L’acqua è un bene prezioso, fonte di vita. La possibilità di disporne con facilità però, porta spesso a sottovalutarne il valore.
La crisi idrica a Bangalore
L’acqua sta diventando una risorsa rara in tutto il mondo. Nella Silicon Valley indiana, a Bangalore, uffici e i complessi residenziali sono molto cresciuti rispetto alla rete idrica cosicché le condotte riescono a trasportare ogni giorno solo poco più della metà dell’acqua necessaria. Per soddisfare il fabbisogno quotidiano si utilizzano perciò autocisterne private che trasportano l’acqua dei pozzi. Naturalmente la riserva delle falde di Bangalore non è infinita: l’acqua si sta esaurendo. Secondo un’analisi del governo, Bangalore potrebbe rimanere priva di acqua già a partire dal 2020 ed entro il 2030 metà della popolazione indiana rischierebbe di non avere più a disposizione acqua potabile.
Un nuovo futuro per l’acqua: esempi da imitare
Alcuni Paesi stanno sperimentando metodi innovativi per limitare la richiesta di acqua e trovare nuove fonti di approvvigionamento idrico.
Singapore ha sperimentato un nuovo modo per il necessario rifornimento idrico della città. Ha costruito un muro in una baia, trasformando l’acqua salata del mare in un bacino d’acqua dolce. Adam Reutens-Tan, residente a Singapore, sottolinea anche l’importanza di ridurre nelle famiglie il consumo di acqua cucinando i pasti in una sola pentola e facendo docce di pochi minuti.
Los Angeles, dopo aver utilizzato l’acqua dei fiumi Owens e Colorado, sta cercando adesso di sfruttare quella piovana per ripristinare le proprie falde acquifere. Gli amministratori hanno inoltre stabilito un risarcimento economico ai residenti che eliminano i prati di grandi dimensioni (che necessiterebbero di grandi quantità d’acqua).
Nel 2017 la carenza idrica ha spinto i residenti di Città del Capo a creare una campagna per ridurre il consumo idrico. Attualmente l’amministrazione comunale sta modificando il piano di approvvigionamento, creando nuovi pozzi e impianti di desalinizzazione. Nelle aree rurali del Sudafrica gli abitanti dei villaggi cercano di combattere la carenza d’acqua testando nuove coltivazioni capaci di sopravvivere alla siccità e metodi innovativi per trattenere e conservare l’acqua piovana.
La mancanza d’acqua causa conflitti
Nel 2015 i paesi membri dell’ONU hanno fissato una serie di obiettivi con lo scopo di garantire a tutti (entro il 2030) l’accesso all’acqua potabile. In Africa e in Medio Oriente i fiumi si stanno prosciugando mentre la popolazione è in aumento. Secondo uno studio del Pacific Institute sull’approvvigionamento idrico, il numero di conflitti connesso alla mancanza d’acqua, negli anni è quasi quintuplicato. Negli anni novanta gli scontri provocati dalla carenza idrica hanno determinato nello Yemen e in Nigeria, la morte di più di 300 anime. Ad oggi il numero delle vittime di conflitti legati alla mancanza di acqua è aumentato in maniera esponenziale. Gli agricoltori non potranno avere acqua a sufficienza per l’irrigazione dei terreni coltivati. Uomini, donne e bambini saranno costretti ad usufruire di risorse idriche malsane. Così un numero sempre maggiore di persone muore a causa dell’acqua contaminata o dei conflitti per l’accesso alle risorse idriche.
Pillole di curiosità – Io non lo sapevo e tu?
- Il Pacific Institute è un istituto di ricerca americano creato nel 1987 per fornire ricerca indipendente e analisi politica su questioni di sviluppo, ambiente e sicurezza, con particolare attenzione alle questioni globali e regionali in materia di acqua. Si trova a Oakland, California.
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