporto La nostra casa e la domanda del futuro realizzato da Scenari Immobiliari in collaborazione con Abitare Co. e presentato durante il Forum annuale in corso a Santa Margherita Ligure.

Quali sono le differenze tra una villa e una casa?

Perché gli italiani vogliono cambiare casa

Il motivo del cambiamento, per il 13%, è quello di trovare un’abitazione più tecnologica e sostenibile. Ciò inciderà anche sui prezzi nel lungo termine che potranno crescere fino al 2030 dell’8% èer le locazioni, mentre i prezzi di vendita aumenteranno del 9%.

L’interesse tecnologico nel settore residenziale occuperà il 21% circa degli investimenti e sarà indirizzata ad accelerare il processo di standardizzazione degli immobili.

I servizi condominiali saranno rappresentanti di una nuova frontiera: «L’interesse per la casa resta prioritario per le famiglie italiane, ma emerge prepotente l’attenzione per un prodotto nuovo, ricco di servizi integrati e ad alta efficienza energetica. La possibilità di realizzare un nuovo edificio residenziale fornito di servizi accessori utili ha di fatto modificato l’offerta presente sul mercato» ha detto Giuseppe Crupi, Ceo di Abitare Co.

Lo sviluppo del settore residenziale nel prossimo decennio «sarà inevitabilmente legato all’offerta da parte del mercato di forme evolute di abitazioni, studentati, short-term-rent, co-living e co-housing, multifamily e build to rent, con servizi e tagli di alloggi diversificati per ospitare i giovani e i diversi tipi di famiglie, e di senior housing per offrire luoghi di condivisione e servizi ad anziani autosufficienti che non vogliono rinunciare all’autonomia». È quanto riferisce Francesca Zirnstein, direttore generale Scenari Immobiliari, durante il Forum annuale a Santa Margherita Ligure, spiegando che i servizi aggiuntivi rispetto al solo immobile “sono il minimo comun denominatore che l’offerta di case del futuro dovrà dare e in quest’ottica la scelta di locazione gestita presenta vantaggi innegabili: flessibilità, accesso a servizi altrimenti fuori budget per la maggior parte degli utenti, possibilità di abitare in contesti nei quali sarebbe impossibile comprare casa, oltre ovviamente all’assenza di spese di manutenzione straordinaria”.

Si può costruire una casa in legno su un terreno non edificabile?

Pillole di curiosità – Io non lo sapevo. E tu?

  • Su Milano si stima un incremento dei canoni di locazione di mercato tra il 9% e l’11,5%, mentre per quanto riguarda i valori unitari di vendita il valore aggiunto oscilla tra il 9,5% e il 10%, fino a picchi del 12%.
  • Probabilmente Milano supererà anche le 27.500 compravendite nel 2030, con una parte della domanda traslata sulla locazione. Circa 3.100 delle compravendite riguarderanno immobili nuovi (oltre il 10% del totale) e 470 servizi con residenze nella forma più evoluta (più o meno il 15% della nuova offerta immobiliare).

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