Il fotovoltaico in Italia: il 60% dei fornitori è di origine italiana, un vantaggio per il settore

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La situazione del settore fotovoltaico italiano

Il settore fotovoltaico italiano sta affrontando sfide significative che ostacolano il raggiungimento degli obiettivi dell’agenda 2030 e limitano il business Made in Italy. Secondo una ricerca di mercato commissionata dall’associazione GIS – Gruppo Impianti Solari alla società Business Intelligence Group, il 60% dei fornitori nel settore fotovoltaico in Italia è di origine italiana. Tuttavia, la burocrazia e gli ostacoli pubblici impediscono lo sfruttamento pieno del potenziale del settore.

Il potenziale di sviluppo del settore fotovoltaico in Italia

Secondo il Rapporto statistico 2023 del GSE, l’Italia ha registrato un notevole aumento del 20,6% nell’installazione di impianti fotovoltaici nel 2022 rispetto all’anno precedente. Questo si traduce in un incremento del 10,9% in termini di potenza installata, raggiungendo un totale attuale di 25 GW. Tali dati testimoniano il potenziale di sviluppo del settore fotovoltaico in Italia, che però non è ancora pienamente sfruttato.

Burocrazia e ostacoli pubblici

Nonostante la crescita del settore fotovoltaico in Italia, la burocrazia e gli ostacoli pubblici rappresentano una criticità che limita il suo sviluppo. Ogni anno vengono presentati numerosi progetti di energia rinnovabile per l’approvazione degli enti competenti. Secondo il rapporto di Legambiente del 2022, sono state presentate ben 4.401 richieste di connessione, corrispondenti a 303 GW di potenza, di cui solo l’1% è stato autorizzato. Questo indica che la lentezza delle installazioni non è imputabile alle imprese, ma piuttosto alla complessità burocratica e agli ostacoli nell’approvazione dei progetti.

Il panorama delle imprese nel settore fotovoltaico italiano

Il settore fotovoltaico in ItaliaPer comprendere meglio il contesto e avere un quadro completo delle imprese nel settore fotovoltaico italiano, l’associazione GIS – Gruppo Impianti Solari ha commissionato un’indagine a Business Intelligence Group, un’azienda leader nelle ricerche di mercato. I risultati mostrano che il 60% dei fornitori di componentistica per il mercato italiano del fotovoltaico è di origine italiana, con un totale di 234 aziende produttrici di componenti, di cui 52 si occupano anche dell’installazione degli impianti. Al contrario, il restante 40% è rappresentato da fornitori esteri, con 164 aziende con sede all’estero.
Per quanto riguarda l’installazione degli impianti fotovoltaici, l’indagine riporta la presenza di 2.900 imprese con sede in Italia, principalmente focalizzate sull’installazione di impianti di piccola taglia (2.862), mentre solo una minoranza si occupa della costruzione di grandi impianti a terra (253). Questi dati sono coerenti con quanto riportato dal GSE e confermano che l’Italia è un paese caratterizzato da impianti di piccole dimensioni. Le regioni con il maggior numero di installatori sono la Lombardia (530 imprese), il Veneto (385) e l’Emilia-Romagna (310).

La dipendenza dalle materie prime estere

La narrativa dominante sostiene che la filiera italiana delle rinnovabili, in particolare del fotovoltaico, dipenda principalmente dai mercati esteri, soprattutto dalla Cina. Tuttavia, la realtà è diversa. Sebbene la Cina sia il principale fornitore europeo di materie prime per la filiera energetica, come le terre rare, che sono fondamentali per la produzione delle tecnologie fotovoltaiche, l’Italia ha una buona autonomia nella produzione di componentistica. Le competenze ingegneristiche necessarie per la progettazione, l’assemblaggio, la manutenzione e l’immissione sul mercato dei componenti sono prevalentemente italiane.

Prospettive future

Il settore fotovoltaico in Italia trendNonostante il potenziale di sviluppo del settore fotovoltaico in Italia, la lentezza degli iter autorizzativi, la burocrazia e i veti infondati delle Soprintendenze ostacolano la crescita del settore. Se fossero approvati anche solo la metà dei progetti richiesti nel 2022, gli obiettivi di decarbonizzazione al 2030 sarebbero già raggiunti. Pertanto, è necessario semplificare i processi burocratici e promuovere un ambiente favorevole allo sviluppo delle energie rinnovabili per sfruttare appieno il potenziale del settore fotovoltaico italiano.

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