Irpinia come la Basilicata: sempre più nocciole per Ferrero

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La storica azienda italiana è sempre più attiva nella ricerca e nella raccolta di materie prime Made in Italy per alimentare la propria filiera dolciaria.

Che “Irpinia in guscio” abbia vita. Si tratta di una fitta rete di produttori e imprese volte alla raccolta di nocciole da devolvere alla Ferrero.

La Ferrero Hazelnut Company ha promosso un progetto chiamato “Nocciola Italia”. Lo scopo è quello di fornire alla Ferrero nocciole. Tutto ciò sarà possibile grazie all’impegno di “Basilicata in guscio”, ovvero ben 46 aziende agricole lucane impegnate nella raccolta delle nocciole. Ferrero ha l’intenzione di realizzare nei prossimi 5 anni 20mila ettari di noccioleti in Italia.

L’interesse di Irpinia

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Shutterstock – JHVEPhoto

E così anche Irpinia vuole partecipare al progetto. Le scorse settimane le imprese irpine hanno espresso interesse nella raccolta delle nocciole a favore di Ferrero. Non è dunque da escludere che la multinazionale di Alba e Coldiretti Campania possano aver aperto un dialogo tra le parti proprio per investire in Irpinia. Questo perché se la Ferrero Halzelnut Company ha confermato i 20mila ettari di nuovi noccioleti, Irpinia ne può fornire anche di più.

Ferrero si vuole imporre nella corilicoltura, è chiaro. L’intento è quello di raggruppare le maggiori imprese italiane facenti parte della filiera della nocciola e curare la coltivazione, lo sviluppo agronomico, il sourcing, la trasformazione industriale e la vendita di prodotti a base di nocciola. Questi sono solo alcuni degli obiettivi che Ferrero vuole centrare, sviluppando un primato mondiale imponendosi in termini di ricerca e innovazione in un settore mai passato di moda.

Le parole di Loffreda

Così dichiara il referente provinciale di Coldiretti ad Avellino, Salvatore Loffreda:

“Tutto dipende dalle quantità che chiederanno, ma la strategia adottata dalla Basilicata sarà sicuramente emulata anche dalla Campania: seguiremo a ruota il loro lavoro” continua Loffreda. “Una volta raggiunto un accordo di massima ci occuperemo di mappare i terreni e verificare le disponibilità in provincia di Avellino. Ad oggi siamo impegnati in prima linea sulle misure del PSR (Programma di Sviluppo Rurale), per cui chiediamo alla Regione Campania non solo di finanziare l’agroalimentare, ma di spingere sui progetti di filiera in modo tale da costruire un percorso di produzione che includa le materie prime e le preservi per valorizzare il territorio di provenienza” continua.

Coldiretti d’altro canto si impegna nel far si che non solo il luogo della manifattura sia l’Italia, ma anche nella provenienza delle materie prime. La produzione dovrà essere realizzata nei stabilimenti di Sant’Angelo grazie all’utilizzo esclusivamente di materie prime italiane. Nocciole in primis.

La Ferrero di Sant’Angelo dei Lombardi, nell’area industriale di Porrara si esprime così:

“Abbiamo bisogno di guardare all’agroalimentare come alla massima espressione del Made in Italy, esplicativo del rispetto delle norme contrattuali dei lavoratori, della manifattura e produzione delle materie prime, della qualità del prodotto. Requisiti che devono riguardare tutta la filiera nel suo complesso” conclude.

Irpinia emula la Basilicata

La Basilicata è stata la prima regione del Mezzogiorno ha chiudere un accordo con il Gruppo Ferrero. La multinazionale si è impegnata nell’acquistare almeno il 75% delle nocciole prodotte dalla rete nei prossimi 20 anni, garantendo un prezzo minimo di acquisto. Le aziende che aderiscono al Progetto Nocciola Italia, possono godere di vantaggi e servizi non indifferenti: la messa a disposizione delle tecnologie utili a gestire le piantagioni o strumenti volti a monitorare lo stato di salute delle piante sono solo alcuni di questi.

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Shutterstuck – Maurizio Milanesio

L’investimento è stato spinto anche dalla convezione tra Rete di Imprese “Basilicata in Guscio” e CreditAgricol presso la sede di Coldiretti Basilicata. In tale occasione si è raggiunto l’accordo per la concessione di garanzie a sostegno del credito. Il medesimo accordo con Ferrero rappresenta un elemento di garanzia di enorme rilevanza per gli istituti di credito, che offrono agli agricoltori la possibilità di affrontare l’investimento a condizioni vantaggiose.

La Ferrero Hazelnut Company

Solo per fare alcuni esempi, la Hazelnut Company ha un portafogli di più di 3mila collaboratori e sei aziende agricole Ferrero in giro per il mondo (Cile, Argentina, Georgia, Sud Africa, Australia e Serbia). Non solo, vanno ad aggiungersi otto impianti di trasformazione (5 in Turchia, 2 in Italia e 1 in Cile), cinque unità commerciali (Lussemburgo, Italia, Turchia, Francia e Regno Unito) e più di 150 milioni di compagnie coinvolte, con una produzione di oltre 160mila tonnellate di nocciole all’anno. Di queste, 108mila superano i requisiti qualitativi Ferrero.

Entrare in questo intricato programma di sviluppo rappresenta per Irpinia l’occasione per imporsi definitivamente nel mercato dei grandi.

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