Tutti gli elettrodomestici di uso comune, come frigoriferi, lavatrici, smartphone e non solo, una volta dismessi, diventano Raee (Rifiuti elettrici ed elettronici) potenzialmente pericolosi per la salute e l’ambiente se abbandonati e non correttamente gestiti, a causa dei loro componenti interni. Con il lockdown aumentano i rifiuti elettrici ed elettronici. A confermarlo sono i dati della raccolta relativi al 2020 di Erion, uno dei principali consorzi di raccolta e gestione dei Raee in Italia. Scopri di più.
L’aumento dei rifiuti elettrici ed elettronici durante il lockdown
L’anno appena passato, caratterizzato dalla pandemia, ha avuto effetti catastrofici anche sulla raccolta dei rifiuti associati ai prodotti elettronici. Infatti, il consorzio Erion ha registrato una vera e propria impennata della raccolta dei rifiuti Raee. Si è registrato un aumento di circa il 4% rispetto al 2019. Pertanto, si contano circa 300 mila tonnellate di rifiuti elettrici ed elettronici in più, suddivisi tra quelli domestici, professionali, pile e accumulatori. L’aumento deriva da due fattori principali, il primo relativo alla pulizia dei piccoli rifiuti abbandonati e dimenticati in casa. Il secondo fattore riguardante gli oggetti obsoleti, che avevano necessità di essere rinnovati.
Il Cimitero delle Slot Machine e la gestione dei rifiuti Raee in Italia
Dopo un’indagine durata quattro anni, nell’ambito della repressione dell’illegalità economica e della tutela del cittadino per la prevenzione della ludopatia, la Guardia di Finanza di Matera ha indetto a Pisticci il sequestro di 73 Slot-Machine detenute illegalmente da una società del settore. Nonostante le operazioni abbiano portato alla denuncia di alcuni soggetti di nazionalità italiana per i reati di truffa e frode informatica con segnalate violazioni alle leggi di pubblica sicurezza, le apparecchiature elettriche sequestrate sono state abbandonate in un’area rurale sulla Strada Provinciale Pisticci-Craco. Di immediata percezione è l’inquinamento estetico-paesaggistico che incide in primo luogo sulle possibilità di fruizione della zona interessata, ma non sono da sottovalutare ulteriori fenomeni di inquinamento con il rischio d’alterazione dell’ambiente a causa del rilascio di sostanze tossiche.
Il vuoto normativo relativo alla gestione dei rifiuti Raee
Se da un lato i dati 2020 sono incoraggianti, dall’altro ci mostrano come l’Italia sia ben lontana dagli obiettivi europei imposti dalla direttiva 2012/19/Eu, che regolamenta il settore dei rifiuti elettrici ed elettronici. Secondo il decreto direttoriale la procedura obbligatoria da applicare ai rifiuti pericolosi e ai materiali di scarto Raee prevede la rottamazione, lo smaltimento e la distruzione di tutte le apparecchiature dismesse, che di rado viene applicata. Per questo è necessario un intervento tempestivo per l’avvio di un processo virtuoso che porti al recupero differenziato di sostanze tossiche quali rame, ferro, acciaio, mercurio, oro, alluminio, vetro e argento, che miri alla tutela dell’ambiente per uno sviluppo sostenibile. Ciò rappresenta certamente un problema culturale, legato all’inclinazione negativa degli italiani verso la raccolta differenziata di questi dispositivi, siano essi di grandi dimensioni come un frigorifero o piccoli come una scheda elettronica.
Il trattamento dei rifiuti elettrici ed elettronici
In Italia il rifiuto elettrico ed elettronico una volta arrivato nell’impianto di trattamento, viene lavorato per il recupero dei materiali nobili come rame, ferro, alluminio e acciaio. Invece, per quanto riguarda le plastiche e le schede elettroniche, a causa della mancanza di impianti adeguati e in grado di suddividere i vari polimeri plastici e recuperare i metalli rari delle schede, vi è una lacuna di riciclo. Per questo continuano ad esistere vere e proprie miniere di metalli preziosi. Tuttavia, già nel 2010, è nato il disciplinare Ecoguard, che prevede di seguire il rifiuto durante tutto il ciclo di recupero. Con l’obiettivo di recuperare questi materiali che altrimenti finirebbero in discarica o all’incenerimento.
Il design creativo e sostenibile: eco gioielli da materiali di riciclo
Pillole di curiosità – Io non lo sapevo. E tu?
- Dal 2011 al 2020 Ecoped ha gestito circa 150 mila tonnellate di Raee. Di questi circa il 94,80% delle tonnellate è andato a recupero, polimeri e metalli compresi. Il restante 5,20% è stato destinato a termovalorizzazione o smaltimento in discarica.
- Le discariche abusive sono delle vere miniere di materie prime come rame, ferro, acciaio, plastica e di metalli rari e preziosi come oro, argento, platino. Tuttavia, secondo i dati Erion, lo scorso anno la corretta gestione di questi rifiuti ha permesso di recuperare 133 mila tonnellate di ferro, 5mila tonnellate di alluminio, 6 mila tonnellate di rame e 35 mila tonnellate di plastica.
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