Cohousing, una soluzione per gli anziani

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È sempre interessante pensare a soluzioni alternative per far vivere le persone anziane in serenità. L’dea in questo caso è semplice: cohousing, una soluzione per gli anziani per un invecchiamento positivo.

Quanti sono gli abitanti anziani in Italia?

Cohousing: di cosa si tratta?

Il cohousing è un tipo di abitazione collaborativa in cui i residenti partecipano attivamente nella progettazione e nella scelta del proprio vicinato. Si vive come una comunità in cui alle abitazioni private si aggiungono aree comuni per l’interazione sociale. Gli spazi privati hanno le stesse caratteristiche delle case convenzionali, ma i residenti possono accedere a ulteriori attrezzature e strutture comuni come giardini, lavanderie, sale hobbies e cucine. La gestione della comunità è direttamente a carico dei residenti senza che venga a crearsi una leadership dominante. Non è possibile dare una definizione univoca ma è possibile individuare le seguenti caratteristiche:

  • residenze con spazi comuni destinati alla socializzazione e progetti abitativi che puntano sul coinvolgimento diretto e attivo dei residenti nella fase di progettazione e realizzazione
  • alloggi caratterizzati dalla coabitazione tra gruppi sociali eterogenei, spesso a rischio di esclusione
  • possibilità di usufruire di determinati servizi o sulla volontà di ricercare un nuovo modo di abitare;
  • partnership pubblico-privato-non profit

Anziani e tecnologia: un rapporto in costante sviluppo

Cohousing, una soluzione per gli anziani: può funzionare?

L’Italia è uno dei paesi demograficamente più anziani d’Europa. Le persone anziane nella nostra società crescono rapidamente a causa, principalmente, dei bassi tassi di natalità e dell’incremento dell’aspettativa di vita.

Gli aspetti da tenere in considerazione sono i seguenti:

  • Esiste al momento un insieme di misure previdenziali, sanitarie e inclusione sociale che impiega più della metà delle risorse destinate alla spesa sociale. L’Italia è infatti tra i Paesi con la spesa per vecchiaia più alta e tra quelli con la spesa per famiglie e infanzia più bassa del continente europeo (Eurostat 2015). Il sostegno alla vecchiaia è comunque per lo più monetario e poco orientato all’offerta di servizi.
  • l’allungamento dell’aspettativa di vita media accrescerà il bisogno di servizi per la non autosufficienza: già oggi il 18,5% degli ultra 65enni (2,1 milioni di persone) non è autosufficiente per almeno una delle funzioni essenziali della vita quotidiana. Le famiglie attingono ai propri risparmi o forniscono loro stesse cura e supporto ai propri anziani.
  • I cambiamenti delle strutture familiari e sociali imporranno di soddisfare bisogni di cura e socialità anche all’esterno della famiglia. Tra i fattori determinanti, l’aumento delle donne impiegate in attività lavorative e i giovani che espatriano. Bisognerà quindi potenziare le politiche di conciliazione famiglia-lavoro con una corretta cura per gli anziani.

I vantaggi del cohousing per gli anziani

Il cohousing per gli anziani potrebbe quindi portare a numerosi vantaggi, come ad esempio a cominciare dall’innovazione dei servizi di cura, grazie a pratiche di co-care. Inoltre, ottimizzando l’utilizzo degli specialisti (dottori, infermieri, assistenti domiciliari ecc.) gli inquilini possono risparmiare sulle spese per le proprie cure, grazie alla possibilità di aggregare la domanda di servizi.

Il cohousing ha l’obiettivo di promuovere l’invecchiamento attivo l’invecchiamento attivo e l’inclusione sociale degli anziani, rispondendo alle esigenze di quelle persone che, una volta uscite dal mondo del lavoro, rischiano di perdere il senso della loro importanza, poiché offre un antidoto all’isolamento e favorisce l’engagement nella comunità.

Italia: un Paese con decrescita demografica e crescita di anzianità

Pillole di curiosità. Io non lo sapevo e tu?

  • I pregiudizi culturali costituiscono una barriera su questo modello abitativo comunitario soprattutto in Italia, paese così legato ai modelli familiari tradizionali e alle forme di proprietà classiche dell’abitazione: gli anziani spesso non amano vivere con altri, condividere spazi e oggetti e sono restii a cambiare casa o quartiere.
  • Le future generazioni di anziani saranno probabilmente più informate e aperte ai nuovi servizi di welfare e sapranno coglierne quindi gli aspetti positivi.

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