Come si sta riprendendo il turismo dopo le riaperture

bonus estate

Con l’arrivo dell’estate, la fine del lockdown e la ripresa delle attività economiche, anche se non tutte e comunque con importanti restrizioni, si torna a parlare di turismo e di vacanze.

Dal primo luglio sarà attivo il famoso bonus-vacanze, uno strumento controverso e che non tutti gli operatori del settore saranno disposti ad accettare

Gli albergatori non hanno alcun obbligo verso il bonus e, per esperienza personale, ho già notato che stanno mettendo dei paletti. Per esempio, una prenotazione con saldo in loco e cancellazione gratuita non dà diritto al bonus, almeno secondo la struttura alla quale mi sono rivolto per le mie vacanze, che l’accetterebbe solo su prenotazioni prepagate. In realtà non sarebbe un grosso problema, visto che c’è la possibilità di utilizzare il bonus fino al 31 dicembre, previa certificazione Isee, non così immediata e fatta salva anche la possibilità, per niente scontata, di un altro breve periodo di ferie. Come ben sappiamo per averne spesso parlato, il bonus non può comunque essere accettato se una prenotazione viene fatta attraverso i portali; quindi il provvedimento esclude i colossi dell’intermediazione come Booking, Trivago e Airbnb. Alcuni ritengono questo provvedimento iniquo in quanto da anni i consumatori si avvalgono dei portali per le loro prenotazioni e personalmente anch’io. Pertanto, si chiede al Governo una misura correttiva per far rientrare gli intermediari in questo discorso, a tutela dei diritti dei consumatori. D’altra parte, il Governo ha varato questa misura per poter dare respiro a tour operator e agenzie di viaggio che per mesi non hanno lavorato, azzerando le loro entrate e in molti casi chiudendo definitivamente i battenti.

Go near: il nuovo progetto del  marchio Airbnb

Per come stanno andando le cose, Airbnb non ha da lamentarsi. Il colosso di Brian Chesky, sebbene abbia dovuto ridurre il personale di un quarto, ha elaborato una strategia per andare incontro a quella che tutti dicono sarà la nuova tendenza del turismo, almeno di questo 2020, cioè il turismo di prossimità. Il progetto si chiamaGo Near ed è non solo un incentivo al turismo domestico, ma anche un sistema di collaborazione per sostenere le economie locali, attraverso il turismo interno. Non si tratta quindi solo di proporre mete domestiche, ma si tratta anche di accordi con le associazioni locali alle quali è demandato il mettere in atto delle iniziative per incentivare gli arrivi dei turisti.

Go Near Airbnb

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I risultati di questa nuova strategia si sono subito fatti vedere, favoriti anche dalla fame di vacanze che hanno gli Italiani e non solo, dopo essere stati chiusi in casa per mesi. Riferendoci alla prima settimana di giugno, le prenotazioni su Airbnb sono aumentate del 20% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Bisogna però considerare che l’anno scorso le scuole in quella settimana erano ancora aperte, ma anche così il dato è ugualmente interessante.

Si vuole dunque andare in vacanza, anche se chi lo farà sarà in qualche modo costretto a qualche sacrificio in più, se per esempio avrà dovuto subire un calo dello stipendio o la cassa integrazione. Il turismo di prossimità può dunque far risparmiare qualcosa, dando comunque quel senso di libertà che tutti cercano nelle ferie. Le mete più richieste sul mercato Airbnb sono Lago di Como, Alpi Lombarde, Valle d’Aosta, Trentino e Campagna Toscana, un tipo di destinazione ben diverso dal mare e questo ci fa capire anche il tipo di turista che si rivolge a Airbnb. Un turista che non ama particolarmente la tradizione, la routine come può essere un soggiorno balneare, ma a cui piace scoprire qualcosa di diverso ogni giorno, restare all’aria aperta fino a sera e tornare alla base solo per il riposo notturno.

Proposto il bonus vacanze: davvero serve a incentivare la ripresa del turismo?

Se Airbnb, bonus-vacanze o meno, non ha di che lamentarsi, chi invece si sta lamentando è Confconsumatori. L’associazione sta raccogliendo firme, superando già quota 20000, per far ottenere il rimborso in denaro anziché in voucher, per coloro ai quali sia stata cancellata una prenotazione a causa del blocco per la pandemia. Il problema riguarda chi ha prenotato vacanze o acquistato biglietti per trasporti, concerti o eventi e non ha potuto usufruire del servizio a causa del Coronavirus. Le disposizioni legislative attuali, forse per una svista o forse per superficialità, consentono agli operatori di rimborsare i servizi non usufruiti, attraverso voucher anziché denaro contante. Qual è il punto focale della diatriba? Il consumatore potrebbe trovarsi ad utilizzare il voucher nel momento in cui lo stesso servizio sia aumentato di prezzo; pertanto sarebbe costretto ad un ulteriore e ingiusto esborso per ottenere un servizio di qualità equivalente a quello in precedenza acquistato. Inoltre, si ritiene ingiusto la non possibilità di cedere il voucher a terzi che soddisfino i requisiti per la fruizione del servizio, come previsto per i pacchetti turistici dal Codice del Turismo all’articolo 38. La legge infatti non ha assimilato i voucher ai pacchetti da cui derivano e, altra cosa contestata, ha invece previsto l’utilizzo del voucher entro un anno, pena la decadenza, un lasso di tempo ritenuto troppo breve. La Confconsumatori si sta muovendo dunque sul binario della petizione, forte anche degli interventi a suo favore espressi sia dall’Antitrust, sia dalla Commissione Europea. La petizione è stata rivolta ai Presidenti di Camere e Senato, al Presidente del Consiglio e al Presidente della Repubblica. I responsabili nazionali di Confconsumatori, Mara Colla e Carmelo Calì, commentando il superamento delle 20000 firme, si sono ritenuti soddisfatti per aver interpretato una legittima domanda dei cittadini, spesso dimenticati dai provvedimenti legislativi di questi ultimi tempi.

Foto di copertina, Rimini,  di ALEX_URGALEK su Shutterstoc

Quale turismo ci aspetta quest’Estate?

Pillole di curiosità. Io non lo sapevo e tu?

  • Da un sondaggio commissionato da AirBnB l’82% degli italiani quest’anno sceglierà vacanze a corto raggio e all’interno del territorio nazionale.
  • Come cambierà lo scenario turistico  a causa della pandemia da coronavirus? Qui l’analisi del Centro Studi del Touring Club Italiano

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