Il crollo di un ponte non è un evento straordinario e imprevedibile. Informarsi sulle ultime notizie è importante, capire i motivi è indispensabile per il bene di tutti. Come mai è crollato? Di chi è la responsabilità?
Quali sono i danni causati dal crollo?
Intorno al mezzogiorno del giorno 14 agosto, durante un forte temporale, è avvenuto un fatto di interesse collettivo. Il ponte Morandi, lungo 1182 metri, ha subito un crollo di circa 200 metri interessando, per di più, uno dei pilastri in calcestruzzo armato. Il tratto di A10 che corre su quel ponte non interessava solo automobili, ma anche mezzi di trasporto pesanti come furgoni, tir e autobus. Nell’incidente sono state coinvolte dalle 30 alle 35 automobili e 3 mezzi pesanti.
La stima delle vittime e dei feriti sono ancora in aumento, in quanto dati preliminari. Attualmente l’ammontare delle morti certificate ed identificate è a 42, tra cui un bambino di 10 anni, e 16 feriti. L’ospedale di Genova ha dovuto affrontare codici verdi, gialli e molti rossi, soprattutto di persone con danni da schiacciamento, di detriti e veicoli. Come se non bastasse il ponte è ancora sotto controllo, quindi le zone residenziali sottostanti i tratti di ponte non crollato sono state comunque evacuate, creando un numero persone sfollate, attualmente 440.
Quali sono state le cause scatenanti del crollo?
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Come al solito, parte la caccia all’uomo. È davvero importante riuscire a capire davvero di chi sia la colpa ORA? Questo evento non era prevedibile solo negli ultimi tempi. Alcuni testimoni hanno anche riferito di aver visto un fulmine colpire il suddetto pilastro crollato, ma ormai è risaputo che non poteva essere solo questo evento a provocarne il cedimento strutturale.
Il ponte era molto tempo argomento di discussione. Il ponte fu inaugurato il 4 settembre del 1967, quindi come mai in Italia i ponti durano solo 51 anni, e nel resto del mondo molto di più? Nel 1883 fu completato il ponte di Brooklin dell’ingegnere americano Roebling. Strano che i genovesi ritenessero il ponte Morandi il Brooklin genovese, per via della somiglianza, però il ponte americano non è crollato.
L’opinione di un esperto…
Una interessante risposta l’ha data l’ingegnere Antonio Brencich, professore esperto di costruzioni in cemento armato dell’università di Genova: “Il ponte Morandi viene di solito indicato come un capolavoro dell’ingegneria, in realtà è l’esempio del fallimento dell’ingegneria. Quel ponte è sbagliato. Prima o poi dovrà essere sostituito. Non so quando. Ma ci sarà un momento in cui il costo della manutenzione sarà superiore a quello della sostituzione. Alla fine degli anni Novanta erano già oltre l’80% del costo della costruzione.” Un’analisi di Brencich parecchio più approfondita è visionabile su ingegneri.info.
Probabilmente il professore Brencich si è sbagliato su una cosa… Non ci saranno più costi di manutenzione. Molti non sanno che esistono 2 gemelli del ponte Morandi: Il ponte General Rafael Urdaneta, sulla baia di Maracaibo, e il ponte sul Wadi el Kuf di Beida, in Libia. Dobbiamo aspettarci qualche altro eccesso di incompetenza e controllo? Agli italiani non importa di chi sia la colpa ma del perché sia successo un determinato evento. Non cerchiamo un colpevole, tanto ormai quelle persone sono morte. Cerchiamo di imparare invece, perché non debba morire nessun altro.
Giuseppe Carissimo