Platimiro Fiorenza, l’ultimo maestro del corallo, collaborerà con Fendi

ultiomo maestro del corallo

L’arte di Platimiro Fiorenza, l’ultimo maestro del corallo, per una borsa di Fendi. Il corallo trapanese sarà protagonista del progetto “Hand in Hand“, che porterà alla creazione di 20 Baguette, iconica borsa disegnata da Silvia Venturini Fendi nel 1997.

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L’ultimo maestro del corallo è un artigiano trapanese

Fiorenza è stato nominato dall’Unesco “Tesoro Umano Vivente” per la sua specializzazione nella lavorazione del corallo e, negli anni, ha realizzato tante opere di pregio.

I suoi sono pezzi unici e nascono da mani sapienti, in grado di modellare ogni tipo di materiale. Alcuni oggetti hanno acquisito una fama che va ben oltre i confini della Sicilia. Per questo l’arte del maestro corallaro Platimiro Fiorenza è stata scelta da Fendi per un progetto speciale.

Saranno 20 borse fatte e mano da 20 artigiani, uno per ogni regione d’Italia, con le tecniche più peculiari e tradizionali. Un omaggio alla creatività made in Italy.

L’arte di lavorare il corallo

Il progetto di Platimiro Fiorenza per Fendi è una dimostrazione del fatto che l’artigianato sa evolversi, pur non perdendo il suo legame con il passato. Egli è specializzato nella lavorazione del corallo, secondo un’antica arte che risale al XVI secolo.

La borsa per Fendi, realizzata in collaborazione con la figlia Rosadea Fiorenza, è in argento e corallo, con la tipica tecnica seicentesca trapanese del retroincastro.

Tra le sue opere, quella che indubbiamente rimane la più maestosa è la “Madonna di Trapani”. È alta 34 centimetri ed è realizzata in oro, corallo e pietre preziose. La richiesta per la sua realizzazione è arrivata dal Vescovato di Trapani ed è attualmente esposta i Musei Vaticani. Negli anni Novanta ha anche creato un’acquasantiera in oro, corallo e pietre preziose, commissionatagli dalla Provincia di Trapani ed eseguita per Sua Santità Giovanni Paolo II.

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Pillole di curiosità – Io non lo sapevo. E tu?

  • il corallo di Trapani è il più antico conosciutoCitato per la prima volta dal geografo arabo Al Idrisi nel XII secolo, la sua pesca e lavorazione ebbe un vero e proprio boom a partire dal XIV secolo. Committenti di tutt’Europa richiedevano agli abili maestri “corallai” trapanesi gioielli, cofanetti minuziosamente adornati, opere religiose, persino presepi.
  • Nei mari siciliani è stata scopertà in tempi recenti una nuova varietà di corallo, il corallo nero (Savalia lucifica) Estremamente raro e la sua particolarità sta nella sua natura bioluminescente: se sottoposto a particolari stimoli esterni – come il tocco umano – si illumina, diventando fluorescente.

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