Da sempre la società erroneamente pensa che tutte le discipline scientifiche siano una prerogativa per soli uomini. Non è così
Anche se, secondo la ricerca “European Girls in STEM” è emerso che sussistono numerosi fattori che non portino le ragazze ad affrontare questi percorsi formativi, quali scarsità di esperienze pratiche durante il percorso scolastico, la mancanza di pari opportunità in ambito lavorativo e non per ultimo la mancanza di modelli di riferimento femminili forti.
Se vi chiedessimo di pensare ad una persona che si occupa di scienza, chi vi appare in mente? Forse Galileo Galilei o Albert Einstein o qualche altro luminare. Sì, la nostra memoria è impregnata soltanto da modelli maschili e condizionata da stereotipi che dissuadono le ragazze a pensare di essere tagliate per le STEM.
Ma di presenze femminili che hanno dato il loro contributo nelle discipline scientifiche ci sono molti esempi: Rita Levi-Montalcini Neurologa, premio Nobel nel 1986 per la Medicina, Margherita Hack Astrofisica e divulgatrice scientifica, Mary Anning Paleontologa britannica, Samantha Cristoforetti Aviatrice, Ingegnere, Astronauta militare italiana, Maryam Mirzakhani matematica iraniana che è stata la prima donna a vincere la medaglia Fields nel 2014.
Grandi donne nelle STEM che si sono spese con determinazione, coraggio, perseveranza e passione a scrivere delle nuove storie per le generazioni future. Chissà se tra di voi ci sono ragazze ribelli, rivoluzionarie, creative, di carattere forte che da pioniere del XXI secolo innoveranno la scienza, la tecnologia, l’ingegneria e la matematica?…si, vi vedo! Prossimo traguardo, l’avverarsi dei vostri sogni.
Anche per questo l’ONU, dal 2015, ha dedicato una giornata: quella dell’11 febbraio per promuovere le carriere scientifiche e tecnologiche tra le donne.
Questo articolo è stato inizialmente scritto da Tiziana Brazzatti, la scopritrice nel 1994 di “Antonio”, il dinosauro più antico e completo d’Europa. Qui la sua intervista RAI, e due su Radio Rai (parte 1, parte 2) e un articolo su National Geographic
Per tutte loro la scienza è quello hanno “sempre voluto fare”, “avventura” ma anche “insonnia”, “scoprire qualcosa di nuovo” e “dare nuove possibilità per i bambini”, capacità di “mettere in discussione e migliorare la società”, “stupore” e “non smettere mai di imparare”, “migliorare la qualità della vita”.
Note:
[*] – STEM è l’ acronimo inglese di Science, Technology, Engineering and Mathematics
Fonte: Microsoft News Center – Perché le ragazze non studiano le materie STEM? E cosa si può fare? I dati della ricerca Microsoft effettuata in 12 Paesi europei su 11.500 ragazze
in copertina: immagine Pixabay