Da un studio dell’Osservatorio Grana Padano svolto su un campione di 5500 italiani si è potuto stabilire come una alimentazione scorretta aumenti le possibilità di contrarre virus e di peggiorare i sintomi dell’influenza
Il virus dell’influenza si sta diffondendo attraverso lo Stivale e gli esperti si attendono che il picco venga raggiunto tra fine gennaio e metà febbraio. La diffusione dell’influenza è dovuta molti fattori: freddo invernale, sbalzi di temperatur e il permanere a lungo in ambienti troppo caldi e affollati, come i luoghi di lavoro, gli istituti scolastici, le palestre, ecc.
Tuttavia non è solo dovuto alle basse temperature: con la ripresa dopo le vacanze natalizi di attività scolastiche e di lavoro la probabilità di essere contagiati aumenta. Con patologie influenzali che possono interessare sia l’apparato respiratorio che quello gastroenterico.
Proprio per questo nasce l’Osservatorio nutrizionale Grana Padano OGP (www.educazionenutrizionale.granapadano.it), che con esperti medici e ricercatori cerca di comprendere – attraverso l’osservazione delle abitudini alimentari di 5500 italiani – come migliorare le difese immunitarie e contrastare eventuali sintomi infuenzali.
Da questo studio si è stabilità come il consumo di verdura degli abitanti italiani non sia sufficiente. La ricerca OGP ha stabilito come – nel campione preso come rappresentativo – l’apporto in frutta, soprattutto quella di stagione, sia nettamente scarsa. I più giovani ne consumano 63 g, dunque meno di un frutto al giorno, e non raggiungono i 200 g totali quotidiani, contro i 450 g che sarebbero consigliati dalla SINU (3 porzioni in media). Gli adulti in genere arrivano ad assumere 290 g di frutta al giorno.
Alimentarsi correttamente aiuta a difenderci dai virus influenzali, rafforzando il nostro sistema immunitario e ricucendo i sintomi gastrointestinali causati dai virus.
Bere spremute di frutta fresca non è abitudine diffusa tra gli abitanti italiani. Attenzione: i frullati industriali non hanno le proprietà della frutta fresca, o frullata. Nei prodotti a lunga conservazione le vitamine – che sono facilmente deperibili (termo e foto sensibili) – sono presenti in misura scarsa se non addirittura assenti. Proprio per questo la frutta andrebbe mangiata appena tagliata o frullata.
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Anche la quantità dei minerali assunti nella dieta è povera tra gli abitanti italiani più giovani. Valori di ferro e zinco (un importante antiossidante), sono molto bassi nella loro dieta: sono elementi contenui soprattutto in carne, uova, latte e derivati e frutta secca. Anche lo yogurt, un alimento ricco di fermenti lattici, e che andrebbe assunto ogni giorno è poco assunto nella dieta degli italiani.
10 utili consigli degli esperti per ridurre la diffusione dell’influenza e ridurne i sintomi
1. Una alimentaione corretta può apportare la giusta quantità di vitamine e sali minerali. Ricordarsi di assumere tre porzioni di frutta e due di verdura fresca al giorno. In questo periodo si consigliano i kiwi, tutti gli agrumi, peperoni, pomodori (meglio crudi), broccoli, cavolo e verza.
2. Utilizzar aglio e cipolla nella preparazione dei cibi permette di usufruire delle loro proprietà antisettiche, riducendo la congestione delle vie aeree. Inoltre sono ricchi di vitamine e sali minerali.
3. Usare il limone per condire invece dell’aceto. Ottime anche le spremute di agrumi. Oltre ad apportare la preziosa vitamina C, migliorano l’assorbimeno del ferro presente negli alimenti aumentando così le difese naturali contro tosse e mal di gola.
4. Anche le spezie (come curcuma, curry, paprica, peperoncino, ecc.) possiedono una importante azione vasodilatatrice, che permette di migliorare il mantenimento della temperatura corporea a livelli salutari. Le spezie sono inoltre fonti naturali di acido acetilsalicilico: un ottimo antinfiammatorio.
5. Aumentare o alternare con brodo e altre bevande calde per diminuire l’irritazione delle vie aeree. Il loro effetto è fluidificante su muco e catarro.
6. Bere molta acqua o bevande per reintegrare liquidi e sali. Ad esemoio si consiglia, ogni tanto, di integrae con infusi come quello di rosa canina, che possiede vitamine preziose per l’organismo, come zinco, flavonoidi e tannini. Alternare anche – ma senza esagerare – con tisane tiepide addolcite con miele.
7. Cambiare l’aria degli appartamenti ogni giorno, aprendo le finestre per almeno 15 minuti. Questo diminuisce il ristagno e l’umidità che sono idonee per aumentare proliferazione batterica nociva. Acuistate per pochi euro un misuratore di umidi50-60% perché un microclima troppo secco favorisce l’ingresso di germi e batteri nelle vie aeree, mentre troppo umido ne aumenta la proliferazione.
8. Mantenere un’ottima igiene del corpo, lavandosi spesso le mani. Scegliere con cura l’abbigliamento, vestendosi a strati ed evitando capi troppo pesanti poiché provocano abbondante sudorazione. Via libera alla lana sulla pelle, che offre un ottimo isolamento termico.
9. Fare attenzione agli sbalzi di temperatura. La differenza tra la temperatura interna ed esterna non dovrebbe mai superare i 10-15 gradi.
10. Evitare i luoghi troppo affollati, dove si moltiplicano le occasioni di contagio.
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Pillole di curiosità – Io non lo sapevo e tu?
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