Inizia la vendemmia 2020 ma l’export è in calo

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Inizia la vendemmia 2020: in Italia si produce vino per 45 milioni di ettolitri, con un calo del 4% circa rispetto al 2019. Tale contrazione è legata all’emergenza Coronavirus la quale non ha provocato solamente un calo produttivo, ma anche una netta riduzione dell’export.

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Inizia la vendemmia 2020: l’export è in calo

Per quanto riguarda l’export, i dati sono i peggiori degli ultimi 30 anni per il blocco della ristorazione in Italia e nel mondo causato dall’epidemia da Covid-19. I dati Istat sono stati divulgati da Coldiretti. Lo scorso anno invece era stato registrato il record di 6,4 miliardi per quanto riguarda le esportazioni del vino italiano.

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La scelta delle uve

Le prime uve ad essere state raccolte sono state le Chardonnay, quelle usate per produrre lo spumante. La sfida è con la Francia che produce fra i 44,7 e i 45,7 milioni di ettolitri. La Spagna resta in lieve svantaggio con 43-44 milioni di ettolitri. Dopo le uve Pinot e Chardonnay, toccherà a settembre e ottobre alle uve rosse Sangiovese, Nebbiolo e Montepulciano. Infine a novembre ci saranno le uve Nerello e di Aglianico.

In particolare, il periodo degli ultimi freddi invernali è stato caratterizzato da temperature medie in rialzo, giornate soleggiate e poche piogge, fattore che ha portato a pensare a un andamento anticipato dell’annata. Con l’arrivo di aprile e maggio la situazione si è comunque ristabilizzata, riequilibrando la situazione nelle vigne e rallentandone il corso, grazie a temperature più fresche e piogge costanti, che hanno restituito loro il nutrimento e il ristoro di cui aveva bisogno. La stagione estiva prosegue con l’alternarsi di giornate molto soleggiate e di episodi temporaleschi, con escursioni termiche notevoli che porteranno le uve ad avere profili qualitativi complessi e piacevoli. Si tratta di un’annata che richiede molta attenzione in vigna, con diradamenti più decisi per Barbera e Dolcetto e invece più equilibrati per il Nebbiolo, ma che comunque presenta uve in buona condizione sanitaria. Se l’andamento dell’annata verrà confermato durante agosto e settembre, quella che era partita all’apparenza come un’annata anticipata si confermerà invece come annata dal passo tardivo, che donerà vini di grande eleganza, equilibrio e freschezza.

Coldiretti prevede comunque un’annata di buona-ottima qualità per l’Italia, anche se ciò dipenderà dai prossimi mesi e dal clima.

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  • Un altro problema di questa vendemmia 2020 è la carenza di manodopera. Le misure di sicurezza anti Coronavirus hanno infatti bloccato l’afflusso di lavoratori dall’estero.

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