L’unione europea vuole attuare un piano di marcia per rendere sostenibile l’economia e arrivare al 2050 senza emissioni nette.
L’idea è quella di trasformare “i problemi ambientali e climatici in opportunità”. La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha presentato oggi il Green Deal europeo. L’idea è quella di mobilitare 100 miliardi di euro, precisamente mirati alle regioni e ai settori più vulnerabili.
La neo presidente vuole mostrare “al resto del mondo la nostra capacità di essere sostenibili e competitivi, possiamo convincere altri paesi a muoversi con noi”. Per il vice presidente Frans Timmermans invece “stiamo vivendo un’emergenza climatica e ambientale. Il Green Deal europeo costituisce un’opportunità per migliorare la salute e il benessere dei nostri concittadini, trasformando il nostro modello economico”.
L’obiettivo è quello di “stimolare l’uso efficiente delle risorse, grazie al passaggio a un’economia circolare e pulita, arrestare i cambiamenti climatici, mettere fine alla perdita di biodiversità e ridurre l’inquinamento”. Entro cento giorni è stata indicata la prima scadenza.
Per marzo la Commissione presenterà la prima “legge europea sul clima”, poi la strategia sulla biodiversità per il 2030, in seguito la nuova strategia industriale e il piano d’azione sull’economia circolare e infine la strategia “Dal produttore al consumatore” per una politica alimentare sostenibile e proposte per un’Europa senza inquinamento.
In tema di investimenti, per centrare gli obiettivi al 2030 si stima che serviranno investimenti supplementari annui di 260 miliardi, pari a circa l’1,5% del Pil del 2018, per i quali sarà necessaria la mobilitazione dei settori pubblico e privato.
Le proposte legislative e le politiche concrete attese nei prossimi mesi mostreranno l’articolazione dell’azione su cui la Commissione Europea si è attualmente impegnata per rispondere alle esigenze del mondo scientifico per una trasformazione urgente e di largo respiro. Il WWF approva il pacchetto proposto dalla Commissione UE perché identifica i giusti campi di azione: dal cambiamento climatico e dalla tutela della biodiversità si passa al ripristino dei sistemi naturali, per giungere allo stop della deforestazione, presentando una serie di iniziative potenzialmente innovative e trasformative.
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Pillole di curiosità – Io non lo sapevo e tu?
- L’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile è un documento adottato dai Capi di Stato in occasione del Summit sullo Sviluppo Sostenibile del 2015, che fissa gli impegni per lo sviluppo sostenibile da realizzare entro il 2030. In particolare l’Agenda 2030 vuole assicurare il benessere dell’umanità e del pianeta: dalla lotta alla fame all’eliminazione delle disuguaglianze, dalla tutela delle risorse naturali all’affermazione di modelli di produzione e consumo sostenibili.
In copertina: foto di symbiot su Shutterstock