5 Ottobre: giornata mondiale degli insegnanti

Giornata Mondiale dell'Insegnante|Google Doodle insegnanti|Giornata Mondiale dell’insegnante

Il 5 ottobre, come ogni anno dal 1994, si tiene la Giornata Mondiale degli Insegnanti.

“Insegnare in libertà, dare maggior potere agli insegnanti” 

Giornata Mondiale dell’insegnante
Giornata Mondiale dell’insegnante

Una giornata che commemora la sottoscrizione delle Raccomandazioni dell’UNESCO sullo status di insegnante, la principale  struttura di riferimento per i diritti e le responsabilità dei docenti su scala mondiale, ed ha come obiettivo fondamentale quello di suscitare riflessioni sul ruolo dei professionisti della formazione, sulle sfide che affrontano quotidianamente, sulle difficili condizioni di lavoro a cui sono spesso sottoposti.

In Italia operano quasi un milione di docenti, che continuano ad essere scarsamente considerati: 2 docenti su 3 hanno più di 50 anni, al di sotto dell’1% gli under 30, stipendi bassi rispetto alla media UE e lontani dall’inflazione. Uno su cinque è precario senza pari diritti con il collega di ruolo per ferie, permessi, carriera, e pensioni a 67 anni

Proprio per questo con l’adozione dell’Obiettivo 4 di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, “Istruzione di qualità”, gli insegnanti si auspica vengano riconosciuti come soggetti chiave per l’attuazione dell’Agenda 2030 sull’educazione.

Foto di copertina di weedezign su Shutterstock

Pillole di curiosità – Io non lo sapevo. E tu?

  • Gli insegnanti italiani sono i meno pagati in Europa dopo la Grecia. Come se non bastasse sono anche i dipendenti della pubblica amministrazione meno pagati nonostante lavorino in media 36 ore a settimana per 45 settimane l’anno. Lo evidenzia l‘Ocse nel suo rapporto education at glance 2019, l’organizzazione che raduna i 35 paesi sviluppati e con economie di mercato del mondo.
  • L’Italia è anche il paese con il più alto numero di ragazzi che non studiano o non lavorano: i cosiddetti Neet. Sempre secondo l’Ocse sono l’11% nella fascia 15-19 anni e più del doppio nella fascia immediatamente superiore. Tra i Neet anche il 37% delle ragazze tra i 25 e i 29 anni, e il 26% dei loro coetanei maschi.
  • Il nostro Paese assegna appena il 3,6% del suo Pil all’istruzione, contro la media Ocse che è del 5%. Gli investimenti in questo settore è diminuita del 9% tra il 2010 e il 2016.

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