L’arte di arredare casa con quadri e specchi

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“La prima virtù per un dipinto è di essere una gioia per gli occhi.” EUGÈNE DELACROIX

L’arte di decorare le pareti si perde nell’antichità. Fin dagli albori, i nostri antenati, dipingevano e disegnavano sui muri e all’interno delle caverne, per esprimersi e per ricordare

Col tempo ci si è evoluti con l’utilizzo della pittura su tela per ‘narrare’ storie e immortalare ritratti e paesaggi, padri della moderna fotografia.

Oggi possiamo arredare le mura della nostra casa con diversi oggetti: quadri, specchi, fotografie, cornici, tele, posters, stickers, ecc… Ma, essendo anch’esse, come gli arredi ed i colori, un’espressione ed un riflesso di noi stessi, non possiamo scegliere e disporre a caso queste decorazioni.

Anche per loro esistono delle ‘regole‘, o meglio, dei criteri da seguire per non creare pasticci e confusione ottica; e soprattutto per cercare di dare un’armonia e piacevolezza nel senso estetico.

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Darshan Patel su Unsplash

 

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Come disporre i quadri in casa

  • Fondamentale: seguire uno stile, magari accostandolo già a quello degli arredi.
  • I quadri vengono appesi per essere visti, quindi, a parte qualche eccentricità di posizione, vanno piazzati ad altezza sguardo.
  • I quadri con diverse dimensioni vanno inserite in una figura geometrica (ideale o figurata) per dare rigore ai dislivelli, mentre se sono tutti della stessa dimensione, si possono porre in fila (orizzontale o verticale).
  • I colori: mai mischiarne troppi, devono riprendere quelli dell’ambiente e del mobilio. Altrimenti optate per foto e quadri in bianco e nero!
  • Lasciate ‘respirare’ la parete: non dovete riempirla tutta nel perimetro, soprattutto se vivete in un monolocale. Risulterebbe ingombrante e rimpicciolirebbe l’appartamento.
  • Sopra la testata del letto e sopra al divano, è preferibile appendere un quadro, ma di grandi dimensioni, così come, sopra gli altri mobili (consolle, madia, tavolino o pianta) sono da accompagnare anche con più quadretti purché non fuoriescano dalle grandezze dell’arredo; devono essere un continuum.
  • Per le cornici è consigliato un colore neutro (bianco o nero), soprattutto se da sfondo avete optato per una tappezzeria, magari tutta colorata (già difficile di per sé da abbinare ai colori di un quadro).
  • Le cornici possono essere appese anche vuote, se particolari e decorative. L’immagine non è obbligatoria.

 

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Minh Pham su Unsplash

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“Anche lo specchio migliore non riflette l’altro lato delle cose”. (Proverbio giapponese)

Le prime tracce di ciò che oggi conosciamo come specchio risalgono al I sec a. C., in Egitto. Erano dei dischi metallici in bronzo, rame o argento, dediti alla classe alta. I ceti più bassi si potevano riflettere nell’acqua.

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Inga Gezalian Wnler kasvc su Unsplash

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Successivamente, in Europa, altri han tentato la riproduzione di questi oggetti, ma con scarso successo. Solo nel 1369 viene datata la prima produzione di specchi a Murano, Venezia. Sempre come oggetto di lusso data la difficoltà dei procedimenti per la fabbricazione. Fu solo durante la metà del XV sec. d.C che fu inventato il cristallo da parte di Angelo Barovier. Si trasformerà in uno dei segreti degli specchi veneziani. Ma fu solo nel 1540 che Vincenzo Redor inventò lo specchio veneziano, il quale si sviluppò e si espanse in tutta Europa.
Ai giorni nostri non gli si dà molto valore, è un oggetto ‘normale‘, ma fondamentale; in ogni ambito.

 
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jacalyn Beales su unsplash

 

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L’arte di disporre gli specchi in casa

  • In spazi piccoli (bagno o stanze, monolocale, corridoio stretto, ecc..) allunga ed allarga, dando profondità e senso di ampiezza.
  • Se posto su pareti buie o stanze non particolarmente illuminate aiuta, riflettendo la luce, a dare più luminosità agli spazi.
  • Gli specchi possono camuffare angoli o pilastri dell’ambiente che non piacciono, giocando con l’effetto ottico e rendendo così la stanza più gradevole.
  • Evitare di porre due specchi, uno di fronte all’altro, per non creare quell’ ‘effetto infinito’. A meno che non sia voluto.
  • Secondo il Feng Shui e la tradizione orientale, è meglio evitare di posizionare uno specchio di fronte al letto. Meglio di fianco. Riflettere ha due significati: riflettere una immagine e riflettere su sé stessi. Non ci si rilassa mai completamente di fronte a uno specchio.

10 utili consigli per evitare errori con quadri e specchi

 

Curiosità sugli specchi

  • Il quadro più famoso del mondo è la Gioconda, di Leonardo Da Vinci, 1503 circa.
  • Nel 1921 il surrealista Philippe Soupault, espose ad una mostra un quadro intitolato: “Il ritratto di un imbecille”. Il quadro era uno specchio e rifletteva chiunque ci passasse davanti e lo guardasse.
  • Si dice che rompere uno specchio porti 7 anni di disgrazie e sfortuna. Ma perché? Ci sono due spiegazioni principali: la prima afferma che secondo dei popoli orientali era simbolo di salute spezzata perché la credenza era che tutto ciò che riflettesse la propria immagine, ne catturasse l’anima, imprigionandola. Da qui, rompendo lo specchio, la distruzione dell’anima. In occidente, più concretamente, I Romani ed i Veneziani (e chi comprava loro gli specchi), ne vedevano una perdita economica. I materiali e la manodopera, all’epoca, erano molto costosi e lo specchio faceva parte della classe alta.
  • Se posto davanti a una zona relax, letto o divano, lo specchio riflette  energia (es. elettromagnetica) e impedisce un buon sonno.

Feng Shui: la scienza orientale dell’abitare

 

Pillole di curiosità. Io non lo sapevo e tu?

  • Gli specchi vengono da sempre utilizzati per sviare forze  maligne e l’energia negativa. Questa disciplina antichissima dice che il posizionamento di uno specchio a parete in casa sia molto importante, in quanto amplifica e riflette l’energia in ogni stanza
  • Non dimentichiamo che anche gli oggetti naturalmente riflettenti (come vasi, acquari e poster incorniciati) possono anche essere utilizzati come specchi donando profondità, luce ed energia ai nostri ambienti.

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